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martedì 6 novembre 2007

la commissione, tenetevela

Ci sono tanti motivi per prendersela con questo Parlamento. Francamente, ce n’è troppi. Suggerirei pertanto di concentrarsi sui più eclatanti, senza allungare ulteriormente la lista.

In altre parole: ma sul serio vi rimane un po’ d’indignazione da impegnare in una scemenza come la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui fatti di Genova? Ma Buon Dio. Indignatevi per i torroncini di Mastella. Per la compravendita di senatori. Per la compravendita di Capezzone, che manco è senatore… probabilmente se lo sono trovati incellofanato in un’offerta speciale (bella sòla). Indignatevi per Veltroni che, incapace di illuminare le vie pedonali di Roma Centro, se la prende col presidente della Romania. Indignatevi per questi e mille altri motivi… ma non per la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui fatti di Genova. Che è una scemenza. Devo anche spiegarvi il perché?

Cinque motivi per cui la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui fatti di Genova è una scemenza, e discuterne una sconsiderata perdita di tempo ed energie

0. Premessa.
Io a Genova c’ero. Non avrei sopportato di non esserci. Sono uscito dalle Diaz cinque minuti prima che ci entrassero i carabinieri. Un ragazzo che conosco è stato a Bolzaneto. Come tutti, chiedo giustizia. Ma a chi? Di sicuro non a una Commissione Parlamentare. Almeno per ora.

1. Meglio i giudici, grazie.
Tecnicamente, la giustizia la fanno i giudici, applicando le leggi. Io non credo di vivere nel miglior Paese del mondo coi migliori giudici del mondo. Per esempio, i pubblici ministeri che hanno chiesto da 6 a 16 anni anni per un gruppo di dimostranti mi sembrano alquanto esagerati. In generale, comunque, conservo un maggiore rispetto nei confronti della giustizia che della politica: voi no? Preferite che arrivi una commissione di senatori e deputati bipartisan a interferire su procedimenti ancora in corso? Vi dispiace così tanto che questo non possa succedere? Siete ben strani.

2. Chi paga?
Provate un po’ a indovinare chi finanzierebbe i lavori della commissione. Eh, certo, dopo cinque anni in cui avete pagato gli extra a quel fine segugio di Paolo Guzzanti per indagare sulle sedute spiritiche di Prodi, l’idea di non finanziare più una commissione di politici detective vi pesa. Posso capirvi. Allora fate così: andate in banca, ritirate i vostri risparmi in mazzette da cento, e dategli fuoco sulla pubblica piazza (Per inciso, la commissione di Guzzanti ha stabilito che Prodi è uno pseudo-agente del KGB. Questo sì che è spender bene i nostri soldi, no?)

3. Precari di lusso
Se non erro, una Commissione Parlamentare dura finché dura il Parlamento. Non è un mistero per nessuno che l’attuale legislatura stia appesa a un filo. E se Prodi cadesse domani? E se ci si riducesse a votare in febbraio o marzo? Stiamo a fare tutto questo baccano per una Commissione d’Inchiesta che rischia di non fare in tempo a riunirsi? Se anche – per una coincidenza assai remota – i componenti di siffatta Commissione fossero tutti parlamentari onesti, seri, e consapevoli del proprio ruolo, pensate che possano lavorare bene in una situazione in cui qualsiasi seduta della Commissione potrebbe essere l’ultima? Che razza di inchiesta ci salterebbe fuori? Probabilmente un'inchiesta affrettata e superficiale. Ne avremmo veramente bisogno. Così, se un giorno si verificassero le premesse per fare un'inchiesta seria, probabilmente ci sentiremmo rispondere: "Grazie, no. C'è già quella affrettata e superficiale fatta durante il Prodi II, e ce la teniamo".

4. “Ma c’era nel programma”.

