Mentre Veltroni veniva ingiuriato in vari modi, io ho scritto la mia teoria del lunedì (qui la copia cache), nella quale in sostanza gli spiegavo che Gheddafi non è quel tipo di persona che se riempi una piazza a Roma se ne va; che è un po' semplicista affrontare i problemi in questo modo; che un leader politico si vede anche dalla capacità di offrire a un movimento di piazza delle proposte concrete, invece di lagnarsi perché la gente in piazza non ci va e la domenica preferisce stare a casa a innaffiarsi il giardino. Il pezzo sull'Unità.it stava andando abbastanza bene, ma adesso c'è un problema tecnico e i blog dell'unità risultano (spero momentaneamente) inesistenti. Così per ora lo ricopio qua sotto (update: è tornato, andate a leggerlo di là).
Caro Veltroni, ecco perché non scendo in piazza contro Gheddafi è on line (spero) sull'Unita.it. Si commenta su facebook oppure qui.
Caro onorevole Veltroni, chi le scrive è uno dei tantissimi che manifestarono, tra il 2002 e il 2004, contro l'invasione dell'Afganistan e soprattutto dell'Iraq. Le scrivo perché mi sento tirato in ballo da quello che ha scritto ieri sul suo profilo Facebook. “Perché nessuno scende in piazza al fianco dei patrioti libici?”, si è chiesto. "Perché era così facile mobilitare giustamente milioni di persone contro Bush e gli americani per la guerra in Iraq e nessuno prova a riempire le piazze contro il dittatore Gheddafi?"
Dunque, non so gli altri, ma io non provo a riempire le piazze contro il dittatore Gheddafi principalmente perché non sono uno stupido; non credo che una o cento piazze piene in Italia possano avere qualche effetto sulle scelte del dittatore Gheddafi, proprio perché è un dittatore e se ne frega persino delle piazze dei libici (che hanno dovuto sparare per cominciare a farsi sentire), si figuri di quelle degli italiani. Non è neanche esatto che io abbia manifestato “contro Bush e gli americani”. Io manifestavo per dimostrare la contrarietà mia, e di moltissimi italiani, a due guerre alle quali l'Italia avrebbe partecipato. Sì, ero contro la guerra di Bush, ma era davanti a Berlusconi che sventolavo la bandiera arcobaleno, e non me ne pento. Si è pentito invece Berlusconi, che anche a causa di quelle guerre perse sonoramente le elezioni regionali del 2005 e, di misura, le legislative del 2006. Al suo posto arrivò Prodi, e una delle poche promesse che fece in tempo a mantenere fu il ritiro del contingente italiano dall'Iraq. Siamo rimasti in Afganistan, è vero, ma lo stesso Berlusconi non si ricorda più il perché.
Ora una breve digressione, che spero mi perdonerà. il mio pacifismo militante è cominciato con la prima guerra del Golfo, ero al quarto anno di liceo e lo occupai. Mi piace pensare che non fossi stupido nemmeno allora. Avevo molti brufoli e una cotta imbarazzante per una compagna, ma non ero stupido, quindi votai una mozione che dichiarava la contrarietà del mio liceo all'intervento militare dell'Italia. Era una minuscola cosa, certo, ma molti miei compagni non erano d'accordo nemmeno su quella, e preferivano sostenere una mozione vaga, che era contraria alla Guerra con la G maiuscola, la guerra in generale, non a quella guerra specifica e non all'intervento italiano. Ecco, per me occupare il liceo così, contro la guerra in generale, mi sembrava solo una perdita di tempo. Non ho cambiato idea: le manifestazioni, le occupazioni, gli scioperi, secondo me si fanno per ottenere obiettivi minimamente concreti: non si manifesta contro un dittatore, ma per chiedere al proprio governo di troncare i rapporti con quel dittatore. Faccio questo esempio perché su facebook c'è adesso chi le chiede con insistenza dov'era quando in Parlamento si votava il Trattato Italia-Libia, il perno dell'asse Berlusconi-Gheddafi. In quell'occasione i voti contrari, anche tra le file dell'opposizione, furono davvero pochi.
Caro Veltroni, quello che io ho imparato occupando per qualche giorno un liceo nel gennaio del '91, è che le persone che manifestano contro la guerra si possono dividere in due gruppi. Ci sono quelli che vorrebbero cambiare le cose, anche di poco: quelli scenderanno in piazza solo se credono di poterci riuscire, e ci resteranno solo finché ci credono, non un solo momento di più. Di solito avranno obiettivi precisi: convincere l'opinione pubblica che la tal guerra è sbagliata, spingere un partito a votare contro un intervento, mostrare al governo che questo eventuale intervento andrebbe contro la volontà popolare, eccetera. Sono queste le persone che hanno fatto grande il movimento pacifista che riempiva le piazze otto anni fa. Sono questi che possono andare fieri del nostro ritiro in Iraq: lo hanno chiesto, hanno spostato un po' di opinione pubblica dalla loro parte, e alla fine lo hanno ottenuto.
