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mercoledì 13 ottobre 2010

La novantanovesima pecorella

L'educazione religiosa, 2

Continua da qui. Per farla breve: Saul è un tizio che ha succhiato la religione dal seno materno.

L'aver, per così dire, succhiato la religione dal seno materno, ha messo Saul in una condizione particolare. Diciamo che credere in Dio non gli costa nessuna fatica: nessun “investimento emotivo” (direbbero gli psicoterapeuti). Come se fosse stato impostato “cattolico” di default (direbbero gli ingegneri). Una specie di aristocratico della sua religione: l'ha ereditata alla nascita e sarebbe pronto a lasciarla invariata agli eredi. Non ha bisogno di chiedere segni al suo Dio, che è roba da generazioni malvagie (Lc 11,29): nessuna necessità di roveti ardenti o madonne piangenti, anzi; a tutte queste ha sempre visto con una certa diffidenza. Sin da bambino. Di tutte le fole che gli raccontò la catechista, un'anziana signora con un certo talento narrativo, quella che ricorda più volentieri è l'avventura di un esorcista locale, che indagava su un'apparizione mariana. Insomma, c'era questa persona che si dichiarava visitata dalla Madonna, che le spirava tante parole buone e dolci, ma l'esorcista non ne era convinto, e continuava a interrogarla, finché... finché il demonio (perché era il demonio alla fine!), spazientito da tutti questi colloqui, non diede di matto e cominciò a ispirare sapidi bestemmioni; e mentre l'invasata veniva condotta via in una probabile camicia di forza , l'esorcista, placido perrymason, si gustava il tuo trionfo: “L'avevo sempre saputo”. Il demonio vestito da vergine, come il lupo della favola, che s'infarina le zampe per farsi aprire la porta dalle pecorelle...

Sono un gregge i cattolici, è vero: ma contrariamente all'immagine che gira negli ultimi tempi, non è che aprano la porta alla prima madonna che si presenta. Sanno essere diffidenti, persino scettici, a modo loro. Non come certi che magari si professano agnostici e poi fanno le corna o leggono l'oroscopo: le pecorelle della chiesa cattolica credono in tante cose, ma si definiscono anche per le cose in cui non credono. Soprattutto fino a qualche anno fa, quando Wojtyla non era ancora l'anziano rimuginatore dei segreti di Fatima. Per dire, la Madonna di Medjugorje non è tuttora omologata. Lo stesso Padre Pio ha dovuto sanguinare parecchio per farsi accettare nel club. E anche la Sindone è un'optional: ci credi se ti va, ma nessuno ti obbliga.

Apparente controsenso di una religione fondata da visionari invasati dallo Spirito Santo, ma poi appaltata nei secoli a generazioni di anziani scettici e prudenti. Saul capisce che dietro c'è, appunto, il senso di appartenenza a un'aristocrazia della fede. C'è chi per credere ha bisogno di vedere segni nel cielo, sangue nei costati, Madonne che piangono, e, chissà perché, devono piangere sangue. Tutto questo è ammesso; in determinate epoche (non le migliori) è persino incoraggiato, ma in definitiva resta un atteggiamento infantile, roba da pastorelli, da... parvenus. Saul non ne ha bisogno, e in un'altra epoca probabilmente avrebbe fatto carriera come inquisitore di provincia, torturando più o meno psicologicamente gli invasati finché non sputano bestemmie. Tuttora, se c'è qualcosa che malsopporta è proprio lo zelo dell'ultimo arrivato, il belato entusiasta della centesima pecorella, Giuliano Ferrara che gli spiega i dogmi di fede, Paolo Brosio che gli mostra la Madonna, dico, Paolo Brosio. Certe volte Saul vorrebbe veramente disporre delle risorse di un inquisitore seicentesco, e andarli a trovare. Perché questa gente è snervante, incontra sempre Dio proprio nel preciso istante in cui la vita li ha messi spalle al muro, e zac! Colpo di fulmine. Saul con Dio ci ha passato la vita intera, e sa che è tutto molto meno romantico di quanto si dica in giro: portarsi Dio a scuola, a far la spesa, in vacanza, un fardello mica da ridere. E questi dilettanti cosa vogliono? Chi li ha invitati? Ecco, questo è quello che definirei approccio aristocratico alla fede. C'è un piccolo problema.