Ecco, appunto, ditelo. Ditelo, che a questo punto la Commissione è semplicemente un punto d’onore. Vi hanno tolto uno scalino, un ministero o un sottosegretario, e voi v’aggrappate alla Commissione. Che poi questa Commissione funzioni o no, v’interessa relativamente. Il punto è che voi avete diritto a un contentino.
Vogliamo ricapitolare un po’ la situazione? È vero, la Commissione era nel programma elettorale. Con quel programma (lunghissimo, impraticabile) Prodi ha vinto le elezioni. Di striscio. Dopo qualche mese ha perso la maggioranza in Senato e si è dimesso. In seguito è stato nominato di nuovo da Napolitano, ma con un programma di soli 12 punti, sottoscritti dalla maggioranza. Una maggioranza lievemente diversa da quella delle elezioni (fuori De Gregorio, dentro Follini). In quei 12 punti la Commissione d’Inchiesta su Genova c’è? No. E allora? Perché facciamo finta che in febbraio non sia successo niente?
La situazione è pessima, ma non così difficile da capire. L’unica maggioranza possibile in questo momento in Italia è appesa a un filo. Se cade, si va alle elezioni con una legge orribile, che probabilmente creerà un’altra maggioranza appesa a un filo. A questo punto, o si tira innanzi cercando di rimettere a posto la legge elettorale, o si va al voto e amen. Prodi ha deciso di tirare innanzi. Si può discuterne, ma chi ha votato la fiducia a Prodi in febbraio ha deciso di seguirlo. E ha sottoscritto i 12 punti. Se si accetta l’idea di governare con un voto di scarto al Senato, si accetta anche il fatto che non sempre c’è margine per i contentini. Nel caso della Commissione d’Inchiesta, non c’è. E non mi sembra nemmeno una grande tragedia. Se ne consumano ben altre, negli stessi giorni e nelle stesse stanze.

5. Così è se vi pare
Ma fingiamo di nuovo che tutto possa funzionare: che la Commissione d’Inchiesta, formata da parlamentari onesti seri e consapevoli, riesca a portare a termine un’inchiesta decente entro i termini della legislatura. Pensate che potrebbe giungere a una verità condivisa? Perché in realtà è questo l’unico senso di una Commissione di questo tipo: mettere nero su bianco quello che è successo a Genova, in una forma che possa essere condivisa da tutti. Ve l’immaginate?
Pensate ai parlamentari più seri che conoscete. Di destra e di sinistra. Chiudeteli in una stanza e immaginateli mentre discutono del G8. Pensate che ne possa uscire qualcosa di buono? Un’inchiesta parlamentare di questo tipo, nel 2007 (o nel 2008, o nel 2009), nel migliore dei casi si concluderebbe con due relazioni. La relazione di maggioranza stabilirebbe più o meno quello che sappiamo già, perché lo ha scritto Amnesty: quello che è successo a Genova nel luglio del 2001 è la più grave sospensione dei diritti civili nel dopoguerra. La relazione di minoranza spiegherebbe invece che i poliziotti e i carabinieri, accorsi in massa per evitare gli attentati di Bin Laden, sono stati attaccati dai comunisti cattivi e si sono difesi come potevano. Così in capo a un anno o due avremmo strapagato una dozzina o più di parlamentari per ottenere esattamente quello che avevamo all’inizio: due verità per due Italie diverse. Che tra loro ormai non si parlano più. Guardano gli stessi filmati e capiscono entrambe solo quello che vogliono capire. C’è davvero bisogno di scomodare una commissione per tutto questo?

Un giorno si farà, la Commissione. Spero non sia domani. Quando la giustizia ci avrà portato già qualche sentenza definitiva. Quando avremo un governo un po’ più saldo, in grado di non flettersi ad ogni venticello parlamentare. Quando Fini sarà definitivamente fuori dai giochi – sicché si potrà anche invitarlo in Commissione e fargli un paio di domande: Come mai era a Genova? A che titolo ha passato in rassegna le forze dell'ordine? Perché lei sì e il Ministro degli Interni no? I poliziotti non le sembravano un po' eccitati? Ha sentito parlare anche lei dei gavettoni di sangue infetto? Ha perso un po’ di tempo a spiegare che si trattava soltanto di una leggenda urbana? Eccetera eccetera.
Quella sì che sarà una grande commissione d’inchiesta. Ma ha da passare una nottata.

