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giovedì 11 ottobre 2007

e sottolineo se


E se vincesse lei

Non vincerà, tranquilli – ma se invece succedesse? Se quei milioni di imprevisti sconosciuti che resero le primarie di Prodi un plebiscito si rifacessero vivi domenica? Se facessero saltare in aria tutte le previsioni, mandando alla segreteria del partito di centrosinistra una casta democristiana 56enne? Non accadrà, non accadrà, ma ci vogliamo almeno pensare?

Per prima cosa, sarebbe uno choc. Per la prima volta la sinistra non incoronerebbe un candidato designato. Nessun precedente storico: Togliatti, Longo, Berlinguer, Natta, Occhetto, furono indicati dai Comitati Centrali. L’unico brivido lo abbiamo vissuto nell'estate 1994, quando i tesserati dovettero scegliere tra D’Alema e Veltroni: lì si vide la forza delle grandi sezioni emiliane, rimaste fedeli all’erede programmato mentre sui giornali di Roma e Milano si cicalava intensamente di Veltroni come dell’uomo nuovo. È stato 13 anni fa. Da quel momento ha preso forma un curioso paradosso: mentre il partito convergeva al centro, perdeva voti proprio in quell’elettorato “molle” che avrebbe dovuto conquistare, rafforzando così ulteriormente il peso interno dello zoccolo duro. D’Alema&co forse guardavano all’America, ma si sono trovati a reggere un partito sempre più bulgaro nelle sue dinamiche interne: nessun delegato è mai entrato a un congresso Ds senza sapere già il nome del segretario che ne sarebbe uscito. Se vincesse la Bindi, molti uomini d’apparato semplicemente impazzirebbero.
Oddio, questo non sarebbe necessariamente un male.

Se vincesse la Bindi, ci troveremmo una donna al comando – certo, non quel tipo di donna che trovi da Vespa in tacco e mini. Piuttosto davanti in fila alla coop. O a un consiglio di classe. O a una marcia della pace. Per esempio io l’ho incontrata lì. Non guidava uno spezzone: girava tra la gente, l’aria di chi cerca qualcuno. Lungo il circo massimo il soundsystem mandava Fossati, mi sono voltato e ho pensato, toh, c’è la Rosi. Per fortuna non l’ho detto a voce alta. Nello stesso momento, lo spezzone di Fassino veniva bloccato e contestato da un drappello di noglobba. La Bindi invece andava in giro tranquilla. È da una vita che fa così. Tutto intorno pallottole e fango, e lei neanche uno schizzo. Magari è fortuna, eh.

Se vincesse la Bindi, la segreteria andrebbe a un cristiano praticante – ma aspetta, questo è già successo, Fassino non è quello che ha studiato dai preti e se ne vanta? La differenza è che la Bindi non si è mai vergognata di ammetterlo. Ma cosa c’è di peggiore di un cristiano coerente? Un cristiano convertito di fresco. Quelli alla Rutelli, per intenderci. Perché Rutelli sta con la Bindi, no? No? Con chi sta? Con Veltroni? Ah.

Lasciamo stare la fede. Il problema è che se vincesse la Bindi, sarebbe il segno che i democristiani hanno vinto, maledetti. Quegli untuosi alla Fioroni, che quando meno te lo aspetti ti sbloccano un finanziamento alle scuole cattoliche… ma aspetta, neanche Fioroni sta con la Bindi. Sta con Veltroni. Pure lui. Però.

In ogni caso come faremmo noi laici a votare una segretaria che sotto il tailleur veste un cilicio... no, sbaglio anche stavolta. Quella in cilicio è la Binetti. Non sta con la Bindi neanche lei. Sta con… Veltroni.

Ci devo pensare bene. Se la Bindi vincesse un bel po’ di democristiani storici e di ritorno si ritroverebbe con le ossa rotte. Messa in questi termini è piuttosto interessante.