Poi c'è un altro gruppo di persone: quelli che manifestano per il gusto di farlo: perché in un corteo c'è sempre qualcuno che sta davanti, e può diventare uno importante. Costoro di solito non hanno obiettivi precisi, anzi, hanno la necessità di restare sul vago, perché l'obiettivo preciso si può raggiungere o si può fallire, ma una Manifestazione contro la Guerra in Generale si può convocare sempre (guerre ce ne sono sempre) e farà sempre sentire tanto buoni tutti quelli che vi partecipano. Ecco, nel 1991 ho imparato a non fidarmi di quelle persone. Sono passati vent'anni e continuano a tormentarmi su facebook, hanno sempre qualche oscuro senso di colpa su cui far leva, qualche oscuro dittatore contro il quale non ho manifestato e di cui quindi dovrei sentirmi complice. Qualche anno fa volevano che sfoggiassi uno straccetto verde per l'Iran, o uno rosso per la Birmania, o era il Tibet, non ricordo. Ma io non ho mai pensato che uno straccetto indossato a mille miglia di distanza possa influire sul karma di un dittatore: mi sbaglio?
Magari mi sbaglio, caro Veltroni, ma quando mi chiede di scendere in piazza contro Gheddafi, mi pare che lei si guardi bene dal mostrarmi un obiettivo concreto. A parte un sostegno generico a chi si batte contro un dittatore, cosa dovremmo chiedere, e a chi? Dobbiamo mostrare vicinanza a chi si batte, dice. Va bene, ma quelli più che della nostra vicinanza hanno bisogno di armi e munizioni: apriamo una sottoscrizione? “Ci vuole un grande impegno politico e umanitario”, ha detto ai microfoni del tg3. Ovvero? Caro Veltroni, ribadisco: non siamo stupidi, e sappiamo che nessun impegno umanitario è possibile, in un teatro di guerra, senza una copertura militare. Quindi, concretamente, vogliamo chiedere all'Unione Europea (o alla Nato, o all'Onu) una “missione di pace”, di quelle che di solito si fanno con le forze armate? Se ritiene che sia una buona idea lo faccia, caro Veltroni: se ne prenda la responsabilità, e poi proponga a chi è d'accordo di riempire una piazza con lei. Forse a quel punto accetterei il suo invito.
Ma lei in questo momento non sta facendo questo. Si sta lamentando perché non manifestiamo contro la Guerra in Generale, contro il Dittatore in quanto tale, e si permette pure di darci degli egoisti, di parlare di riflusso (“Anche le coscienze di tutti noi sono rifluite dal mondo al " nostro giardino" ?”) come se fosse l'egoismo a toglierci la voglia di scendere in piazza per obiettivi vaghi che nessuno centrerà mai. "Ho la sensazione che nessuno si mobiliti per la Libia perché tutti aspettano chi vince", dice. In realtà siamo confusi: non dovremmo esserlo? La situazione non è chiara, e non siamo tutti esperti di geopolitica. In casi come questi un leader politico dovrebbe fornirci un'interpretazione convincente di quello che sta succedendo, e proposte concrete per cui lottare. Lei invece si lamenta perché non abbiamo le idee chiare, e ci accusa più o meno di disertare le piazze per egoismo.
Vede, caro Veltroni, è vero che noi pacifisti abbiamo famiglie, lavori, impegni, quel famoso “giardino” che in sostanza è la nostra vita, nella quale possiamo pure trovare qualche fine settimana per manifestare, ma per obiettivi concreti. Non per il gusto di farlo, non per dimostrare semplicemente di essere in tanti, e di sicuro non per portarla sugli scudi, caro Veltroni, senza che lei si prenda neppure la briga di proporci una direzione precisa. A proposito: ha letto quanti commentatori su facebook le chiedono piuttosto di manifestare contro Berlusconi? Non li snobbi: rifletta bene se è più concreto chi chiede a Roma di manifestare contro Tripoli.
Ma lei in questo momento non sta facendo questo. Si sta lamentando perché non manifestiamo contro la Guerra in Generale, contro il Dittatore in quanto tale, e si permette pure di darci degli egoisti, di parlare di riflusso (“Anche le coscienze di tutti noi sono rifluite dal mondo al " nostro giardino" ?”) come se fosse l'egoismo a toglierci la voglia di scendere in piazza per obiettivi vaghi che nessuno centrerà mai. "Ho la sensazione che nessuno si mobiliti per la Libia perché tutti aspettano chi vince", dice. In realtà siamo confusi: non dovremmo esserlo? La situazione non è chiara, e non siamo tutti esperti di geopolitica. In casi come questi un leader politico dovrebbe fornirci un'interpretazione convincente di quello che sta succedendo, e proposte concrete per cui lottare. Lei invece si lamenta perché non abbiamo le idee chiare, e ci accusa più o meno di disertare le piazze per egoismo.
Vede, caro Veltroni, è vero che noi pacifisti abbiamo famiglie, lavori, impegni, quel famoso “giardino” che in sostanza è la nostra vita, nella quale possiamo pure trovare qualche fine settimana per manifestare, ma per obiettivi concreti. Non per il gusto di farlo, non per dimostrare semplicemente di essere in tanti, e di sicuro non per portarla sugli scudi, caro Veltroni, senza che lei si prenda neppure la briga di proporci una direzione precisa. A proposito: ha letto quanti commentatori su facebook le chiedono piuttosto di manifestare contro Berlusconi? Non li snobbi: rifletta bene se è più concreto chi chiede a Roma di manifestare contro Tripoli.
d'accordo fino a un certo punto e, comunque, non generalizzerei.