20 commenti:

  1. Eccellente post Leo. Eccellente. Sono d'accordo su tutto e sottolineo che anche un ex magistrato come Di Pietro non si è espresso nei semplici termini del punto 1.
    In generale, sono per la soppressione di tutte le commissioni di inchiesta; però pongo un quesito: la P2 è stata una loggia segreta con finalità sostanzialmente eversive (commissione Anselmi) o solo una congrega di affaristi (sintesi delle inchieste giudiziarie)?
    In quel caso, ad una faccia dell'Italia (relazione finale Anselmi) dovette essere contrapposta un'altra, più rassicurante.
    In sintesi, non mi fido più di nessuno ma, se devo scegliere, scelgo la magistratura.

    Andrea Giova

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  2. Perfetto ! Lo vedi che se non ti fa velo l'antipatia per Veltroni ragioni bene ?
    Dài Leonardo sto a scherzà ! Sei stato così bravo che mi hai fatto cambiare idea sulla necessità della commissione, specie il comma 4 sui 12 punti m'ha colpito per la sua acutezza. Poi, come dici anche te questa commissione, costando molto meno del'eliminazione dello scalone o della revisione della Biagi/30 è l'unico contentino che si può dare alla sinistra, in questo solo senso è utilissima.
    Però sui lampioni di Veltroni hai torto ! Lo studente violentato ai giardinetti, anche coi lampioni era uguale, era mezzogiorno ! Ecc.ecc.
    Voglio dire: il decreto NON è certo nato per Mailat, infatti era GIA' pronto, ma per TUTTI i casi di violenza che avevano come protagonisti gli stranieri, il buio a Tor di Quinto sarà colpa di W, ma in tutto il resto d'Italia no.

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  3. condivido il tuo pensiero e a tal proposito mi permetto di linkare don gallo http://sbenedetto.net/index.php?option=com_content&task=view&id=124&Itemid=1
    ..eppure da molto,troppo tempo le manifestazioni sembrano cadere nel vuoto o attirano l'attenzione per ben altri motivi:ma c'è stato un g8 a genova?qualcuno se ne è accorto?

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  4. Sono d'accordo con te ma non completamente....
    Cioé il tuo ragionamento fila, non ci sono dubbi soprattutto quando dici di non volere una nuova ed inutile commissione. Sono d'accordo che vada fatta giustizia e non una commissione parlamentare. Ma quello era un punto importante del programma, non uno a caso. Era il punto che, per me elettore pieno di dubbi, mi convinceva che avrebbero rotto col passato berlusconico, erano pronti a dire apertamente che genova era stata una macelleria, che i diritti umani erano stati sospesi, era il punto che avrebbe messo a nudo anche gli scontri di napoli con l'ulivo al governo. Era un punto politico, tout court. Ed ora vederlo dimenticato così mi fa male, mi fa pensare che forse quegli scontri a genova me li sono sognati.

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  5. bravo, come sempre.
    Però..
    Non sono d'accordo sul fatto che la commissione sia una "scemenza".
    Ho l'impressione che ci siano alcune premesse discutibili date per scontate.

