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martedì 8 febbraio 2011

Il peggio di Leonardo 2010 (2)

Quello che sto facendo, disse il vecchio, è una cosa sommamente reazionaria. Parlare di contatori, di accessi, nel 2011! Molti lo hanno addirittura tolto, il contatore, o finto di. A un certo punto – più o meno verso il 2005, quando gli accessi hanno smesso di crescere in modo rettilineo – ci siamo convinti che i dati dei contatori non fossero attendibili, o comunque interessanti. L'unico modo di valutare l'importanza di un blog era il ranking, e siccome quallo lo decideva google senza spiegarci il perché, e non c'era insomma modo di specularci su – abbiamo iniziato a sviluppare ranking alternativi, classifiche basate sui link. Più uno era linkato, più era importante. Notate che essere i più linkati non significa necessariamente essere i più letti: i tumblr per esempio non fanno che linkarsi, ma portano pochi accessi; per contro ci possono essere personaggi più o meno sconosciuti fuori dalla loro cerchia che hanno comunque accumulato zoccoli duri di migliaia di lettori. Ma questo era abbastanza irrilevante. Stare in classifica significava semplicemente essere al centro della nuvola. Poi però secondo me la nuvola si è dissolta, oppure è entrata in un'altra nuvola più grande, insomma, la butto lì, ma secondo me da facebook in poi le classifiche hanno smesso di avere senso. Non segnalano più il vero traffico, che oggi passa per i social network ed è oggettivamente molto più difficile da tracciare. Ma insomma, il mio pezzo più linkato su blogbabel risale al 2007, votate Rosy Bindi alle primarie del PD, rendetevi conto. È possibile che non abbia più scritto nulla di altrettanto interessante? Voglio dire che l'altra sera, mentre mi addormentavo, ho scritto un pezzo praticamente con un occhio solo, mi è uscito un po' approssimativo, ebbene, nel giro di due giorni quel pezzo ha totalizzato più di tremila accessi, se fossimo ancora nel 2010 sarebbe a metà di questa classifica, e stavolta non è neanche servito facebook, sapete cos'è successo? L'ha linkato Ok No Virgilio, esatto, esiste ancora, e se ti trova qualcosa d'interessante ti manda tremila accessi in due giorni. Ma le classifiche non se ne accorgono. Ma a questo punto vale la pena, mi chiedo, accorgersi delle classifiche? Ci rispondiamo da soli: abbiamo smesso di leggerle, piuttosto andiamo su friendfeed a contare i like. Comunque secondo Google Analytics i cinque pezzi più letti del 2010 sono i seguenti:

5. Cattiva Giovanna
Io non ho cambiato idea: lo spot è divertente e autoparodico, e non offende il corpo delle donne più di quanto non prenda per il culo il desiderio maschile (le donne dello spot sono vestite, brave a verniciare, fanno tutto loro, il maschio è un pirla guardone). Però probabilmente in luglio non avevo idea della posta in gioco. Insomma, c'è una guerra, là fuori, e gli spot beceri sono campi di battaglia. Poi un bel giorno arrivo io, pretendo di fare il solito pezzo semiologo un tanto al chilo, fenomenologia del fernovus + abbasso qualsiasi censura, e scoppia il casino. Lì si è vista la potenza di facebook, perché un certo pubblico qui non c'era mai arrivato. Hanno lasciato cose fantastiche, una mi ha scritto che le donne non fanno più le serve, al sud ce ne sono che portano i camion. Mi hanno detto che non potevo costringerle a vedere questo spot – in effetti no, non posso e nemmeno ci tengo, ma forse vi sfugge il problema: al massimo siete voi che avete costretto me a non vederlo più in tv. Va bene, ho sbagliato, volevo far salotto nel bel mezzo di una guerra. Del resto avete ragione, tutti questi culi e queste tette sono una vergogna – però spiegatemi perché Brava Giovanna siete riuscite a rimuoverla mentre il sedere di Belem è rimasto sodissimo al suo posto. Ah, no, pare che lo stiano togliendo. Ok, state vincendo, mi arrendo.

