Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi. Noi no. Donate all'UNRWA.

lunedì 22 aprile 2013

Grillo, o dell'egemonia

L'egemonia culturale, scriveva il direttore, ce l'ha chi riesce attraverso pratiche quotidiane e credenze condivise, a imporre i propri punti di vista fino alla loro interiorizzazione. L'egemonia culturale, oggi, nella politica italiana, ce l'ha il Movimento Cinque Stelle. Vale la pena di riconoscerglielo, anche perché è l'unica cosa che ha: non ha la maggioranza, non ha un quotidiano, ha una webradio scalcinata e un sito che si pianta appena c'è un po' di traffico, eppure ce l'ha fatta. Ce l'ha fatta nel momento in cui intorno ai palazzi di Roma è cominciato a risuonare la domanda #RodotàPerchéNo, e non c'era nessuno che riuscisse ad articolare una risposta. E sì che risposte ce n'erano, e avrebbero dovuto essere comprensibili e condivisibili: ma niente da fare, non si sono sentite. L'unica cosa che abbiamo sentito per quattro giorni è stata la domanda: perché no Rodotà? che riecheggerà ancora probabilmente stamattina nei bar, negli uffici e sulle panchine di mezza Italia. Mentre nessuno si farà la domanda, ugualmente interessante: perché Prodi no? Perché a Grillo non andava bene? L'egemonia è tutta qui: si tratta di due domande equivalenti, ma una è sulle bocca di tutti, l'altra rimane una chiacchiera per addetti ai lavori.

Il PD - ammesso esista ancora - ha tanti problemi. Quello della comunicazione non è secondario (continua sull'Unita.it)

È un partito che spende una parte rilevante delle sue risorse per comunicare, e non riesce a evadere dalle narrazioni che gli altri mettono in giro su di lui. Per aver detto in campagna elettorale una semplice cosa di buon senso (non si governa col 51%), Bersani è stato dipinto come l’inciucista alleato di Monti e non è riuscito a scrollarsi di dosso questa immagine in nessun modo. Dopo la sconfitta, mentre tutta l’Italia invocava una soluzione rapida, Bersani veniva deriso a ogni tentativo di dialogo con le controparti; irriso perché non si dimetteva, neanche ci fosse dietro di lui la fila per sedersi su una seggiola su cui  alla fine, chiunque salirà, dovrà reinventare il partito o liquidarlo. Tant’è che già si parla di non accogliere le sue dimissioni: probabilmente ne parlano anche i franchi tiratori che l’altro giorno hanno impallinato Prodi (a proposito, a questo punto ci piacerebbe che si palesassero, e ci spiegassero perché e per chi hanno agito; un minimo di chiarezza sarebbe un atto dovuto, e difficilmente potranno arrecare più danni di quanti ne hanno fatto venerdì).
Il PD – ammesso esista ancora – deve porsi il problema: perché non riesce a condividere i propri punti di vista non dico con la base, ma nemmeno con molti dei suoi dirigenti? Una scelta incomunicabile, perché francamente indigesta (ad esempio la candidatura di Marini) è una scelta ancora praticabile? E se sono gli altri a raccontare la nostra storia, cosa possiamo fare noi per reagire? Qualsiasi cosa sarebbe meglio del silenzio.
Per esempio: prendere il video in cui il Santone, nel suo camper, ci avvisava che votando il suo candidato (in quel momento era ancora la Gabanelli) chissà, forse si sarebbe potuto collaborare, ma sì, perché no. Prendere quei pochi secondi di cialtronaggine totale che nell’immaginario collettivo hanno risvegliato l’idea di un possibile governo PD-M5S, metterli davanti al naso di tutti, elettori del PD e del M5S, tutti, e chiedere: ma voi la comprereste un’auto da un tizio così? Uno che a un colloquio informale pretende di sorvegliare i suoi emissari con la webcam, e poi quando all’ultimo momento vede che ce ne andiamo abbassa il prezzo? Ma non lo vedete che vi sta tirando il pacco? E cosa credete che ci sia nel pacco? Cosa avrebbe fatto poi, un altro sondaggino per nominare i suoi ministri?
Non avremmo convinto tutti, ma era meglio del silenzio. Meglio del povero Orfini catapultato in tutti i programmi perché, per sua ammissione, “non ci voleva andare quasi nessuno”. Certo, se è per questo Grillo non ci manda nessuno, e vince. Se lo può permettere. Si chiama egemonia, purtroppo. Dovremmo saperne qualcosa. http://leonardo.blogspot.com

53 commenti:

  1. Ma la domanda "Perche' Prodi no?", ugualmente interessante, e' stata lanciata dal PD stesso (#prodipercheno) e non e' rimasta inascoltata, anzi ha ricevuto parecchie risposte.

