Caro Leonardo,
giornate difficili. Taddei è depresso. Io soffro l'afa e un'ondata di polline micidiale, che mi ha spinto in piazza a cercare antistamina di contrabbando. E devo anche fare lezione.
E a lezione, come temevo, non c'è più lei.
"I PENSIERI DI RAYFORD STEELE vagavano di continuo su una donna che non aveva mai neanche toccato. Il suo 747, a pieno carico e con il pilota automatico innestato, faceva rotta sopra l'Atlantico; ora prevista dell'atterraggio a Heathrow: le sei del mattino. Rayford aveva rimosso deliberatam ogni pensiero riguardo ai familiari".
"Qsto è l'incipit del romanzo che ha maggiorm segnato la cultura usastra nel ventunesimo secolo – benché sia uscito nel 1995. Ora, voi sapete che noi insegnanti amiamo fissarci sulle frasi iniziali dei romanzi, che sono spesso rivelatrici".
[In realtà noi insegnanti a volte arriviamo in Facoltà intorpiditi da dosi illegali di cortisone, abbiamo amnesie e crisi d'ispirazione, e ci fissiamo sulle prime righe di un libro in attesa che il buio passi o regni del tutto].
Ma in qsto caso, a dire il vero, l'incipit è depistante. Il lettore iper-occasionale, quello per intenderci che scorresse qste righe nel chiosco di un'edicola, s'immaginasse… che cosa? Voi cosa vi immaginate? Fingete di non aver letto le prime cento pagine per oggi.
[Fingono fin troppo bene, vedo].
"Prof…"
"No prof, ma dimmi".
"Sembra… un testo immorale".
"In che senso immorale?"
"L'apologia di un adulterio".
"Come il sessanta per cento di tutta la letteratura occidentale, esatto. Il caro vecchio adulterio. Ma il libro, come sapete, non ci racconterà nulla di tutto ciò. Rayford Steele non 'toccherà' mai la donna a cui sta pensando così intensam. Il lettore iper-occasionale non lo sa ancora, ma in ballo qui c'è molto di più di un banale adulterio con l'assistente di volo: in gioco c'è addirittura l'anima di Steele. Proprio all'inizio del libro, nel momento in cui in tutto il mondo i Prescelti sono assunti in cielo in anima e corpo, il pilota è sorpreso nel mezzo di un peccato di pensiero. La sua immaginazione corre liberam, come l'aereo in pilota automatico: Steele non pensa ai familiari che ha lasciato sulla terra, e qsti stanno volando in cielo. Passerà il resto del libro a pensare a loro. Altre considerazioni?"
"Mi stavo chiedendo… perché un aereo? Considerato che il libro poteva iniziare in qualsiasi punto del mondo, perché proprio un aereo?"
Tenera manina che spunti dalle ultime file, allora ci sei! Il cuore mi dà un colpo un po' più forte, un fiotto di sangue spazza via il cortisone soporifero e mi riporta in vita.
"Ecco una buona domanda. L'aereo risolve in maniera economica alcuni problemi narrativi. Come sapete, il libro è il primo di un ciclo di testi che si pone il problema dei problemi: come descrivere la fine dei tempi in modo verisimile? Come calare le profezie del Vecchio e Nuovo Testamento nella contemporaneità, e in particolare nella vita quotidiana di un lettore del midwest usastro? Per fare un esempio: nella Bibbia si parla di Rapture, di salita al cielo degli eletti del Signore. Un evento miracoloso che non è facile da immaginare. I pittori di tutte le epoche lo hanno raffigurato in modi diversi. Nel 1995 tocca a Tim LaHaye e Jerry B. Jenkins. Noto qui che è erroneo chiamarli profeti, loro non hanno mai preteso di avere qsto dono. In realtà le profezie esistevano già. Qllo che LaHaye e Jenkins hanno fatto con i testi Left behind è un'opera di illustrazione: hanno illustrato l'Apocalisse, il Libro di Daniele, le Epistole di San Paolo eccetera… in sintonia con i canoni estetici del Midwest, l'area di principale diffusione della fede born again. Niente aure new age, dunque – ma neanche fanfare cattoliche, niente angeli sulle nuvolette che l'usastro Mark Twain aveva deriso un secolo prima. La genialità degli autori sta nella semplicità delle loro scelte. L'ascesa dei puri è una sparizione. Un momento prima c'erano, il momento dopo non ci sono più. Spariscono dai loro letti, dagli stadi, dalle ecografie. Abbandonano le macchine in strada, i carrelli nei supermercati, il bagaglio a mano nell'aereo. Segno della loro scomparsa, i vestiti abbandonati: proprio come il sudario di Gesù dopo la Resurrezione. Ecco un'illustrazione dell'ascesa al cielo abbastanza verosimile.
La verosimiglianza è ottenuta anche con riferimenti alle tecnologie più avanzate. Avrete notato che durante gran parte del libro i personaggi non fanno che chiamarsi in segreteria. Qsto può snervare il lettore contemporaneo, ma nel 1995 era il modo più moderno di comunicare. Il più 'sportivo' dei personaggi, Buck, riesce a connettersi a Internet sull'aereo; e pensate che il WWW era appena nato. E pensate all'aereo. Un non–luogo che li comprende tutti. La signorina si è in pratica risposta da sola. Proprio perché il libro deve cominciare in "tutto il mondo" (le sparizioni accadono nei cinque continenti), non può che iniziare su un aereo. Non c'è nulla come un Boeing per farti sentire che il mondo è piccolo rotondo. E Lahaye e Jenkins sono due scrittori apocalittici per un mondo piccolo e rotondo, così come San Giovanni era l'apocalittico di un mondo immenso e piatto.
Allo stesso tempo, il Boeing è anche un pezzo di Midwest semovente, che trascina con sé i suoi personaggi 100% usastri nel primo passo verso la fine dei tempi… toh, è già finita l'ora. Ci vediamo domani. Sì? Che altro c'è?"
"Prof, ma è successo davvero?"
"Sì, più o meno vent'anni dopo l'uscita del libro è successo qlcosa del genere. Molti usastri sono spariti dall'oggi al domani. Quelli che sono rimasti hanno rifondato la loro nazione su basi puritane e isolazioniste, come sapete".
"Allora l'apocalisse è già successa?"
"Tecnicam, è una cosa che è cominciata e che sta succedendo tuttora".
"E quando finisce?"
"Scusate, ora devo scappare. A domani".
[Mi piace lasciarli a fiato sospeso. Non so quanto sia pedagogico o didattico, ma mi piace.
Lo scrittore dovevo fare, mica il prof.]