Se la Bindi vincesse, magari si riparlerebbe di DiCo. Era una proposta sua. Certo, molti a sinistra storcerebbero il naso: i DiCo erano solo un compromesso. D’altro canto, di partiti a sinistra del Pd, con piattaforme più radicali del Pd, ce n’è già parecchi. È a destra che non c’è nessuno: anzi, meno di nessuno, sommando Dini e Boselli. Insomma, con la Bindi al comando tutto il centrosinistra si troverebbe schierato a favore dei diritti sulle unioni di fatto, con i DiCo (il Pd) o con contratti anche più forti (comunisti, verdi, ecc). E Rutelli potrebbe riciclarsi come coltivatore di cicoria in qualche orto vaticano. Sto sognando, naturalmente. Non può essere vero. La Bindi non può vincere le primarie.

Però se le vincesse, Roma si ritroverebbe con un sindaco a tempo pieno, e Dio sa quanto ne abbia bisogno. E tra qualche anno l’Africa potrebbe accogliere un missionario di prima grandezza, un romanziere, un dj, un cinefilo, un uomo meraviglioso. Sarebbe una gran cosa per Roma e per l’Africa, e chissà, forse anche per il partito democratico.

In ogni caso non succederà. La Bindi non vincerà le primarie. Però è stata brava a volerci provare. Domenica avrebbe potuto essere una farsa, come ne abbiamo viste tante. Invece sarà qualcosa di più simile a una lotta vera. Le primarie sono importanti anche e soprattutto come precedenti.
Se la Bindi perderà, com’è probabile, resterà in piedi. Se ci sarà una corrente interna di minoranza (com’è giusto che sia), lei la guiderà, e sarà leale e battagliera. Con il prezzo di un solo voto ci ritroveremo due leader investiti dalla base. Non è un cattivo risultato, per un euro. Che altro ti porti a casa con un euro al giorno d’oggi, il disco dei Radiohead?

Ps: nel frattempo Pannella sta mandando una mail circolare ai suoi amici in cui annuncia la sua intenzione di ributtarsi a destra. Sì, è lo stesso leader ingiustamente escluso tre mesi fa dalle primarie del Partito Democratico. Un uomo libero, che non è in vendita. Per coerenza, certo, e ultimamente anche perché nessuno fa più un’offerta.

25 commenti:

  1. Se nessuno ti ascolta a sinistra, e se fra l'altro manco sei di sinistra, buttarsi a destra è naturale. Se Pannella se ne va ad allearsi con Forza Italia e l'Udc, non è che il mondo della politica italiana si ritrovi a dover partire da zero; il problema è se ci va il Pd come vorrebbero gli opinionisti neocentristi, e come sembrano poter accettare i sindaci neosceriffi alla Domenici, il quale da settimane urla che non si può governare con la sinistra radicale.
    Perché mollare la cosa rossa vuol dire stare all'opposizione per sempre o allearsi col centrodestra meno becero all'apparenza, mica penseranno di fare il 51% col solo Pd e Mastella...

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  2. non quanti voti prenderà davvero; oltre al mio, beninteso.

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  3. beh, stamattina al sondaggio semiserio del ruggito del coniglio ha vinto lei :-)

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  4. Eheheh, la penso esattamente allo stesso modo. Vedendola in tivvì in questi giorni mi ha stupito (positivamente s'intende). Non so ancora se andrò a votare, ma nel caso, il mio voto sarà suo.

    (Se solo 5 anni fa mi avessero detto che un giorno avrei seriamente pensato di votare la Bindi, penso che mi sarei tirato uno schiaffo fortissimo)

    eMA!

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  5. Beato te che sei ottimista sul PD, non sai quanto ti invidio. Per quanto riguarda la Bindi, diciamo che, in relazioni alle sue origini cattoliche ha senz'altro tutta la mia stima per essersi dimostrata molto più laica di tanti baciapile nostrani. Per concludere, c'è poco da fare: pare che per essere veri comunisti tocca da mori' democristiani! ;)

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  6. La Bindi è la cosa migliore che sia successa a queste primarie: per il resto, dubito di andare a votare, se ci andrò voterò lei. Ci potrebbe essere un buon successo per quanto riguarda il numero di voti, mentre dubito che ci possa essere per quanto riguarda le percentuali: un po' per la potenza macchina clientelare e d'apparato schierata per Uòlter, un po' perché l'esito del 2005, con le liste dei votanti misteriosamente secretate e i soldi dell'iscrizione svaniti nel nulla, mi fa credere che anche l'investitura veltroniana, come quella prodiana, possa essere assai agevolata in fase di editing.