    Alcuni argomenti assomigliano all'insistenza realpolitikese da molti (soprattutto a destra) usata strumentalmente per coprire sclete ingiuste. Ecco: io la commissione la voglio perché ritengo sia giusto farla.
    Perché è l'ennesima storia italiana di ingiustizia e di menzogne che non si vuole affrontare. Perchè, si , forse ha ragione guadagnucci quando dice che è una questione di democrazia.
    "Chi paga?". Dai, puoi fare di meglio, lo sappiamo :)
    Non confondiamo poi la "Verità processuale" con la "Verità". I processi dicono che per 25 manifestanti si chiedono condanne da omicidio (non so chi siano: magari se le meritano, ma suona certo sproporzionato e quasi una "vendetta"); per le torture di bolzaneto, la diaz, le violenze di strada sembra ormai certa la prescrizione, nell'impossibilità di identificare le respionsabilità individuali; e Carlo Giuliani è statop ucciso da un proiettile sparato in aria, deviato da un sasso.
    Intanto i responsabili di quei giorni sono stati promossi a processi in corso; i mandanti politici, che come minimo hanno creato il clima, protetto e garantito impunità, sono tutti ai loro posti. Questo, come affermi, è il punto della commissione, non "interferire coi processi".
    Fulcro fondamentale, anche delle memorie divise, è l'informazione. Credi che a questo riguardo la commissione sarebbe inutile? D'accordo, molto meglio La trasmissione di Lucarelli. Ma quella c'è già stata. E chiedeva la commissione :)
    Mi chiedo chi paga (in termini di fiducia nelle istituzioni, senso dello stato, fiducia nella giustizia, in un paese che già non ne abbonda) la mancata istituzione della commissione d'inchiesta. Sarebbe meglio più avanti (ma non TROPPO avanti)? forse. Però i precedenti non fanno ben sperare.

    Gru'

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  6. Ah, dimenticavo: grazie per il pezzo: finalmente una discussione con argomentazioni serie e non strumentali..

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  7. Ciao Leonardo, in luglio su genova scrivevi:
    "Identificare le responsabilità, risalendo le catene di comando, sarebbe il minimo. Noi vorremmo qualcosa di più: preso atto che a Genova ci fu una colossale manifestazione delle forze dell’ordine, che eclissò la manifestazione anti-g8, vorremmo sapere per quale motivo i poliziotti e i carabinieri manifestavano. Vorremmo capire il senso: era un messaggio? A chi era rivolto? E ha funzionato? Perché alla fine della fiera rimane in noi la sensazione di essere stati menati a casaccio, per nessun motivo, da gente che in realtà pensava ad altro, e menava la nuora perché la suocera intendesse. Non è piacevole. Una volta si diceva “vogliamo sapere per cosa combattiamo”. Noi siamo molto più pacifisti: ci accontenteremmo di sapere per quale motivo le abbiamo prese."

    Mi pare di capire che non ritieni una commissione parlamentare capace di rispondere al quesito.
    Personalmente ho una risposta abbastanza banale.
    La dimostrazione non era della polizia ma del governo, il quale non aveva dimenticato che nel 1994 era caduto, non "a causa delle" ma certo fra le imponenti manifestazioni dei sindacati.
    D'altra parte è anche vero che tutti a sinistra concepivano Genova non solo in chiave anti-G8, ma anche come una rivincita delle elezioni 2001. In tutti i luoghi della sinistra risuonava il grido:
    "Abbiamo perso, MA ORA TUTTI A GENOVA !"
    Ecco, credo che di là abbiano detto:
    "LEVATEVELO DALLA TESTA ! Se credete di romperci i coglioni con le dimostrazioni di piazza, vi dimostreremo noi che vi sbagliate di grosso.."
    E così hanno fatto.
    Tanti poliziotti poi non hanno bisogno di particolari incentivi per picchiare uno col fazzoletto rosso, dato il via libera il resto è venuto da sè.

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  8. off topic:
    capezzone in queste ore dice in giro che si è dimesso, ma dimesso da cosa?

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  9. @raffaele

    Da presidente della Commissione Attività Produttive.

    Un fatto drammatico.

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  10. Beh, un gesto di coerenza dopotutto.
    Certo, dopo una trattativa di cinque mesi, fatta davanti a tutti...