La sua religione è la meno aristocratica in assoluto.

Sei cristiano da una vita? Dio se ne frega. Ti giudica alla stessa stregua di quello che si è appena convertito. Controlla pure sul Vangelo, vedrai che le cose stanno così. La Chiesa sarà anche gestita da anziani scettici. Ma i sacri testi mostrano chiaramente una predilezione populista per i matti, i visionari, insomma, i parvenus. I convertiti dell'ultima ora, che sono i più fanatici e pericolosi di tutti. Gesù preferisce sempre gli ultimi arrivati ai banchetti (Matteo 22,1-14); se gestisce una vigna, paga l'operaio stra-ritardatario con lo stesso salario di quello che è arrivato puntuale (Matteo 20-1,16). Le 99 pecorelle tranquille lo annoiano, lui passa la notte a cercare quella smarrita (Matteo 18,12-14). E poi il figliol prodigo. Le prostitute, i pubblicani, insomma, cani e  porci. Nel Vangelo gli unici a fare una brutta figura sono proprio le caste sacerdotali, gli anziani sicuri e tranquilli della loro fede ereditaria, scribi farisei e sadducei. Gesù non li sopporta. San Giovanni non li trova né caldi né freddi, quindi li vomita (Apocalisse 3,15-17). Il Cristianesimo ha qualcosa di schizoide: se ti senti un buon cristiano, probabilmente non sei davvero un buon cristiano. Ma quando lo capisci (di non essere un buon cristiano), forse sei sulla buona strada... purché non te ne accorga, altrimenti siamo daccapo...

Nascere nella fede non ha fatto di Saul un santo. Piuttosto una comparsa nella Leggenda Santa di qualcun altro: Saul è la 99ma pecorella, il fratello senza gloria che rimane col padre a lavorare, il primo che sarà l'ultimo. È cresciuto in una parrocchia. È stata la sua seconda casa per molti anni. Ha visto la vigna del prete segata e asfaltata, la canonica rifatta, la chiesa restaurata, mentre lui si alzava di qualche centimetro (non di molti), e intorno a lui roteava un vortice di gente che andava e tornava. Lui restava lì, suonava la chitarra. Molti se ne partivano, delusi o semplicemente annoiati. Alcuni ritornavano, o arrivavano da fuori, convertiti di fresco. Molto spesso sulla loro strada c'era qualche sfiga, un incidente, un congiunto morto, e nonostante questo avevano tutti l'umore più alto di Saul. Perché portavano in dono alla comunità una Fede nuova di zecca, una fede pazzesca, da spostare le montagne (alcune montagne furono in effetti spostate), una fede che Saul ammirava, ma sinceramente non invidiò mai. Si ricordava della favola della sua vecchia catechista, ed era programmato alla nascita per diffidare dell'entusiasmo dei neofiti, e dell'entusiasmo in generale. Alcuni erano talmente pervasi che si fermavano in zona solo un po', diretti a qualche eremo o verso una carriera sacerdotale. Saul li faceva passare, dalla sua postazione laterale al presbiterio: lui suonava la chitarra, e lentamente vedeva questi roveti ardenti bruciare e consumarsi. Più rapida e forte era la fiamma, meno ci metteva a bruciare il combustibile. Saul amava paragonarsi a un ceppo tignoso e anche un po' umido, più fumo che fiamma, ma ben disposto a durare tutta la notte. In realtà non è andata esattamente così.

Questo in effetti è solo un lato della storia. C'è un altro motivo per cui Saul diffida dei roveti ardenti. È che da piccolo ha avuto anche lui il suo. Le apparizioni, sì, l'estasi e il tormento, tutta questa specie di cose. Ci è passato. (Continua, fino all'esaurimento dei lettori).

23 commenti:

  1. Mi sa che i lettori aumentino più che esaù(rirsi). O forse intendevi l'esaurimento nervoso. Ma no, è una piacevole lettura, vai avanti. Sarà che sono una pecorella che ha deciso di lasciare l'ovile, c'è sempre 'sto tizio alle calcagna e io che gli spiego che non mi sono smarrito ma me ne sono andato e lui niente insiste, però la storia mi piace, continua.