    RispondiElimina
  2. 1) Innanzitutto, essendo Rodotà un uomo della cosiddetta sinistra, ed essendo stato proposti prima di Prodi, è il PD che deve rispondere perché no a Rodotà, prima di rilanciare con un altro nome.

    2) Le ragioni per il no a Prodi sono molteplici, ed hanno a che fare con il suo passato, la distruzione del tessuto industriale pubblico (IRI in primis), le sue responsabilità nella disgraziata gestione dei rifiuti in Campania (ordinò lui di poter bruciare ecoballe illegali negli inceneritori e ripristinò i CIP6 abrogati durante il suo mandato proprio dalla sua coalizione, il tutto a fine mandato). E' stato persino chiamato in causa da Walter Ganapini quando questi ha denunciato il coinvolgimento dei servizi segreti e della presidenza della repubblica (ovvero, Napolitano) nella gestione dei rifiuti. E' tutto su wikileaks, gli dia un'occhiata.

    Potrei continuare per minuti e minuti.

    Ora, perché no a Rodotà?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siccome, nel contenuto, io avrei postato un commento quasi uguale a quello di Fabio,ti domando: perchè non rispondi?

      Elimina
    2. (Con calma cerco di rispondere a tutti).

      1. Il criterio di priorità di Fabio non esiste, non è così che funziona una trattativa (che in realtà non c'è mai stata, a parte lo streaming). Sia di Rodotà sia di Prodi si parlava da mesi ed erano entrambi ottimi nomi. Su Rodotà il PD era più spaccato che su Prodi.

      2. Ce ne sarebbe da discutere, ma - limiti miei - non mi pare che Grillo ne abbia parlato molto quando si trattava di spiegare perché no. Ma in generale la cosa interessante è che era il PD a giocare in difesa, a dover spiegare il perché: nessuno ci si aspettava da Grillo dei perché razionali.

      Su Rodotà, che ripeto, era un ottimo nome, è prevalsa nel PD l'idea che Grillo non poteva vincere. Non aveva voluto nessun dialogo (il bluff finale non è roba che un adulto possa prendere sul serio) e quindi non poteva portare a casa nessun risultato. Rodotà era papabile finché non è diventato la bandiera del M5S: da quel momento in poi eleggerlo sarebbe stato ammettere che il M5S è un interlocutore, e non lo è più. Io l'avrei pensata in un altro modo, ma non sono un politico. Anche perché a questo punto Grillo porta a casa un risultato assai più succoso, che è la fine politica di Bersani.

      Elimina
    3. Mi pare che la tua argomentazione lambisca il problema ma non lo affronti, Leonardo.
      #perchénoRodotà è riuscito a circolare e diventare la questione centrale nel dibattito perché, a differenza dell'ipotetico #perchénoProdi, pone la questione in termini di scelta di un personaggio irreprensibile e di area progressista ad un partito che, volente o nolente, su questi due temi (onestà e progressismo) si rappresenta come competitore di M5S, o anzi il peso massimo da sfidare.
      La domanda su Prodi invece è una domanda tutta interna al PD, non pone problematiche ad osservatori esterni, o peggio indifferenti, alla sorte del PD. Forse aggrava la situazione.
      #perchénoRodotà mette in crisi il PD, intercetta dei temi chiave e irride i tatticismi politici. Tu stesso quando motivi sui perché del rifiuto della candidatura di Rodotà, non fai altro che spiegare le motivazioni tattiche del PD (peraltro scarsine,SEL già al primo giorno suggerì di incalzare in contropiede) che sono quelle stesse che lo inchiodano alla domanda elusa su Rodotà. Le domande perciò non sono equivalenti: una rivolge lo sguardo verso l'ombelico di chi la pone (o avrebbe potuto porre), l'altra allarga l'orizzonte e diventa egemonica. Così si fa. E mi duole dirlo.

      Elimina
    4. Volevo proporti anche una questione: la circolazione massiva della questione Rodotà,e cioè la creazione di un'egemonia culturale da parte di Grillo, come ben dici tu, non si sposa male con le problematiche che tracciavi un paio di post prima di questo sulla ridotta circolazione degli argomenti pro Rodotà, perlopiù in "una bolla intorno a me che scrivo e voi che leggete"?