RispondiEliminaper esempio, io ho fatto varie volte la perugia-assisi che è quanto di più generico contro la guerra: beh, mi è piaciuta e non perché mi son sentito buono, ma perché è la testimonianza di tante persone che vorrebbero una politica più equa e una diversa maniera di affrontare le crisi internazionali rispetto alla via immediata del bum bum bum.
per il resto, i grandi pacifisti come gandhi e capitini ci hanno insegnato che quando si scende in piazza gli obiettivi devono essere chiari e le rivendicazioni né utopistiche, né di basso profilo.
...e poi a volte le manifestazioni si fanno anche per sensibilizzare i concittadini, quelli che non partecipano alle manifestazioni.
RispondiEliminafaccio un esempio strambo, ma che spero chiarisca il concetto.
La gente non sa qual è il dramma del Darfur. Da quella regione mi arrivano tot profughi che chiedono asilo politico. Per me sono soltanto dei clandestini extracomunitari, gli faccio raccogliere due bergamotti in Calabria pagandoli niente e poi li espello per violazione della legge sull'immigrazione.
Sarebbe ora che Veltroni&Company smettessero di vivere di rendita... Detto questo, spero che la gente si abitui ad andare in bicicletta e a piedi e che i centri storici chiudano per sempre ai mezzi non autorizzati. Solo mezzi pubblici, altro che pedaggio; poi se dovremo anche abituarci alle candele è un altro discorso: non ero abbastanza vecchia per ricordare l'Austerity degli anni settanta ricordo solo che mi piaceva tanto perchè si correva con i pattini per le strade, e non c'erano pericoli per noi bambini. Adesso si fa per l'inquinamento.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la partecipazione alle insurrezioni libiche e l'andare in piazza con motivazioni pacifiste non sono d'accordo. Va motivato il perchè scendere in piazza e a che pro. Che ce lo dicano, che lo spieghino. Non che non ci possiamo fare una idea da soli, non siamo stupidi, questo è certo. Che dica qualcosa Bersani, Veltroni non mi interessa quello che dice; si è espresso anche D'Alema dalla sua parte, ma a quello che dice D' Alema nessuno ci fa più caso; anche se dalla parte della Nato si espresse molto chiaramente quella volta.
qualcuno, comunque, ha attivato un corteo di solidarietà nei giorni scorsi. Porto l'esempio di Alghero.
RispondiEliminacito: "Al comitato, spontaneo e privo di appartenenze partitiche, hanno aderito in gran numero le associazioni cittadine religiose e civili, movimenti d’opinione e politici, la facoltà di Architettura e singoli algheresi che hanno scelto di incontrarsi per un momento di riflessione, testimonianza ed impegno civile."
http://notizie.alguer.it/n?id=39191
giusto! anch'io ho sempre diffidato di chi scendeva in piazza per la Palestina (o era la Giordania, non ricordo). come se al governo israeliano gliene fregasse qualcosa delle manifestazioni che facevano in italia...
RispondiEliminaAntonello Vendhippie
"Ora c'è un folle incendiario, uno stragista assassino che sta bombardando un popolo amico alle porte di casa: non dovrei intervenire? "
RispondiElimina(Leonardo, 23 febbraio 2011)
"Ma io non ho mai pensato che uno straccetto indossato a mille miglia di distanza possa influire sul karma di un dittatore: mi sbaglio?
Magari mi sbaglio, caro Veltroni, ma quando mi chiede di scendere in piazza contro Gheddafi, mi pare che lei si guardi bene dal mostrarmi un obiettivo concreto."
(Leonardo, 7 marzo 2011)
Lo sapevo che c'era la deriva dei continenti, ma cazzo, quanto si e' spostata la Libia in neanche due settimane: prima valeva la pena di bombardarla, adesso nemmeno piu' quella di andare in piazza ad agitare uno straccetto; non dico contro il dittatore, ma almeno contro il proprio governo; non dico perche' lo bombardi, ma almeno perche' non si faccia riguardi e lo 'disturbi'.
Misteri della geografia variabile.
tibi
Meno male, mi ero preoccupato quando ultimamente, alcune osservazioni di tibi mi erano sembrate sensate.
RispondiEliminaOra, tornando a non capire una mazza, mi si è ri-incastonato nella sua nicchia ecologica.
Grazie tibi
Andrea
@Grufolo, una delle poche cose che ho imparato dalla vita e' che si puo' imparare qualcosa da chiunque, quindi ti prego, spiegami: quale sarebbe la mazza che non ho capito, nella fattispecie?
RispondiEliminaTu come lo interpreti il passaggio dall'"armiamoci e partite, che' il porto della disperazione e' alle porte di casa" di due settimane fa al "manifestare e' gia' troppa fatica, e comunque e' roba lontana mille miglia, e comunque Gheddafi e' un dittatore quindi non mi caga, e comunque se me lo chiede Veltroni non ci vado" di oggi?
tibi
scusa Leonardo, sarò molto limitato ma il 99% delle manifestazioni svoltesi qua in Italia (visti i nostri splendidi politici democratici) mi sono sempre sembrate delle pagliacciate, oserei dire al livello di un bel gay pride (e no NON sono omofobo).