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  2. Pietro ha ragione, non credo proprio che si rischi esaurimenti di nessun tipo!!!
    Troppo interessante, graffiante, e dotta la tua dissertazione per annoiare o altro.
    E' un piacere leggerti!
    Marusia

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  3. Questo blog è la prova che in rete c'è ancora qualcosa di interessante (e qualcuno che sa scrivere come si deve).

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  4. Mi associo a Pietro e Marusia.

    Se vuoi continuare fino all'esaurimento dei lettori, caro Leonardo, preparati a continuare per tutta la vita :-)

    Saluti,

    Mauro.

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  5. No continua, che sta diventando interessante…

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  6. io sono una lettrice recente... conto di esserci ancora per un bel po', quindi vai pure avanti così!

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  7. Cioran delle case popolari... però ce n'è bisogno, visto che per l'appunto stiamo alle case popolari. Ben fatto!

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  8. sarà perchè per ora trovo qualcosa di autobiografico in tutto questo che non vedo l'ora di scoprire come va(do) a finire

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  9. Ti prego, continua. Pure io, che da bambino pregavo con piacere, da adolescente ho smesso di credere (ma ai miei tempi e dalle mie parti non era affatto di moda come ora un po' dappertutto, ed è stata, in un certo senso, una scelta sofferta, sul serio). Adesso le cose non vanno bene, sento che potrei cedere, vorrei accanto una presenza benevola, chi meglio di Lui? Dài Leo, voglio vedere come finisce, immunizzami dal ravvedimento dei miscredenti depressi e bisognosi, non voglio essere un parvenu, non voglio essere un contubernale di Ferrara.

    Grazie.

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  10. Modo adorazione OFF. Modo rompicoglioni ON. Erano caprette, 7, quelle del lupo infarinato, non pecorelle. Modo rompicoglioni OFF. Modo adorazione ON.

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  11. Leonardo, tu scrivi bene indubbiamente, però da esterno al mondo cattolico ed impermeabile ad ogni Fede, mi chiedo...
    Ma Saul lo sa che il Cattolicesimo è Fede monolitica? Che ciò che dice il Papa è legge e parola di Dio e non deve essere dubitata?
    Lo sa Saul che i conviventi fuori dal matrimonio sono fuori dalla Legge di Cristo e che i divorziati e coloro che hanno votato PCI sono scomunicati?

    A me dà tanto l'impressione che Saul sia Cristiano (anche in senso letterale), ma nulla affatto Cattolico...

    Andrea

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  12. Ciao leonardo,
    di solito apprezzo quello che scrivi, o comunque il tuo punto di vista mi apre nuovi orizzonti sui quali riflettere.
    Stavolta secondo me invece c'è un tale cumulo di inesattezze e cose proprio errate che quello che hai scritto mi fa solo tristezza. Tristezza perchè evidentemente è quello che ti è arrivato della fede cattolica. Non sono una talebana anzi ho molto da rimproverare alla chiesa tutta e alla sua gerarchia in particolare, ma sulla bibbia le cose che hai scritto tu non ci sono.
    Spero che ricominci a scrivere di scuola, politica, varie, cose delle quali hai grande cognizione.
    Buon lavoro.

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  13. Stefania, ho messo i versetti. Se vuoi puoi controllare.

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  14. (Sulle capre Ivo ha ragione, ma nel post c'erano già altri ovini e non volevo complicare il quadro).

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  15. "se c'è qualcosa che sopporta è proprio lo zelo dell'ultimo arrivato" ho letto bene? Grazie.

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  16. No, hai ragione manca qualcosa, correggo (grazie a te).

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  17. Ohibò, scusa se faccio un pochino la presupponente, ma i versetti li conosco bene e non ho bisogno di controllare. Se estrapoli una frase o un concetto dal tutto puoi far dire alla bibbia ciò che ti pare, vedi i testimoni di geova. Puoi prendermi in parola o andare a informarti ma ti assicuro che le cose non assolutamente come credi/ti hanno detto. Ti aggiungo un link poi termino la polemica: http://www.studibiblici.it/index.html
    Questi 2 biblisti sono abbastanza invisi alla gerarchia ma la stessa gerarchia ha dovuto ammettere che quello che dicono è esattamente quello che c'è nei vangeli...