      Elimina
    5. Leonardo sul serio non hai capito che il PD non ha scelto Rodotà perchè altrimenti sarebbe stato esplicito veramente a tutti che il PD non è un partito di sinistra bensì un'accozzaglia di persone di identità diverse unite solo dalla brama di potere ? Ti sei proprio inZucconizzato...

      Elimina
    6. http://www.huffingtonpost.it/ivan-scalfarotto/perche-non-ho-votato-rodota_b_3114657.html?utm_hp_ref=italy

      spiegato bene mi pare

      fritz

      Elimina
  3. Guarda, Leonardo, penso che Grillo abbia l'egemonia culturale perché è l'unico che, se proprio non ha ideologia, prende qualunque idea piaccia e venga considerata di valore da gruppi e gruppetti i più eterogenei, magari ampi, ma soprattutto che dimostrano di avere dei valori e magari dei valorosi fra i propri membri. Insomma, se una cultura è fatta di valori, Grillo è l'unico che almeno sembra portatore di una cultura. Il PD nasce dal connubio di due culture geneticamente di specie diverse, dunque dal matrimonio sterile, almeno presso i propri elettori (nella prassi parlamentare sicuramente un democristiano di sx - come il cattolicesimo di base, un po' teologia della liberazione che in piccola parte lo votava ma che comunque tale corrente era messa lì per intercettare, genere che però si è estinto - aveva sicuramente molti più punti in comune, inclusa la laicità che al PD manca, con un comunista, nel senso del partito). Il Partito Comunista poteva avere un'egemonia culturale quando aveva un'ideologia, o comunque un'impalcatura coerente di idee che orientavano la prassi. Oggi che finalmente si stanno avverando le previsioni marxiane (mondializzazione, concentrazione dei capitali, caduta tendenziale del saggio di profitto...) e che, a parte che sarebbe altro che un problema con l'Europa, un partito comunista avrebbe gioco facilissimo a esistere, non può, per via dell'89, per via del fatto che il mercato produrrà lo sfruttamento fino all'alienazione e magari alla macellazione, ma lo stato affidato al partito è pure peggio - e come negarlo - e un ripensamento efficiente ed efficacie delle strutture collettive non si è mai voluto fare, né dar spazio all'ipotesi. Comunque troppo lungo e temo inutile. Quel che serve è notare che per avere un'egemonia culturale devi avere una cultura. Una cultura forte. Ancor più che delle idee riconoscibili, comunque importanti, che sappiano attrarre le menti, dare speranza, far ipotizzare cambiamenti. Dei valori non negoziabili - c'è chi riesce a marciare su valori fuori dal tempo - meglio con un'impalcatura coerente, se si vuol resistere alla prova dei fatti, ma anche no, se ci si vuol ritagliare un ruolo di opposizione. E su questo Grilla ha gioco facile. Ma cosa offre il PD di tutto questo? Quali sono le sue parole chiave e chiare? Accoglie al suo interno esponenti di (quel poco della società civile) che ne incubano? No, lascia che Grillo metta il cappello su qualunque idea che possa parere sensata, portatrice di speranza o anche solo forte (inclusa quella dell'inciucio, ché è da metà degli anni '90 che in molti, anche gente che è stata organica al centrosinistra, si ritiene per logica necessità che almeno D'Alema sia uomo, come dire, contiguo alla P2 - cosa avvvenuta magari così come accade a molti leader di movimenti di opposizione: ovvio che il nemico fa ottenere risultati a chi più gli è contiguo - e ci si chiede come possa tenerselo un partito che si proclama alternativo a Berlusconi e come possano non chiedergliene conto gioranlisti non importa se di sinistra, ma amanti della verità. Perché guarda che è su questo che sta crollando il PD. Giusta o sbagliata che sia, è idea antecedente a Grillo, radicata e fondata; ci scommetterei che buona parte dei voti lasciati dal csx a Grillo o astensione e del non sfondare di Vendola - in quanto alleato del PD - sia dovuta a questa convinzione. Sapendolo, una dirigenza che avrebbe tenuto più alla propria sopravvivenza che a quella di Berlusconi, avrebbe dovuto escludere la cosa. Poi tu mi dici: Grillo è un bluff, poi ti frega. Più che plausbile, anche se c'è qualche elemento che può farlo dubitare. Ma Berlusconi scusa?)

