C'è un giornalista, in Italia, di cui vorrei parlare; ma senza farne il nome. Che è già sazia di casini la mia vita.
Questo giornalista si vanta di essere uno dei pionieri di Internet in Italia; di aver messo su alcuni dei primi quotidiani on line italiani; e non ho alcuna ragione per dubitarne. Poi lui ha fatto altro; ha anche diretto il tg1, per qualche tempo: adesso dirige un quotidiano molto importante, espressione della confindustria. E internet gli fa schifo.
No, non tutta internet – ma diciamo il 70%. Quella dei piccoli siti anonimi, per intenderci: blog, forum ed eccetera. Compreso questo, che ormai è anonimo (e 'piccolo') fino a un certo punto. Per questo importante giornalista, pioniere di internet, l'anonimato sta distruggendo internet, il pettegolezzo e la calunnia stanno soffocando la libera informazione, eccetera. Bisogna al più presto regolamentare, registrare tutto con nomi e cognomi, altrimenti i blog finiranno come le radio libere degli anni Settanta che (per chi non c'era negli anni Settanta) sono finite male. Sintetizzo un discorso che ha fatto molte volte e di recente, per esempio, qui.
Dicevamo che adesso questo giornalista dirige il quotidiano della confindustria. A questo proposito è appena uscito uno stralcio malizioso di intercettazione in cui un collaboratore di Emma Marcegaglia spiega a Porro (vicedirettore del Giornale di Feltri) che la nomina di questo giornalista è stata fatta “con il benestare di Berlusconi e Letta”. Ma perché Porro si lamenta con lo staff della Marcegaglia di costui? Per il giornalista in questione ciò significa soltanto una cosa: che Egli è un Giornalista Non Allineato. È un'ipotesi. A me ne era venuta subito in mente un'altra, e cioè che Berlusconi avesse diritto di veto su chi dirige il quotidiano confindustriale; però io sono un piccolo blog anonimo che cova un sordo rancore per l'informazione di qualità, quindi prendetemi con le molle.
D'altro canto, se a Berlusconi fosse davvero piaciuto il giornalista in questione, perché l'avrebbe tolto dalla direzione del tg1? Per mettere al suo posto il povero Minzolini, di cui tutti parlano male? Ecco, infatti. Tutti parlano sempre male di Minzolini. Sembra che faccia un tg1 pessimo. Io non lo guardo spesso, ma ogni tanto mi è capitato e, devo dire, non è poi così malaccio. Nel suo genere, anzi, lo trovo molto professionale – una spanna sopra ad artisti come Giordano o Liguori e, perdonatemi la bestemmia – forse anche qualche centimetro sopra al mito indiscusso del settore, Emilio Fede. Davvero, un buon prodotto. Fosse per me aggiungerei qualche marcetta militare e accelererei alcune riprese, ma è il mio lato old-fashioned, lasciatemi perdere. Ci sono invece delle finezze che si lasciano apprezzare incondizionatamente. Per esempio, quando riportano una telefonata di Berlusconi: di solito in queste situazioni si mette in video una fotografia. Il problema è che le telefonate di Berlusconi a Minzolini durano parecchio, e una sola immagine stancherebbe; per ovviare a ciò Minzolini dispone di una lunga serie di ritratti del premier, e li monta in rotazione mentre Berlusconi parla. Ora, è quasi miracoloso il modo in cui la foto di Berlusconi sembra sempre combaciare con quello che sta dicendo in quel momento: se è arrabbiato, ecco una bella foto di Berl. accigliato; se c'è una battuta, eccolo che sorride a 32 carati. Ci vuole del talento per fare informazione così, e Minzolini quel talento ce l'ha. Altri, secondo me, non ce l'avevano. Il giornalista di cui stavamo parlando, per esempio, no, non era bravo in questo tipo di cose.
Lui che tipo di tg faceva? Lo avete mai visto? Io lo vedevo spesso. Non era un bel tg. Senza essere 'brutto' come quello di Minzolini. Anzi, ripeto, è discutibile che Minzolini faccia un tg brutto. Siete liberi di trovarlo fazioso, propagandistico, talvolta grottesco, però tutta questa faziosa e grottesca propaganda è assolutamente consapevole. Si vede che Minzolini il tg lo vuole fare in un certo modo, e lo fa: e gli riesce bene. Il tg che c'era prima, invece, era meno fazioso: ma era pretenzioso. Cercava di non essere propagandistico: ma falliva miseramente, senza maturarne nemmeno la consapevolezza.