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  11. Capezzone a parte, continuo a stupirmi dell'atteggiamento di molte persone, compresi alcuni che qua leggono e commentano, e che mi sembrano persone intelligenti e ragionevoli.

    Se posso sintetizzare, l'argomento di queste persone consiste in questo: "anche se allo stato attuale non si può ottenere una Commissione d'Inchiesta, bisogna chiederla lo stesso, perché chiederla è giusto in sé".

    In pratica, una richiesta sarebbe giusta al di là del fatto che porti un risultato positivo o no. Ripeto, credo nella vostra intelligenza, ma non smetto di stupirmi del fatto che si possa ragionare così. Credo che nella vita di tutti i giorni non ragioniate così: per esempio, se in frigo non c'è un pollo, non dite a vostra moglie "fammi un pollo, perché te l'ho chiesto e ne ho il diritto": certo che hai il diritto, ma se il pollo in frigo non c'è, non c'è.
    Le rivendicazioni totalmente sganciate dalla realtà non le ho mai capite veramente, e così continuo a non capire voi. E ho anche il sospetto che voi dobbiate fare un certo sforzo per capire me.

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  12. Leonardo, scusa: personalmente mi sembrava di aver chiarito che non condivido gli assunti, la base da cui trai la conclusione.
    Secondo te la commissione sarebbe inutile e "una scemenza" chiederla, permettimi di essere in disaccordo. Apprezzo le argomentazioni, ma non mi convincono.

    Non penso che stabilirebbe "tutta la Verità", ma nemmeno credo che sarebbe controproducente.
    Le due verità diverse ci sono già, radicatissime e difficilmente scalfibili (siamo ad un minimo storico dell'importanza dei fatti). Per varie ragioni penso che la commissione sarebbe un passo avanti, verso un minimo di verità condivisa in più.
    Credo sia giusto ottenerla (non chiederla a prescindere, magari ritenendola impossibile) -perché è proprio di discutere delle responsabilità politiche che c'è bisogno, al di la delle verità processuali (che, appunto, sembrano avviarsi verso il nulla di fatto, in maniera unidirezionale).

    L'impunità, l'intoccabilità dei "mandanti", mettere al centro le responsabilità di chi ha costruito il clima, (non di chi ha dato la singola manganellata o infierito sul singolo), la copertura e promozione dei responsabili a processi in corso, la sospensione dello stato di diritto (e mi fermo qui) sono macigni sulla salute democratica del paese, qui ed ora, che tanti vogliono ignorare o rimandare.
    Molto difficilmente domani le condizioni saranno migliori, per richiamare Fini e Berlusconi alle loro responsabilità.

    Gru'

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  13. Va be', ci provo con un'altra metafora.

    Se domattina sei in ritardo, e in tangenziale la tua auto resta senza benzina, è inutile che pesti l'acceleratore.

    La tua fretta è giustificata.
    Quello che fai (pigiare il tuo acceleratore) è un tuo diritto.
    Ma non serve. E neanche lamentarsi serve molto.
    Ti serve un carro attrezzi, della benzina.

    Abbiamo un governo che può cadere dopodomani non dico per la finanziaria, ma per un colpo di tosse, e pretendete che mandi una Commissione a indagare sui mandanti politici del G8. E perché già che ci sono non trovano i mandanti di Piazza Fontana? Nei tempi morti potrebbero risolvere la questione palestinese.

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  14. Dai, non fare lo spiritoso.
    Capisco, riconosco la bontà delle tue argomentazioni, ma continuo a non essere così convinto delle premesse, e le cose mi sembrano sempre un po' più complesse. Quindi, abbi pazienza, cerca anche tu di comprendere l'altro punto di vista :)
    Anche se non è espresso col medesimo stile.

    Provo a dettagliare.