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  7. cavolo quanto è vero il tuo post.
    io comunque non voterò perchè proprio mi sento lontano anni luce dal partitodemocratico e detto senza ipocrisie, spero che naufraghi, tanto peggio non potrà andare: siamo contro i partiti-stato soprattutto qunado a farli sono politici di mezza tacca.
    ma poi, mi togliete una curiosità: perchè le chiamano primarie? Primarie di cosa? Chi le fa poi le elezioni vere?

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  8. Son sempre stato un veltroniano (soprattutto in opposizione a D'Alema, la cosa peggiore che mai sia capitata alla sinistra italiana dopo i panini al lampredotto della festa dell'Unità). Veltroniano, dicevo, eppure...a me quello che all'inizio sembrava una cosa buona, questo buonismo, l'atteggiamento ecumenico del voler mettere tutti d'accordo, non scontentare mai nessuno...non so, mi perplime...queste uscite un po' da Kinder sorpresa, (Veronica Lario nel PD? mah...) mi vien da andar da lui e dirgli: Walter, ma che cazzo dici? Ai tempi Silvio lo considerava l'uomo più pericoloso della sinistra, poi ha fatto il vice di Prodi e Berlusconi ha detto: ma che credulo che sono...a me la Rosy piace, mi sembra molto più sincera (sicuro mi sbaglio) e (oddio, non ci credo che lo sto dicendo) quella più di sinistra di tutti. Perlomeno ci prova. E oltretutto nel '96 fu uno dei ministri più attivi e coraggiosi (non per niente defenestrata da D'Alema)
    Insomma, nel segreto dell'urna elettorale Dio mi vede, ma Walter no.
    Forza Rosy.

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  9. per me Letta è l'uomo più adatto a gestire il naufragio(ma voi preferite non filarvelo)

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  10. Caro HK, sono sempre stato un dalemiano, soprattutto in opposizione a Veltroni...dài HK scherzo, Veltroni non l'ho mai nemmeno considerato.
    Ti meravigli dell'appello a Veronica ? E quando ha detto che non era mai stato comunista ? Certificando delle due l'una: o era stato un bugiardo galattico ai tempi del PC o un vigliacco ora nel cercare di tirarsi fuori dalle responsabilità.
    D'Alema una cosa del genere MAI l'avrebbe detta, sarà quel che vuoi ma non un quaquaracquà.
    Datogli il suo, io a Veltroni lo voto, è l'ultima speranza (!) della sinistra, quello capace di raccogliere più consensi dalla ggente, inutile disperdersi.
    Non mi è simpatico ? M'importa nulla, sono abituato a votare in base alla situazione politica e non alle persone.
    Voterei il diavolo per non far vincere quel cialtrone pericoloso del Berlusca.
    E poi chissà, magari ha delle virtù nascoste...

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  11. Ottimo post Leonardo, complimenti. Ma io una cosa non riesco a farla. Quando dici "lasciamo stare la fede"... ecco, io proprio non riesco a farlo (ne ho parlato qui: http://livepaola.blogspot.com/2007/10/mitt-romney-e-rosy-bindi-perch-non.html). L'attuale governo si sta spaccando perché non è possibile il compromesso tra i centristi e la sinistra radicale. Il futuro Partito Denmocratico si spaccherà perché non sarà sostenibile il compromesso tra laici e cattolici.

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  12. Paola fra l'altro nel suo blog scrive:

    "Per come è fatta la politica, mi è difficile trovare candidati-fotocopia delle mie preferenze su tutto lo spettro dei possibili temi, dalla lotta all'evasione alla politica internazionale: come accade per tutti, a un certo punto bisogna decidere di turarsi il naso e votare."