Non credo che le responsabilità fossero tutte del giornalista in questione: ma in certi dettagli la sua mano era inconfondibile. Per esempio: lui era un pioniere di internet, no? Ed ecco allora il tg1 che scopre internet. Nel modo peggiore. Il suo tg1 è stato il primo a saccheggiare i social network. Uccidono Chiara Poggi. Due sue cugine attaccano al cancello un maldestro fotomontaggio in cui posano con lei. Su internet comincia la gara a sfotterle, infierendo sulla loro immagine sforbiciata. È una vergogna, uno schifo, un classico esempio delle perverse dinamiche dell'internet anonima e... il tg1 la manda in onda. Ovviamente con un commentino sdegnato del Direttore. Però, nel frattempo un po' di gogna è arrivata anche sul tg1.
Delitto di Perugia. A un certo punto i sospetti cominciano a convergere su Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il tg1 mostra una foto di quest'ultimo, interamente coperto di bende e con una mannaia in mano. La prova che si tratta di uno psicopatico? O che ad Halloween gli piace fotografarsi travestito da matto e condividere le foto su internet? Quando le indagini convergeranno su un altro indagato, il tg1 riuscirà a pubblicare un video dove pure lui fa il deficiente su youtube. In quegli anni il tg1 ci ha insegnato cos'è il cyberbullismo: bambini, non fate i deficienti su internet, anche se i vostri amichetti non fossero così maliziosi da usarli per prendervi in giro, c'è sempre il rischio che li usi il tg1. Come indizi di colpevolezza. Metti che accoltellano tuo cugino e tu un mese prima hai condiviso una foto con un coltellino svizzero in mano, eh? Ma lo sai che brutta gente gira in rete? Alcuni addirittura dirigono i tiggì.
Questi furono casi eclatanti. Ma il saccheggio di internet era metodico e quotidiano. Si parlava in quei giorni di User Generated Content (“= portatevi i contenuti da casa”). Il tg1 lo abbracciò con tutto l'entusiasmo dei pionieri: mandateci i vostri video amatoriali! Lo dicevano tutte le sere, verso le venti e venticinque. A cosa miravano, esattamente? A riprese che documentassero abusi ambientali? A documentari fai-da-te sul microcrimine? A materiale di prima mano sul luogo di un disastro naturale? Eh, magari. No, il più spesso mandavano in onda video buffi di gatti e cani. Era come se il tg1 volesse entrare in concorrenza diretta con youtube. L'apoteosi di questa formula si ebbe in uno storico 14 febbraio che il tg1 volle celebrare con l'onore delle più importanti solennità: così, al servizio redazionale su San Valentino, si accostò un altro minuto User Generated; in pratica su Rai1 in prima serata stavano mandando in onda i videomessaggi dei fidanzatini: e voi vi lamentate di Minzolini.
No, secondo me quando Berlusconi si è posto il problema di farsi il tg1 su misura, tutte 'ste scemenze di youtube e dell'User Generated Bullshit sono passate in secondo piano. Così è stato chiamato un professionista, e il Giornalista Pioniere se n'è andato in confindustria – a proposito, come sta andando? Ci sono pareri contrastanti (bene, male). Io gli faccio i miei migliori auguri, da lontano, e continuo a non capire perché se la prende tanto con l'internet anonima. Voglio dire, è vero che è una fogna. Io l'ho sempre detto, sempre: anche quando difendevo, pensate, indymedia: internet è costituzionalmente una fogna. Nella quale si possono pescare cose interessanti, come a volte fanno anche i direttori dei tg. E non c'è schizzo di fango che possa offenderli davvero. Sul serio: hanno avvocati, hanno un ottimo ranking, hanno tutto quello che serve loro per difendere il proprio buon nome.
A rischiare, nella fogna, sono i pesci piccoli. Per loro l'anonimato è una prima forma di difesa: rozza ma efficace. Io sono stato anonimo per quasi dieci anni: ho sparlato di molti, ma non credo di avere mai infamato nessuno (o meglio: quando mi sono accorto di aver infamato qualcuno, ho cancellato e chiesto scusa). A un certo punto ho dovuto tirar fuori il cognome. Sei mesi dopo da qualche parte c'erano già minacce e accuse di pedofilia. E a me l'avvocato costa. Stavo meglio da anonimo.