RispondiEliminaHo sempre rispettato chi voleva dimostrare in piazza ma le decisioni veramente importanti le prendono i nostri politici o secondo qualcuno delle lobby che li sostengono.
Dal mio punto di vista fare una manifestazione del genere sarebbe come gridare dal proprio balcone di casa, ti prendono per matto.
Saluti
Mauro
Una cosa è manifestare per una problematica inerente il nostro Paese, in modo da far almeno nascere l'idea ai nostri politici che non siamo tutti felici e contenti, un'altra manifestare per la Libia, con tutto il rispetto che possiamo nutrire nei confronti di un popolo che vive sotto dittatura... Se al Palazzo non importa nulla delle nostre manifestazioni, figuriamoci al Palazzo di Gheddafi! Forse Veltroni farebbe meglio ad occuparsi di altro, sta guardando la trave nell'occhio degli altri e non vede la pagliuzza (e che pagliuzza) che abbiamo nel NOSTRO occhio!
RispondiEliminaVeltroni potrebbe fare come Pietro Nenni, Carlo Rosselli, Simone Weil e Andre Malraux durante la guerra civile spagnola, ovvero, prendere un traghetto, armarsi, e andare a combattere per la libertà del popolo libico, visto che ci tiene, ci guadagnerebbe in considerazione, chi lo fermerebbe; chi oserebbe criticarlo ? nessuno avrebbe più il coraggio di considerarlo un loffio e metterebbe a tacere quelli che lui considera finti pacifisti.
RispondiEliminaMa dubito che lo farà.
Ratto di Suburra
Tibi però, prima di virgolettare a caso, potrebbe anche fare il breve sforzo di leggere.
RispondiEliminaAllora, il 'porto della disperazione alle porte di casa' e' roba tua: chiedo venia per aver osato sintetizzare con 'armiamoci e partite' l'arguta prosa con cui argomentavi che si', bisogna gire alla pugna, ma tu tieni famiglia, tieni la panza e comunque paghi le tasse, procomba qualcun altro.
RispondiEliminaMa fin qui, siamo alla svolta interventista: la fece pure uno con la mascella piu' volitiva della tua, mica mi scandalizzo.
Quel che non mi spiego e' il repentino dietrofront (con tanto di rovesciamento della prospettiva e le 'porte di casa' che si allontanano di mille miglia).
Va bene che hai scaricato Veltroni (e neanche qui mi scandalizzo: a scaricare la Bindi ci hai messo anche meno), pero', se ritieni valga la pena morire per Bengasi, com'e' che non ritieni valga la pena consumare un po' di suole delle Nike per sensisibilizzare intanto non dico Gheddafi, ma l'opinione pubblica italiana, che magari di impelagarsi non ha cosi' tanta voglia?
tibi
Ma dove c'è scritto che ritengo che non valga la pena? Mi sa che non hai capito niente. Di solito in questi casi uno deve scrivere "mi sarò spiegato male". Mi sarò spiegato male.
RispondiEliminaHai scritto, rispolverando il tuo vecchio cavallo di battaglia, che non vale la pena manifestare contro Gheddafi perche' e' un dittatore (in realta' e' cosi' indifferente a quel che succede nel suo Stato-sponsor che avanza tempo, mentre gli fischiano le pallottole intorno, di mandare messaggi mafiosi a Bossi) e perche' e' lontano mille miglia: non hai scritto esattamente cosi', ma hai tirato fuori le mille miglia subito prima di trarre la conclusione che Veltroni non ti stava proponendo un obiettivo concreto, mentre quando manifestavi tu (che da bravo democratico, manifesti solo contro le democrazie, perche' i dittatori se li sputi li improfumi), ah, com'eri concreto: facevi ritirare subito l'Italia dall'Iraq (cioe', 'subito': ci andarono i nostri soldati ben _dopo_ i fantastiliardi di manifestanti a Roma e si ritirarono con calma, anni dopo, appunto; gli americani, invece, che a giudicare dai cartelli e dagli slogan che giravano, ritenevi abbastanza democratici da manifestargli contro, praticamente non se ne sono ancora andati) e facevi perdere le elezioni a Berlusconi tre anni dopo, quando alla maggior parte dei manifestanti erano gia' spariti i calli ai piedi.
RispondiEliminaCome si dice in questi casi? Ah si': si vede che non ti ho capito bene, che in realta' tu non hai mai cambiato idea, che e' la Libia che fa lo yo-yo su e giu' per il Mediterraneo e Veltroni che fa il Camillo (o Camillo che fa Veltroni, boh).
tibi
Non c'è contraddizione nelle argomentazioni di Leonardo: per la Libia, occorrerebbe fare qualcosa di utile. Manifestare in questo modo non è utile.
RispondiEliminaTibi: è una cosa semplicissima: si fanno cose per ottenere qualcosa. Ho manifestato perché la mia nazione non entrasse in guerra.