4. Uno, cento, mille Cossiga
Non si sa mai cosa può decidere il successo di un pezzo, ma in generale non è quasi mai quello che c'è scritto sopra. Certe volte è il titolo. In questo caso piuttosto le foto. In margine a un articolo tutto sommato sensato in cui si ipotizzava la presenza di infiltrati alle manifestazioni studentesche, le foto di un manifestante ragazzino che durante gli scontri di Milano sembrava collaborare con la polizia, foto che anche grazie a questo sito hanno fatto il giro d'Italia. Di solito non cancello gli errori che faccio, mi sembra giusto che finiscano nell'archivio anche loro. In questo caso le foto le ho tolte, perché mi è sembrato che danneggiassero il messaggio. Si è saputo che quel ragazzo non era un infiltrato, ma appunto, il pezzo diceva che chiunque può essere infiltrato senza volerlo: basta fare esattamente la cazzata che si aspettano che tu faccia. Cossiga insegna, dobbiamo esser fessi per non voler imparare.

3. Nella polvere ci ritroveremo
In gergo si chiama OS war. Scrivere un pezzo anti-Apple, o filo-Apple (ma funzionano meglio i primi). Come sparare ai pesci in un barile, salvo che i pesci fanno un po' pietà, i fanboy Apple no, nessuna. Diciamo che è troppo facile così, diciamo che a ogni blog è concesso scrivere un pezzo del genere una volta ogni cinque, vah, dieci anni. È una promessa. NdB da un anno a questa parte ho rotto solo un laptop e un disco mobile.

2. Alle mie quotidiane verginelle
Pezzo di berlusconologia emotiva. Ve l'ho detto, questa roba invecchia in fretta, ma se la scrivi al momento giusto è irresistibile. È buffo, a distanza di mesi è difficile ricordarsi di cosa si trattasse – dunque, il PdL era stato escluso dalle elezioni della regione Lazio per un problema di timbri, ed era partita tutta una mobilitazione stile Repubblica, Noi Non Ci Stiamo, Noi Abbiamo Sempre Avuto Tutti I Timbri In Regola (che posso dirvi, beati voi), Fotografiamoci con il nostro certificato del  catasto in ordine. Insomma, si sentiva nell'aria la necessità di un pezzo cinico. Questo è stato anche segnalato dal New York Times, che deve avere un algoritmo strano; ho persino provato a tradurlo, non so se ci sono riuscito.

1. Eliminato
In un anno in cui ci hanno lasciato, tra gli altri, Beniamino Placido, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Edoardo Sanguineti, Bekim Fehmiu, Lelio Luttazzi, Cossiga, Monicelli, Bearzot, l'unico coccodrillo a finire nella top 10 (ma al primo posto) è quello su Pietro Taricone. Anche in questo caso il titolo ha fatto discutere, per via del cinismo. Ecco, vorrei dire che a volte io faccio tutto il possibile per sembrare cinico, ma stavolta mi è venuto spontaneo, non me ne ero assolutamente reso conto. Il titolo l'ho trovato alla fine, era la conclusione di un ragionamento che stavo facendo: il vero show Taricone lo ha giocato dal 2001 in poi, quando uscito dalla casa ha smesso di “essere sé stesso” per cercare di diventare qualcosa di migliore. Ogni tanto ci capitava di ritrovarlo, al tv, o al cinema, e in generale si faceva il tifo per lui, sembrava che potesse farcela. E poi un giorno ha smesso di esserci, di colpo; e la cosa mi fa ancora, se ci penso, una certa impressione. Eliminato. Non volevo offendere nessuno, non mi pare ci sia niente di male nel prendere la vita come un gioco. Mi sembra perfino una bella epigrafe, “eliminato”, personalmente non la vorrei sulla mia tomba, ma solo perché non sento di meritarmela: mi sembra piuttosto (soprattutto se mi confronto con uno come Taricone) di essere un panchinaro storico. Fine della top10.

Non trovate che manchi qualcosa?
Io sì. I pezzi belli. Ecco, tra i dieci più letti, o segnalati, o visitati, non ce n'è nessuno che avrei votato io. Sembra proprio che abbiamo gusti diversi: a me piacciono i raccontini, ai lettori le parolacce. Veniamo a un compromesso: raccontini con più parolacce? Non so, ditemi voi.