    Nessuno si aspetta che la commissione inchiodi i pezzi grossi alle loro responsabilità decretandone la fine politica.
    Quel che dicevo è che quello sarebbe l'argomento principale.
    Il gran baccano che fanno a destra è probabilmente sintomo di timore: non vogliono che se ne parli, sanno che la cosa li danneggerebbe.
    La commissione si può ottenere, non è così difficile.
    Di Pietro ammette l'errore (e forse farebbe del bene alle forze dell'ordine che dice di voler tutelare, proprio abbandonando questo atteggiamento quasi omertoso).
    Sarebbe un successo il fatto che si parli del livello politico, ed un successo alla portata.
    Ci vuole un minimo di coraggio e la volontà politica. Che il governo, seppur debole, ha già dimostrato di saper trovare in alcune occasioni. I numeri ci sarebbero.

    Se non la si fa a breve, dubito che la si farà mai.

    Ricapitolando:
    1. Meglio i giudici, grazie.
    non mi sembra pertinente, sono due cose diverse

    2. Chi paga?
    La democrazia costa. A me, per contro, spaventa un po' il retrogusto autoritario di certe posizioni sui "costi della politica"

    4. “Ma c’era nel programma”.
    boh, è un argomento che, ammetto, mi interessa meno di tanti altri per valutare se sia opportuno, giusto, importante fare sta benedetta commissione, per cui trovo poco rilevante che ci fosse, che non ci fosse più, che il governo dei 12 punti fosse lo stesso di prima..

    Quindi, concordiamo, il succo:

    3. Precari di lusso
    5. Così è se vi pare

    Hai ragione, la durata non è assicurata e la composizione della commissione è una grossa, grossissima incognita (secondo me non è escluso che sia meglio delle attese; anche solo per "contentino" potremmo trovarci un sufficiente numero di persone capaci di lavorare limitando gli ultrà, certo è un terno al lotto).
    Probabilissimo in ogni caso l'esito delle due relazioni.

    Però, però: certa cagnara contro la commissione è di default, o, come dicevo, anche a qualcos'altro? Non è che a qualcuno scotta la poltrona, e fa di tutto per evitare che Castelli, Scajola, De Gennaro, e poi Furnier, Placanica ed altri si trovino a dover rispondere anche a domande che vadano al di la dei fatti penalmente rilevanti?

    Ecco, posso sbagliare ma non sono così sicuro che il governo non ne sia in grado o ne abbia da perdere.
    Temo anzi che in futuro (per parecchi anni) le condizioni -politiche, sociali, culturali- saranno peggiori. Credo che il tempo non aiuti.
    Questo il livello biecamente utilitaristico.

    Poi, si, ci sono anche le emozioni ed i principi, che possono influenzare il giudizio e cozzare coll'esigenza/ricatto (molto realistica/o) di non ritrovarsi Berlusconi.

    Chiedevi: ma sul serio vi rimane un po’ d’indignazione da impegnare in una scemenza come la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui fatti di Genova?
    Beh, l'indignazione ha a che fare con la giustizia. Certo, m'indignano di più altre cose, ma mi preoccuperei se ne fossi ormai indifferente.
    Concordo che non debba essere solo questo il motore dell'agire - lo ripeto spesso, per esperienza ed in diversi contesti, che le buone intenzioni spesso servono solo a lastricare vie molto frequentate, ma non mi sembrava questo il caso.
    Son pronto a ricredermi, anzi, spero che si riesca a convincermi che sbagliavo: una probabile delusione in meno :)

    logorroico Gru'

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  15. Non scherziamo.
    Commissione Parlamentare d'Inchiesta.
    Subito.
    Non scherziamo nemmeno.
    [Ste]

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  16. .... E oggi s'è visto perché.
    Ti stimo molto, ma cancella questo post.
    [Ste]

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  17. Non capisco, perché mai dovrebbe cancellarlo?

    Uno dei pochi esempi di discussione civile e di ragioni non ideologiche e strumentali.. vorrei vederlo su repubblica, piuttosto :)

    Gru'

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