RispondiEliminaLa situazione in Libia è complessa, ma se WV venisse a propormi una soluzione, articolata, con o senza un intervento diretto militare dell'Italia, starei a sentire e, nel caso, lo sosterrei. WV invece continua a non proporre niente e a farmi la predica perché invece di manifestare alla cazzo tolgo le erbacce al mio giardino. Oso pensare che a questo livello il mio giardino porta alla collettività più beneficio delle chiacchiere di Veltroni e delle tue.
@Leo: "si fanno cose per ottenere qualcosa. Ho manifestato perché la mia nazione non entrasse in guerra. "
RispondiEliminaE l'hai ottenuto? No. La tua nazione ha mandato truppe in Iraq e ce le ha tenute anche dopo che tu ti eri stufato di manifestare (e in Afghanistan ce le tiene ancora). Anche dopo Nassiryia. Le ha ritirate, come ricordavi tu, sostanzialmente perche' tra i tanti che tenevano per le palle Prodi II c'erano anche Caruso&Co.
E Veltroni cosa voleva ottenere? Che tu tornassi in piazza? Dubito: secondo me voleva lanciare una provocazione e direi che tu hai raccolto.
tibi
Stai dicendo, con altre parole, che Prodi ritirò il contingente dall'Iraq perché era sostenuto anche dalle persone che avevano manifestato in quegli anni. Che è quello che ho scritto io. Poi sei liberissimo di pensare che le manifestazioni tra il 2002 il 2004 non abbiano influito sul risultato elettorale del 2005: io mi limito a guardare i numeri, è stato il miglior risultato del centrosinistra negli ultimi dieci anni.
RispondiEliminaVeltroni voleva ottenere visibilità, e almeno quello che ha raccolto su facebook è un dato imbarazzante, e vorrei che si capisse.
Detto in confidenza da un blogger al suo troll: mi sembri più rintronato del solito. Di solito do per scontata la tua cattiva fede, ma secondo me stavolta non hai proprio capito. Succede, eh, s'invecchia.
Sto dicendo, con altre parole, che il tuo unico successo politico documentato è stato contribuire all'entrata in parlamento, a codecidere le sorti del governo più traballante della seconda repubblica (appeso ai grilli di Caruso, agli inciuci di Mastella e ai magnanimi femori di nonuagenari senatori a vita), di Francesco Saverio Caruso, uno cui sono sicuro che nella vita reale non affideresti nemmeno il tuo cane per portarlo a sgranchirsi ai giardinetti.
RispondiEliminaQuesto prima di chiamare a raccolta i tuoi fans dicendogli: raga, appendetevi tutti al mio coso virtuale e tirate più che potete, così faccio vedere a Veltroni che ce l'ho più lungo del suo.
E' vero che tutti s'invecchia, ma non si cambia poi così tanto: al massimo, si smussano certi spigoli o si accentuano difetti preesistenti; io, per esempio, sono sempre più affascinato dallo sprezzo del ridicolo, una delle tante forme dell'hubris (tutto sommato tra le più innocue).
tibi
Faccio un po' fatica a pensare al ritiro dall'Iraq come a un mio "successo politico", ero soltanto uno che marciava. In generale non guardo al passato contando i miei successi politici (anche perché, confermo, sarebbe un bilancio triste). M'interessa salvare un'esperienza che ha funzionato: c'è stato un movimento che ha influenzato l'opinione pubblica e ha portato a un risultato concreto. Secondo me bisogna puntare a questo, e non a lavarsi l'anima bella.
RispondiEliminaAnche adesso, se propongo di fare una gara con Veltroni, non è per dimostrare che io abbia più seguito di lui, ma piuttosto che lui ne ha poco, su una piattaforma condivisa. Mi sembra un dato interessante, al di là che il valore di riferimento sia io o le Winx.
E a proposito della gara: santiddio, sarà la centesima volta che usi la stessa metafora del misurarsi il cazzo. Ora, è vero che siamo maschietti e quindi un po' competitivi, ma vuoi provare almeno a sembrare un po' meno ossessionato dalle mie misure? Lo so che è semplice mancanza di fantasia da parte tua, ma un analista la penserebbe diversamente. Vuoi che te lo mando in foto, così puoi fare un confronto e metterti il cuore in pace?
Anch'io, come te, come ogni essere umano, tendo a 'salvare' delle esperienze in cui ho girato, visto gente, fatto cose, anche se sostanzialmente non ho concluso un caz- ah, no, scusa, cazzo non si puo' dire. Benedetto figliolo, perche' dovrei usare una metafora diversa se questa descrive perfettamente quello che fai, fin dai tempi in cui passavi il tempo a misurarti il contatore e confrontarlo con quello altrui?
RispondiEliminaNel merito della 'piattaforma condivisa', probabilmente sulla bacheca del bar dove hai vinto un torneo di stecca sara' piu' popolare la tua foto di quella di Scamarcio, pero' questo non ti rende piu' figo di lui, nel mondo reale.
Sulla 'piattaforma condivisa' di internet, a un certo punto sembrava che il leader della sinistra italiana piu' popolare dai tempi di Togliatti fosse Scalfarotto: qualcuno si ricorda dov'e' andato a finire, nel mondo reale?