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  18. Soffre un po' di invidia, Saul, o perlomeno ne soffriva. E direi che gli è rimasto appiccicato l'atteggiamento snob di chi sulle cose arriva prima (gli sembra) che ha trasferito in altri ambienti. Cattoradical chic, in definitiva forse (che giudicare non è una bella cosa).
    Forse un giorno arriverà alla consapevolezza di aver dei limiti, godendone.

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  19. Stefania, sì, è vero, dalla Bibbia si può estrapolare qualsiasi cosa (un'altra volta ne parliamo).
    Ma francamente dalle parabole della vigna o del Buon Pastore non mi sembra di avere estrapolato niente di nuovo. "Gli ultimi saranno i primi" non è che ci consenta tutti questi margini di interpretazione.

    Ovvero: non mi sembra di stravolgere il testo evangelico se osservo che Gesù preferiva pubblicani e prostitute a scribi e farisei.

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  20. "Ovvero: non mi sembra di stravolgere il testo evangelico se osservo che Gesù preferiva pubblicani e prostitute a scribi e farisei."
    sì HAI PIENAMENTE RAGIONE! Ma tu ne fai una cosa negativa, ossia puoi essere bravo finchè vuoi, lavorare nella vigna del signore dal primo giorno ma te la beccherai nei denti più di chi se n'è fregato fino all'ultimo.
    Scribi e farisei stavano a gesù sonoramente sulle scatole (come gli starebbero sulle scatole molti preti di oggi, ecco l'ho detto) perchè volevano costringere la gente a credere che bisognasse fare chissà che cosa per piacere a Dio e che qualunque cosa si facesse bisognasse passare tramite loro. L'hanno ammazzato perchè ha detto: non avete bisogno di scribi e farisei nè di primi della classe. Qualunque cosa facciate siete già amati a prescindere. L'unica cosa che dovete fare voi è decidere se corrispondere a questo amore o no. E come corrisponderete: amando il prossimo. Lui 2000 anni fa parlava di giustizia sociale. Era un comunista ante marx. Strano l'abbiano fatto fuori...
    Scusa non volevo farti la lezioncina ma sentire che il messaggio assolutamente rivoluzionario di un uomo (se non vogliamo dire di Dio) diventa invece l'ennesima croce posta addosso a noi poveri uomini che già c'abbiamo le nostre croci da portare mi fa tristezza. Poi se ti dico queste cose è perchè leggendoti ho avuto l'impressione che tu sia una "testa pensante". Se no gliel'avrei data su.
    Ok non ti rompo più le scatole ma vattelo a vedere quel sito. Non cambierà nulla nella tua vita oppure sì. Di certo è un'informazione in più. un metro di valutazione. Ed è, per stessa ammissione della gerarchia ecclesiale, un metro giusto. E ti assicuro che lo dicono a denti stretti. Se potessero li farebbero chiudere domani.
    Ciao e buona giornata e continua a scrivere perchè in generale chi ti legge non si stanca mai di farlo ;)

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  21. Non è che ne faccia una cosa negativa, ma effettivamente il "buon cattolico", erede di duemila anni di tradizione e Tradizione, è oggi molto più simile ad uno dei farisei dei tempi di Gesù che a pubblicani e prostitute. E ha tutta una serie di motivi per sentirsi più vicino al fratello "non prodigo" che all'altro.

    E, del resto, accanto al fatto che Gesù ama a prescindere - su cui tu e quei biblisti eterodossi che citi, probabilmente a ragione, vi concentrate - ci sono tutti i passi che testimoniano quanto Gesù fosse eccezionalmente esigente nei confronti di chi lo voleva seguire, o negli insegnamenti morali.

    Può sembrare contraddittorio, di sicuro ci sono interpretazioni più o meno spericolate dei Vangeli che ne danno una ragione, ma ricordiamoci che già il "darsi una ragione" potrebbe essere in aperto contrasto con quanto scrive S.Paolo, "scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani". Io propendo per ritenere il cattolicesimo, in generale ma anche il "mio" essere cattolico, come una religione ed una fede sintetica, le cui contraddizioni non vanno risolte ma assunte, e poi ciascuno se la vede con la coscienza "nucleo più segreto e sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria" (Gaudium et spes).

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