10 commenti:

  1. Leonardo, grazie per avermi fatto conoscere la definizione di "facial" di Wikipedia... peraltro, hai notato che la protagonista assomiglia in modo davvero inquietante ad una protagonista della politica italiana? Sarà un caso...

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  2. Sono stato io a permettermi di linkare il tuo post su oknotizie. Spero di non averti fatto cosa sgradita.

    Il ragionamento sulle classifiche è complesso. Sto ancora cercando di capirlo pure io. E più che sulle classifiche la questione è: come si fa ad essere letti, linkati, considerati, quando ormai i blog sono milioni? Pare che ci sia spazio solo per quelli nati qualche tempo fa, agli inizi, o quelli dei giornalisti professionisti. E ci sono anche quelli che hanno le loro migliaia di lettori ma non sono in nessuna classifica e non se li fila nessuno. In tutto questo però ho idea che facebook abbia poca rilevanza, non è adatto al formato blog. Ho 3200 iscritti sulla pagina facebook del mio blog, e le visite che arrivano dal social network sono poche decine.

    Un saluto

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  3. Il pezzo su Lelio Luttazzi era uno dei migliori dell'anno. E non c'è. E anche quello sugli pseudo-cripto ebrei. (mi piacciono le storielle a tesi, se non si fosse capito)
    Ma "l'educazione religiosa", invece, l'hai abbandonata?

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  4. Quotando Hervé: più Educazione religiosa!

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  5. Non fate mai una cosa sgradita segnalandomi, davvero, mai.

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  6. Menomale! :)

    Ovviamente leggo anche gli altri post, ne ho segnalati altri. Ma come sottolinei tu, a volte è un incognita quali sono quelli che possono piacere di più. Soprattutto al pubblico di Okno...

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  7. Io ho amato il pezzo sulla supplente che finiva per disimparare l'italiano.

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  8. I Misteri del web.
    Giorni fa questo mio post è stao segnalato su OK notizie,

    http://italia-che-resiste.oknotizie.virgilio.it/go.php?us=61d1526480cf819a

    da la casadelpopolo,

    http://italia-che-resiste.oknotizie.virgilio.it/casadelpopolo
    ed io non li conoscevo,ora li conosco,a qualcosa

    è servito-La cosa buffa?E' che spesso i post che edito su blogspot sono pari pari ,quelli che pubblico su wp,ma evidentemente c'è chi su Wordpress non tutti ci bazzica
    volentieri.




    a proposito ,ma chi legge i post attraverso Google Reader o altri aggregatori viene conteggiato?Non credo,io leggo anche te @leonardo da li ,con tantissimi latri,ma poche volte mi capita di lasciare commenti,semmai li condivido sul reader Pubblico,che penso sia la cosa migliore per dare un re-link ad un post

    le mie condivisioni sul web

    http://www.google.com/reader/shared/Gabrybabelle

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  9. Penso che a volte i tuoi pezzi siano troppo lunghi. Ecco quando sono molto lunghi io non li leggo, oppure mi dico, lo leggo dopo chè ora non ho tempo. Poi finisce che non lo faccio.
    Ciao
    Cristina

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  10. Ma come vengono conteggiate esattamente le letture dei pezzi? Voglio dire, io ti ho nei preferiti, ogni qualche giorno apro e guardo se ci sono pezzi nuovi, se ci sono li leggo. Però non clicco quasi mai su un pezzo specifico, a meno che non mi interessino i commenti (raramente), per cui penso che Google non sappia esattamente quale dei 4-5 pezzi che appaiono nell'homepage io stia leggendo (anche se non si sa mai, con google...). In compenso, chi arriva qui perché qualcuno ha linkato un tuo pezzo, arriva sulla pagina del pezzo in questione. Quindi, non vorrei dire una cavolata, ma secondo me il numero di contatti dei singoli pezzi rischia di essere semplicemente una versione "cool" e "anni dieci" della vecchia classifica dei link...

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