(Che poi i politici italiani non sappiano comunicare su internet, siamo d'accordo.)
tibi
Su facebook? Scalfarotto?
RispondiEliminaSui blog, l'e' l'istess: all'epoca faccialibro era poca roba.
RispondiEliminaConta il principio: sui blog Scalfarotto sembrava piu' popolare di quelli che poi, alle primarie vere, l'hanno surclassato.
tibi
Ma no che non è lo stesso, non puoi confondere la penetrazione dei blog nel 2006 con facebook nel 2011, è proprio un'altra cosa. Stai confondendo i milioni con le migliaia. (E poi tutta questa popolarità di Scalfarotto nel '06 me la ricordo poco, non credo che facesse i numeri del blog di Di Pietro o di Mastella, per quanto fosse comunque poco interessante il confronto).
RispondiEliminaLa scarsa penetrazione di Veltroni su facebook, oggi, è un dato interessante, soprattutto perché facebook è il posto dove Veltroni ha lanciato la sua provocazione. Stare attenti ai numeri, alle statistiche, ai flussi, ci aiuta a capire le cose.
Si fa anche per mettersi alla prova e migliorare, trovare nuovi lettori e capire cosa gli interessa. E' un'attività intellettuale. Puoi anche confonderla col misuramento del cazzo (qualunque cosa può essere presa per simbolo fallico, quando si ha in testa quello e poco altro), ma è un po' come dire che anche Freud, quando l'hai letto tu, si è spiegato un po' male.
Io torno qui dentro tutti i giorni cercando di scrivere cose oneste interessanti o divertenti. Tutto questo lo faccio per misurarmi il cazzo? Ok, a questo punto lunga vita al mio cazzo. Sul serio, la vuoi una foto? Qualunque cosa possa servirti a cambiare pagina, perché davvero, è tempo.
"tutta questa popolarità di Scalfarotto nel '06 me la ricordo poco, non credo che facesse i numeri del blog di Di Pietro o di Mastella"
RispondiEliminaNon hai capito: non mi ricordo di averlo neanche letto, il suo blog; ricordo pero' che su un sacco di blog, soprattutto di quelli che facevano tendenza, sembrava fosse arrivato il nuovo Messia, mentre degli altri candidati alle primarie dicevano peste e corna, quando non li snobbavano.
Comunque, e' vero: su faccialibro ci sono i milioni. E tu, di questa Moltitudine, battendo la grancassa (anzi no: facendo 'attivita' intellettuale'), quante persone hai smosso? 'Persone', vabbe': ditate su un bottoncino; ma comunque, quante? Trecento? E Bersani che di ditate ne ha tirate su qualche milione, cosa dovrebbe fare, mettersi il bannerino Master of the Universe?
Se apri un bel gruppo 'Affondiamo i barconi', vedrai quanti like tiri su. E quindi?
Ma del resto, se la misurazione ti convince e ti soddisfa, beh, e' fatta: esci dal libro e mettici la faccia; se Veltroni che non lo caga nessuno riesce a incasinare il gruppo dirigente del PD, flirtare con Renzi, etc., uno strafigo come te dovrebbe spaccare il mondo.
tibi
P.S. A proposito di statistiche, numeri, flussi, etc., se qualche volta Diamanti lo leggessi, invece di fargli le pulci sulla sintassi, sapresti che l'elettore medio del PD ha un'eta' media piuttosto alta, magari su Facebook e' sottorappresentato, non credi?
"Ricordo che su un sacco di blog..." Quali? Chi? Io, per esempio, no. Ma in generale tutta questa blogmania per Scalfarotto non risulta: io la prima volta ne sentii parlare su un quotidiano cartaceo. In generale, ti affidi alle tue sensazioni, ma non hai mai contato quanta gente veramente leggesse Scalfarotto. Ammesso che fosse un dato interessante (non lo era).
RispondiEliminaContinui a mancare il punto: non voglio dimostrare che riesco a raccogliere tanti like (capirai), ma che Veltroni non ce la fa: che affidarsi a uno strumento come facebook da parte sua è un atto maldestro.
Basterebbe davvero che leggessi le cose che scrivo. Non ho scritto Veltroni vs me, ho scritto Veltroni vs Nessuno. La notizia è che Veltroni perde alla grande.
Ma poi è inutile spiegarti le cose, o hai già capito o hai deciso che non capirai mai. E a questo punto, che tu abbia scientemente o no deciso di sembrare un cretino, non fa nessunissima differenza.
Si', certo, yawn. Tu sei il Nessuno che, da una decina d'anni, s'affanna a dimostrare che lui, che notate bene e' Nessuno, ce l'ha comunque piu' lungo di:
RispondiElimina-Sofri;
-Rocca;
-Facci;
-Scarpa;
-De Bortoli;
-Diamanti;
-Veltroni;
-tutti gli altri che mi dimentico o non mi va di ricordare.
E alla fine, a forza di atteggiarti a Nessuno, Qualcuno sei pure riuscito a diventare, quindi mi sa che il giochino non ti riuscira' per sempre. Non che la cosa mi concerna, eh, mi limito a constatare.