    La solita frustrata aspirazione tutta italiana di individuare il candidato perfetto "fotocopia delle mie preferenze", che conduce ai 40 partiti e partitini e qualche centinaio di uomini politici che ci affliggono, quando altrove due partiti, due uomini ed è bell'e fatta.
    E in questi paesi fortunati nemmeno si turano il naso, gli è chiaro che in politica si tratta di scegliere "grosso modo" fra due alternative e il candidato a tua immagine e somiglianza non può esistere.
    Ma da noi, il paese di Azzeccagarbugli e di spacco-i-capelli-in-sedici, figurati se può essere così semplice.
    Il PD è un partito nuovo, ma noi siamo sempre gli stessi.

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  13. ho l'impressione che tutta questa smania di andare a votare sia una ennesima presa in giro.
    vediamola così: in giro comizi non ce ne sono stati, ho dormicchiato davanti alle varie interviste televisive dei candidati, e soprattutto non mi piace che, nemmeno stavolta, si possa esprimere una preferenza per i nomi sulle liste.
    devo prendermi per forza il capolista con tutti gli altri appresso?
    e perchè?

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  14. Ricorderei che la Bindi è quella di "meglio che un bambino cresca in Africa con la sua tribù che con una coppia di omosessuali": una frase che, oltre a ignorare vent'anni di studi di sociologia, riesce ad essere pesantemente razzista e omofoba nel giro di due righe.

    Omaggi.

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  15. giuro: stavo per andare a votare per Letta.

    giuro: mi hai fatto cambiare idea, voto la Bindi, va...

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  16. Io quella frase la ricordo bene, e non la condivido.
    Però la posizione della Bindi sui DiCo è molto chiara: la legge l'ha scritta lei.
    Poi mi resta la curiosità nei confronti degli ultimi 20 anni di sociologia, che avrebbero dimostrato che crescere in una coppia omosessuale è meglio che crescere in Africa con la propria tribù.
    (Meglio due omosessuali della classe media che un accampamento del Darfour, non ci piove).

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  17. @restodelmondo
    Le frasi sono insiemi di parole, che vanno interpretate. "meglio che un bambino cresca con la sua tribù che con una coppia di omosessuali" è una frase che può indicare quanto hai detto tu, ma anche no. Io per esempio sono convinto che "meglio che un bambino cresca con la sua tribù che con una coppia adottiva in un paese ricco".

    Dipende dal contesto in cui l'ha detto. Magari era la risposta a qualcuno che proponeva l'adozione per le coppie omosessuali perchè avrebbe "salvato" qualche bambino del terzo mondo. E allora la risposta della rosy sarebbe stata condivisibile, in quel contesto.

    Se poi devo spiegare perchè sarebbe meglio che un ragazzino potesse vivere BENE nella sua tribù invece che in una coppia occidentale.... non basta un commentino.

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  18. Ira funesta di fiorentino sul denigratore del panino al lampredotto... una delle meraviglie italiche inimitabili, come il caffè e la Bellucci.

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  19. buenaventura (durruti?) ti rispondo sul Tetto, maledetto fiorentino! ;-P

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  20. Mario: Non divaghiamo troppo: il contesto della frase in questione era chiarissimo. L'Africa è stata tirata fuori dalla Bindi in risposta a una domanda sul riconoscimento delle famiglie di omosessuali con figli (che, ripeto, esistono nonostante tutto, nonostante ogni mancanza di tutela - anche in Italia, anche senza adozione, ché ad esempio "lesbica" non vuol dire "senza utero").

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  21. Ma quindi gli ultimi 20 anni di sociologia cos'hanno dimostrato, esattamente?

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  22. che è meglio nascere ricchi che nascere poveri ;-)

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  23. Nascere bianchi e ricchi che poveri e neri!
    Rosi

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  24. Per la prima volta la sinistra non incoronerebbe un candidato designato

    Beh, forse in un palcoscenico più piccolo, ma è accaduto di recente: in Puglia, il rifondarolo Ventola sconfisse alle primarie il candidato "istituzionale" del centrosinistra, e poi sconfisse Fitto diventando presidente della regione.

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