Anche adesso, avevo voglia di scrivere un articolo molto critico nei confronti di un celebre direttore di giornale. Ma c'è il piccolo problema che tengo famiglia, e che il celebre direttore è molto potente, che un giorno, non si sa mai, potrei bussare a una porta e trovare dall'altra parte lui, e lui quanto ci metterebbe per googlarmi? Internet lo conosce bene, pare addirittura che sia un pioniere. Insomma, chi me lo fa fare? Meglio non scrivere niente.
(Anche voi, siate gentili, non commentate - o almeno non fate il suo nome).
noi garantiti
RispondiEliminada
arginati noti
Un Magritte in decomposizione?fantastico!stranamente non di spalle:)io questa persona di cui non farò il nome neanche sotto tortura,l'ho visto qualche volta in tv ,e ti assicuro che sembrava sempre lo stesso fotogramma di quando era in America,
RispondiEliminaanni prima a fare non so che,o cosa,uffa sempre la colpa di tutto è sempre il web:mi pare,da qualunque parte la giri si sente sempre la stessa cantilena,ma se non ci fosse?
non saremmo tutti simili o assomiglianti ai pesci nell'acquario,
a fare bolle?vabbè,
le bolle si fanno lo stesso/
la cronaca Nera ha preso il sopravvento
alla Rosa,l'horror non ha neanche bisogno di uno scrittore,tutto s'infila nel piatto,mentre sei a cena con la tua adorata famiglia.
e vedi uno mondo che non è il tuo.
ma di chi è?
Amelie
In una logica sovrastrutturale non è bello, in effetti, fare nomi.
RispondiEliminaVero, quel TG1 fu particolarmente infimo, perché tradì tante aspettative. Poi il passaggio al noto quotidiano economico spiegò molte cose.
RispondiEliminaDiciamo che il mestiere di direttore di giornale (e di giornalista in genere) negli ultimi tempi sta perdendo molto del suo antico fascino. Il Non Dire è diventato ancora più importante del Dire, un'arte a parte. Ellroy ci godrebbe come un maiale a conoscere da vicino il giornalismo italiano. Hush Hush.
Collego l'incipit e la frase conclusiva e butto lì (qui) una considerazione banale.
RispondiEliminaForse internet fa paura, perché mentre la tv si disperde nelloblio dell'etere per definizione, e le "scripta che manent" si perdono in un cestino da riciclo senza più perder energie a consultar archivi, il velocissimo Google rende più rintracciabile nel tempo ogni considerazione virtuale.
Difficile cambiar bandiera in questo modo, senza risultare ridicoli...
i direttori di un certo genere so' un macello.
RispondiEliminavoglio dire: minzolini, e liguori, e giordano, e emiliofede... ochei fanno disinformazione & propaganda, ma uno lo sa. nessuno guarda il tiggìquattro e smette di votare piddì, siamo seri.
berlusconi non vince coi tuggì, berlusconi vince con ochei il prezzo è giusto, col festival di sanremo e missitalia. oh qualcuno avrà notato che un paio di trasmissioni sono della rai? appunto.
fa più bene al berlusconismo striscia del tiggìquattro. gli ha fatto meglio costanzo di studioaperto.
ecc.
gli ha fatto tanto bene anche santoro quando stava a mediaset...
internet è una fogna? non direi. internet è come dal giornalaio che mette in vetrina certe cose, perché le vende o perché gli piacciono di più. c'è un sacco di monnezza e roba inutile. c'è tutto e il contrario di tutto. ma è una finestra e tu decidi cosa guardare, cosa scrivere e cosa leggere
e oggi c'è un sacco di gente specializzata nel viral marketing, qualcuno sarà della cia no?