Anzi, a 'sto punto ti prendo in parola, non voglio nemmeno la fotografia.
tibi
Insomma, avrei litigato con una decina scarsa di persone in una decina d'anni che scrivo. Considerato un ritmo di 2 o 3 pezzi alla settimana, tutto questo testosterone non si percepisce. E' un'idea fissa tua, credici.
RispondiEliminaSecondo me a un certo punto una gara l'hai imbastita tu, nella tua mente, e non dev'essere andata come speravi. Mi dispiace.
Tra l'altro dov'è che ho criticato Diamanti, un attestato di amore nei confronti della sua sintassi tu lo prendi per critica? Ma lo sai, che, davvero, tu non leggi mai quello che scrivo? Pretendi di misurarmi qui e là e non leggi mai, non capisci mai, sei una disperazione.
Con tutte quelle persone, io non ho fatto gare. Ho criticato nel merito di cose che dicevano, portando argomenti il più possibile interessanti, che altrove non si leggevano. A volte avrò avuto ragione e a volte no, ma qui si è sempre provato a ragionare. Ridurre tutto a una gara a chi ce l'ha più lungo continua a essere una solenne scemenza.
Lo fai anche nella vita di tutti i giorni? Chiunque critichi una persona o un argomento lo riduci a una persona che vuole mostrare una maggiore lunghezza di pisello? E riesci a mantenere relazioni umane di qualsiasi tipo?
Secondo me dovresti passare oltre. In un qualche modo, senza paura di chiedere aiuto a qualcuno. Ormai ti conosco soltanto per quello che scrivi qui, ma quel che scrivi qui non è davvero un buon indizio.
Io ho onestamente paura di trovarti sotto casa mia, un giorno, con un righello.
"Insomma, avrei litigato con una decina scarsa di persone in una decina d'anni che scrivo. "
RispondiEliminaNo, e' la prima decina (non di persone qualsiasi - quelle sono legione - ma di Famosi con cui potevi atteggiarti a Nessuno) che mi poteva venire in mente nella decina di secondi che ci ho pensato e, no, non perdero' tempo per moltiplicarla per due o per dieci o per venti o per cento: rispiegarti che l'acqua e' umida non e' il passatempo che preferisco, checche' tu ne pensi.
Che poi, "attestato d'amore": a me sembrava molto piu' una perculata, ma in fondo chissa', forse chi ama percula, o scrive del suo oggetto d'amore che e' uno 'apparentemente serio' che pero' imbastisce analisi su dati farlocchi, che insomma, ci potresti andare tu, in TV, a tirare la monetina tanto c'azzecchi uguale e costi meno (giusto per non essere competitivo-testosteronico, 11-04-06).
Ma piu' probabilmente sono proprio cretino io e non ho colto la chiave di lettura piu' ovvia, l'amore. Facci, per esempio: ecco perche' ti voleva querelare, per il tuo troppo amore. Ed ecco perche' su Rocca ci torni e ci ritorni: le vecchie storie d'amore, specie se belle litigarelle, ogni tanto hanno l'inevitabile ritorno di fiamma.
Ma senza andare lontano, giusto qui sopra: la foto di Veltroni speculare a quella di Gheddafi, con lo stesso pugnetto alzato (che critica interessante e nel merito, Veltroni come Gheddafi ke fico, megaLOL!! chissa' quanti like ti ha portato), un vero attestato d'amore per la sua gestualita'. O il suo faccione sorridente in mezzo alle Winx, un commovente attestato d'amore per la sua mimica facciale, che mona io a non averlo capito subito.
"Io ho onestamente paura di trovarti sotto casa mia, un giorno, con un righello."
Consolati, ognuno ha le sue paure: io invece temo di ritrovarmi la mail intasata da immagini del tuo coso ad alta definizione.
tibi
Il che conferma neanche molto indirettamente la tua ossessione. Più l'interessante inversione tra molestatore e molestato.
RispondiEliminaDici che non vuoi perdere tempo, ma il tempo per fare una query su Diamanti l'hai trovato. Tutto quello che hai trovato è un pezzo del 2006 in cui scrivo che gli exit-poll non ci beccavano mai (e non ci beccarono neanche nel 2006), che Diamanti stava commentando in diretta dati che quasi sicuramente sarebbero stati smentiti poche ore dopo (il che è puntualmente successo), e che a quel punto tanto valeva risparmiare i soldi degli exit poll e usare una monetina, potevo tirarla anch'io.
Se in un paradosso del genere tu ci vedi un'esibizione di testosterone, è semplicemente perché il testosterone è una tua antica ossessione. Tirare una monetina non è, in nessuna cultura, prova di abilità o di vigore sessuale: non ti rende più affascinante nei confronti dell'altro sesso. E' solo un paradosso, ma a questo punto lo avresti già capito.
Io credo che tu, in qualche modo, vorresti fare sarcasmo su di me, ma gli strumenti che adoperi sono limitati, e con gli anni si sono pure arrugginiti. Per cui tante volte leggendoti mi domando semplicemente cosa c'è che non va con te, perché sei così incazzato con me, cosa è successo esattamente e quando. Probabilmente non sei neanche incazzato, mostri i denti e vorresti ridere, ma non si vede la risata, capisci? Si vedono i denti, ma non la risata.
