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domenica 28 agosto 2022

124. Al suono di cavigliere del Katakali

1981: Bandiera bianca (Battiato/Pio, #6)

1982: Voglio vederti danzare (Battiato/Pio, #3)

Benvenuti alla Gara delle canzoni di Franco Battiato (si vota qui) – più precisamente al quarto quarto. Anche qui, come nel primo quarto, non sussistono più anomalie: è andato tutto proprio come previsto dal ranking, il che ci può lievemente sorprendere se ricordiamo quanto trascurabile fosse la metrica su cui suddetto ranking si basava: il numero di ascolti su Spotify. In effetti, non è così strano che Voglio vederti danzare sia il terzo brano più ascoltato, e che Bandiera bianca sia il sesto – a sorprendermi se mai è la sopravvivenza di quest'ultimo, senz'altro uno dei brani di Battiato che ha sempre goduto di maggior attenzione (specie radiofonica), ma da un punto di vista estetico, mi sento di dire, decisamente non tra le sue otto canzoni più belle. Anzi da alcune testimonianze traiamo il sospetto che Battiato l'avesse concepita come un pezzo di musica deliberatamente brutto, specchio dello spirito dei tempi che in quel periodo in particolare lo disgustava (non che in seguito gli sia mai apparso uno spirito dei tempi più  simpatico) (si è semplicemente addolcito lui, con l'età e soprattutto col successo); (uh com'è difficile restare giovani e severi quando i palazzetti si riempiono e le mamme ti abbracciano). Ricordiamo che nessuna canzone della Voce del padrone, fin qui, è mai stata battuta da una canzone che non fosse della Voce del padrone: l'exploit potrebbe riuscire stavolta a Voglio vederti danzare, che sopravanza Bandiera bianca nel ranking, nella popolarità, e poi in generale è proprio una canzone meglio, dai.     

Cos'hanno in comune i due brani? Entrambi furono le bandiere dei rispettivi album: in particolare Bandiera bianca fu l'unico singolo estratto dalla Voce, anche se fu in seguito superato in popolarità almeno da Centro di gravità e Cuccurucucù (le quali a quanto pare non uscirono su 45giri: ecco perché il 33 vendette come il pane). Neanche Voglio vederti danzare uscì come singolo, ma era di gran lunga il brano più radiofonico di quel lavoro non altrettanto vendibile che si chiamava L'arca di Noè. Entrambe si prendono, strana coincidenza, una licenza ritmica nel ritornello, dove il 4/4 va a farsi benedire proprio nel momento in cui il galateo radiofonico ci terrebbe di più. 

Che cos'hanno di diverso? C'è una certa complementarità, in effetti: Bandiera bianca è il brano più disarmonico dell'album più commerciale (ma servì proprio a cementare il carisma, il sintomatico mistero del personaggio); Voglio vederti danzare è il brano più compromissorio di un disco molto meno compromissorio. Diciamo che all'inizio del 1981 Battiato doveva ancora assumere un atteggiamento di altera alienità che alla fine del 1982 rischiava di danneggiarlo: Voglio vederti danzare significa anche Voglio rassicurare la Emi che anche questo disco lo vendiamo. La prima è un'indignata osservazione della miseria morale contemporanea, la seconda una rapita contemplazione della bellezza che l'umanità è in grado di sprigionare, quando danza (purché siano danze tradizionali e radicate nei rispettivi territori) (va bene qualsiasi territorio, dall'Irlanda alla Romagna all'Albania, purché non siano i ritmi angloamericani ormai egemoni anche nell'hit parade italiana). Voterete Bandiera se vi piace il Battiato/Savonarola che punta il dito sulle nequizie occidentali; voterete Voglio vederti danzare se lo preferite rapito dall'incanto per la danza e per le culture pre-industriali. In ogni caso dovete votare a partire da oggi; il sondaggio scade la mezzanotte del 31 agosto.   

Si vota qui – il tabellone

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