Vedo oggi sul sito dell'Espresso che partendo proprio dalla qualità dei programmi RAI e della informazione che essa fa, la redazione propone l'interrogativo (sondaggio) se sia giusto o meno boicottare la RAI. La cosa mi fa alquanto incazzare. I guai e la marcescenza della RAI nascono dalla politica e si perfezionano sotto Berlusconi. Se la RAI affonda, lui vince. Che senso ha boicottare nel mucchio anche Santoro Dandini e Berlinguer? Mi sembra più sensato, casomai, boicottare direttamente Berlusconi: è l'unica cosa che lo fa imbestialire nel profondo del c**o.
RispondiEliminaIl problema è però: chi cacchio le guarda più le TV di Beee-rlusconi? Giusto quelli che lo votano, e nemmeno tutti. Va be', allora i giornali: niente più Giornale e Libero e Foglio. Già, ma non li ho mai comprati. Ok, basta allora con Mondadori e Einaudi. Solo che i libri ormai li compro solo usati (risparmio enorme). La spesa la faccio al mercato o alla Coop. Potrei boicottare tutti i prodotti che fanno pubblicità sulle reti Mediaset, ma per sapere quali sono dovrei vedere i loro programmi... Non l'ha fatto nessuno un vademecum per Bravo Boicottatore del Berlusca?
Ciao, come saprai ti seguo da qualche anno, ma sinceramente non ricordo il motivo perché hai "dovuto tirar fuori il cognome". Mi aiuti?
RispondiEliminaImmagino sia ironia linkare Rocca che spara cazzate. Almeno spero. Povero Rocca.
RispondiEliminaSicuro che il giornalista che fu anche vicedirettore della Stampa e del Corsera non abbia qualche galoppino che controlli accuratamente tutti i blogghetti per vedere se si parla di lui pur non facendone il nome?
RispondiElimina@rob
RispondiEliminaregola 1 del Manuale per il Bravo Boicottatore del Berlusca: dillo in giro, che boicotti i suoi giornali/trasmissioni! E' così che diffondi il virus. E' bene fare questo tipo di boicottaggio per salvaguardare la propria salute mentale, ma per danneggiare il B. dovresti in ogni occasione raccontare cosa fai. Per 9 persone che ti guarderanno come se tu fossi matto, una magari seguirà il tuo esempio.
Valeria
Il cognome l'ho tirato fuori sull'unità.
RispondiElimina(.mau., conto sull'ignavia dei galoppini).
Ciao, come saprai ti stalkero da qualche anno. Se non erro il cognome l'hai tirato fuori ben prima di scrivere per l'Unità. Mi ricordo almeno due episodi precedenti, ma forse mi sbaglio:
RispondiElimina- intervista a seguito della vittoria di un MBA: voilà il cognome e la faccia
- partecipazione a una trasmissione Rai sulla scuola: voilà il cognome, la faccia e persino la voce.
perché sto puntualizzando? perché sono un rompicoglioni anonimo e ritengo che il cognome l'hai "voluto" tirar fuori, non "dovuto".
con immutanda stima
Hai ragione, nel senso che un mese prima di cominciare con l'unità mi avevano presentato col cognome in tv (non si poteva fare diversamente).
RispondiEliminaTi garantisco che se avessi potuto ne farei a meno ancora adesso (la quantità di guai potenziali non è commensurabile con gli eventuali vantaggi).
Ma per cosa mai ti può essere arrivata un'accusa di pedofilia?
RispondiElimina@ Valeria
RispondiEliminaHai ragione, ma il mio problema è che in realtà non so (non sappiamo) fin dove arrivano i ricettori economici di B. Cioè, è facile capire di non fare acquisti su Mediashopping, ma poi ti ritrovi magari a finanziarlo inconsapevolmente iscrivendoti al CEPU o facendoti una gastroscopia in una struttura di don Verzè. Ci vorrebbe una bella lista di tutti gli interessi suoi, della famiglia e dei prestanome vari, ma credo che nemmeno le Procure ne abbiano un'idea precisa. Non credo che qualcuno si prenderà l'onere di compilarla e pubblicarla, perché mi pare che l'unico critico di B. che sia stato pestato a sangue da sconosciuti fu proprio anni fa il promotore di un boicottaggio di massa. La lezione è stata chiara: "dite pure quello che vi pare, ma non toccatemi i soldi".
Beh, è una storia lunga, comunque qui (http://leonardo.blog.unita.it//Il_blog_degli_orrori_1423.shtml) ho pestato i piedi a un antipedofilo professionista.
RispondiElimina