Devi voltare pagina. Tu perdi qui dentro molto più di dieci secondi ogni tanto. Non perderli più, nessuno ti restituirà il tempo che passi a cercare nel mio archivio se i post del febbraio 2004 contraddicevano quelli dell'ottobre 2010. Passa oltre.
"Più l'interessante inversione tra molestatore e molestato. "
RispondiEliminaInteressante senz'altro: se per 'molestia' s'intende l'intenzione di sottoporre a misurazione il pisello dell'altro, direttamente o per confronto col proprio, beh, non sono certo stato io a manifestarla, piu' d'una volta, in questo thread.
"Vuoi che te lo mando in foto, così puoi fare un confronto e metterti il cuore in pace?"
"Sul serio, la vuoi una foto?"
Il problema non e' tanto che non leggi me (figurarsi), ma che non ti leggi nemmeno da solo.
"Dici che non vuoi perdere tempo, ma il tempo per fare una query su Diamanti l'hai trovato. "
Punto primo, ti sorprendera' ma una query di secondi ne impiega non dieci ma zerovirgolaqualcosa.
Punto secondo, mi hai indotto tu a farla giurando e spergiurando che no, tu fare il verso a Diamanti quando mai, tu AMI la sua sintassi!
Siccome ti conosco un pochino, so che le dispute le gestisci in modalita' poker: piu' t'incarti, piu' le spari grosse; basta chiamarti il bluff e venirti a vedere.
A quel punto ho visto confermato quello che mi ricordavo: bambini, guardate Diamanti che fa il punk della sintassi, Ilvo Rotten, e che ci vuole, potete farlo anche voi, ecco, vedete, lo faccio anch'io, anzi vi faccio il barocco e toh, mi voglio rovinare, ci aggiungo pure il rococo'.
E cosi' ho visto che di lui avevi gia' parlato per dire che era 'apparentemente serio' ma in realta' si prestava a commentare dati farlocchi (un alto attestato d'amore per la sua professionalita' di analista dei flussi elettorali, immagino), mentre tu, tu avresti compiuto il gesto di rottura, futurista, profanando in diretta TV il culto farisaico e borghese dei sondaggi, altro che.
Ma forse anche questo e' amore; un po' kinky, magari, ma chi sono io per giudicare, finche' si tratta di adulti consenzienti... ma Ilvo poi consente?
Altra tua tattica ricorrente e' la caciara, ovvero buttarla su quanto sarei brutto sporco e cattivo io invece di rispondere alle obiezioni precise: dove sarebbe non dico l'attestato d'amore, ma l'attivita' intellettuale, la critica interessante e nel merito, nel rappresentare Veltroni uguale a Gheddafi visto allo specchio?
"nessuno ti restituirà il tempo che passi a cercare nel mio archivio"
Questa e' buona, detta da uno che passa le ore 01:57 del sabato sera a rispondere a me, invece di fare qualcosa di meglio, magari solo dormire.
Per carita', il ritmo circadiano e' tuo e te lo gestisci; noto soltanto che i bambini, quando perdono le loro ore di sonno, poi diventano nervosi e irritabili.
tibi
Giuro, per un attimo ho creduto davvero che tu avessi mollato l'osso. E invece era solo l'antispam.
RispondiElimina- Per 'molestia' intendo quella che stai facendo tu, continuando a replicare all'infinito, senza nessun motivo, senza nessuna necessità, facendo più male a te stesso che ad altri.
- Conosco la rapidità delle query, ma devi anche tener conto dell'elemento umano: dieci secondi è una stima per difetto.
- La tua lettura testosteronica del pezzo di Diamanti è così triste... quello era un pezzo divertente, ha fatto ridere parecchie persone. Tu invece leggi e friggi. Mi dispiace. Non pretendo mica di piacere a tutti, ma mi dispiace che tu non riesca a cogliere l'allegria con cui si fa un pastiche. No, tu leggi in tutto titanismo ed erezione, erezione e titanismo. C'è qualcosa che non va.
- Non sto dicendo che sei brutto sporco e cattivo (per la verità non ti ricordo bellissimo, ma che c'entra). Sto dicendo che c'è qualcosa che non va in te; che dovresti riconoscerlo e farti aiutare.
- Non c'è nulla di interessante e nel merito nel mettere una foto di Veltroni accanto a una di Gheddafi. A volte i montaggi si fanno così, con accostamenti irrazionali. Non è sempre facile trovare l'immagine adatta per illustrare un pezzo, e se l'immagine è un po' 'strana' attira di più. Non ti è piaciuto? Ne prendo atto, ma il tuo giudizio come noti non ha mai avuto nessun peso nelle cose che ho pubblicato qua dentro.
- Sul serio, mi trovi nervoso o irritabile? Una volta sì, mi facevi incazzare, se non altro per sfinimento. Non ce la faccio più, magari è un'evoluzione mia e tu continui a essere noioso come una volta. Però secondo me ti stai annoiando anche tu. Comunque sta' tranquillo: al sabato non sei tu che mi tieni sveglio alle ore piccole.