    RispondiElimina
  4. Perché Prodi no? Te lo dico io, qualora l'avessi dimenticato: perché Prodi non aveva dietro neanche i suoi, che infatti l'hanno impallinato, mentre i grillini (che secondo te appena arrivati a Roma sarebbero corsi a vendersi al miglior offerente) il loro candidato l'hanno votato compatti, mi pare.

    tibi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché Prodi no è una domanda che si sarebbe dovuta fare prima di votarlo, quando era il candidato di tutto il PD all'unanimità. Quel voto è stata una cosa vergognosa, ma tra le due cose non ci può essere un rapporto di causa ed effetto.

      Elimina
  5. Tu dici egemonia culturale io, che sono una mente semplice, parlo di fiducia; Grillo nei suoi spettacoli ha urlato un paio di verità in mezzo a un mare di balle, ha confermato alcune cose che molti sentivano come importanti e da allora si fidano di tutto ciò che dice senza alcun approfondimento. Questa tendenza, credo, ci deriva almeno in parte dagli anni di B. Conosco moltissimi miei coetanei (24) che per anni per sentirsi nel giusto non dovevano fare altro che elencare tre o quattro motivi per cui B. era il male; non c'è mai stato bisogno di articolare critiche più complesse e, disabituati al senso critico, ora prendono le loro opinioni dall'unica persona della quale credono di potersi fidare.

    RispondiElimina
  6. E poi, per sintesi e per l'appunto: http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2013/04/22/correva-lanno-2009/

    RispondiElimina
  7. Io sarò matto, ma alle elezioni ho votato M5S alla camera, per suonar la sveglia alla sinistra, e ho votato Vendola, il meno peggio nella coalizione, al senato, sperando comunque che ci potesse scappare un governo di centro-sinistra con un forte M5S all'opposizione, oppure addirittura una mezza coalizione. Non è andata così, peccato.
    Mi lascia perplesso però continuare a leggere, qui, e su tanti giornali, delle gran tirate di quanto Grillo sia sbagliato, dittatoriale, e sostanzialmente la rovina dell'Italia. Del PD si dice per gioco che sia bravissimo a far l'analisi della sconfitta: ma siamo sicuri?
    Perché a me il PD sembra bravissimo (come le sue varie forme precedenti) a dar la colpa agli altri: Berlusconi, le televisioni, Grillo, internet, il vaffanculo, la crisi, gli italiani persino! che son così stupidi da non votare in massa Bersani e quindi adesso c'è tutto 'sto casino!
    Ho molti dubbi sul mio voto dato a Grillo; non sono nemmeno sicuro che lo voterò di nuovo. Ma di sicuro, questa è stata l'ultima volta che ho votato un partito alleato al PD (il PD, quello mai votato e mai lo voterò, però in passato avrei accettato di far coalizione...)
    Lo dico venendo e continuando a stare a sinistra, e da libero professionista invece dovrei andarmene a votare il Berlusca tutto contento, farmi abbassare un po' le tasse, evaderne altre, e che gli altri si fottano... Mi turo il naso, voto Vendola... e il PD pareggia (non perde, pareggia!) e manco l'analisi del pareggio riesce a fare!
    Adesso se la prende con il guardialinee Grillo, ieri con l'arbitro Berlusconi... ma oh! il dubbio, non gli viene che non sanno giocare a pallone!?!?

    Insomma, per quel che vale il mio piccolo voto... lo dico qui, ma temo che in tanti abbiano già fatto questa scelta, e la faranno anche molti di più in futuro: mai più PD, mai più partiti alleati con il PD!!
    almeno, fino a quando non cambierò idea :-)
    Leonardo, continuerò a leggerti, perché i tuoi pezzi mi son sempre piaciuti molto, saranno almeno sette o otto anni che ti seguo quasi tutti i giorni. Ma cavolo, quando ti arrampichi sugli specchi per proteggere il PD, sembri mio papà (che non è un argomento convincente, ma forse mio papà è come tuo papà, emiliano, cattolico, ex-DC o ex-PCI, ora convergente al centro, generoso, onesto, compassionevole, e con culo seduto bello comodo, sulle fortune degli anni settanta e ottanta, che non se ne accorgono, ma hanno gestito bene i conti di casa, lasciato che lo stato invece andasse in vacca, e ora quel che ci lasceranno i nostri genitori tornerà allo stato per risanare il debito!!).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso capire tante critiche al PD, però di fatto hai già smesso di votarlo per "suonargli la sveglia".
      Tu non lo hai votato e il PD ha perso le elezioni. Il PD ha ovviamente delle responsabilità, però non puoi pretendere che realizzi il programma che aveva proposto agli elettori: non ha la maggioranza in senato, ce l'ha alla camera solo per una bizzarria del porcellum, non può.
      Quindi cosa vorresti: camere sciolte ed elezioni la settimana prossima sempre col porcellum? Giusto per curiosità. Voterai M5S? Li vuoi al governo? Capisco l'umanissima necessità di individuare le responsabilità, ma le soluzioni?

      Elimina
    2. Il problema è che i miei voti, le coalizioni di centro-sinistra li sputtanano da tempo. Anche qui in Comune o in Regione, dove vincono, ma non fanno certo cose degne davvero di nota. A livello nazionale, è davvero una vergogna.
      Io non mi aspettavo dal PD una vittoria - si era capito che non avrebbero avuto i numeri.

      Però, da ignorante, certo... nessuna di queste era praticabile??
      - Trattare con il M5S sul serio, e lasciar perdere insulti striscianti e meno striscianti lanciati per mesi, se non anni, non era possibile? (Non cominciamo con il 'ha cominciato Grillo'. Ovvio che ha cominciato Grillo. Grillo è espressione in questo momento dell'incazzo. Il PD si pone come il partito della ragione: che si comporti come tale. E invece no. Grillo=Mussolini è un vero capolavoro. Grandi presupposti per una trattativa)
      - Cosa ha offerto il PD al M5S? Gli sentivo chiedere "Cosa volete?" ma non ho sentito offerte concrete, davvero solide. Il PD aveva bisogno del M5S più che il contrario, e quindi mi spiace, ma nella logica politica, è il PD che ha fallito nel conquistare l'appoggio di cui aveva bisogno
      - Di fronte al muro opposto dal M5S: perché non hanno passato a Grillo e soci la patata bollente? Che facesse un esponente del M5S il capo del governo e che andasse il M5S a elemosinare in giro i voti per la fiducia, appurato che il PD non li aveva, quei voti
      - Discutere delle elezioni del Presidente della Repubblica in anticipo??????? Non ritrovarsi a far le riunioni di notte?!?!?!?!?!?! Questo non era possibile? Ma che organizzazione hanno, questi qui!?!??!?!?

      Quello che avrei voluto io, con i dati immutabili delle elezioni, sarebbe stato uno dei 3 tentativi di cui sopra. Ma Bersani (che poveretto, a me lui piace pure) no, lui doveva vincere a tutti i costi, quando anche era chiaro che non aveva vinto per niente. Ora il PD ha fatto il suo gioco: facciamo due anni di governo tecnico, poi Berlusconi fa cadere il governo il giorno che i sondaggi gli danno la vittoria per certo in mano, e no, non si candida di nuovo... aspetta che Napolitano si dimetta o muoia, e poi si fa eleggere lui presidente. Scommettiamo? Tutte le grandi strategie, le ragioni e i capolavori del PD, a questo ci hanno portato.

      E sì, temo di sì, se continua così voterò di nuovo M5S. Sto osservando con curiosità Vendola, ma non mi illudo.

      Trovare le soluzioni è il loro lavoro. Io posso dare uno stimolo, esprimere una preferenza, ma a questo punto, se dobbiamo fare tutto dalla 'base', quelli che li paghiamo a fare???

      Elimina
  8. Devo dirtelo, negli ultimi post ti trovo osservatore molto meno lucido e obiettivo rispetto a quanto ti ho sempre trovato. Altrove ho parlato di paraocchi. Non intendo essere offensivo, solo mi piacerebbe ritrovare quel Leonardo che era sempre capace di farmi notare qualche aspetto o qualche punto di vista che mi sfuggiva, di metterlo in fila con le altre evidenze e di guardare le cose in modo interessante.
    Oggi invece mi sembra che tu stia continuando a difendere un'impostazione che è nata limitata e che si sta dimostrando sempre più limitata. Parlo della tua percezione di cosa è il PD e di cosa è il M5S.
    È che avevo l'impressione che tu non fossi uno che ha bisogno di evidenze assolutamente indiscutibili e lampanti per mettersi in discussione, ma che ti bastano pochi indizi per costruire un ragionamento logico, spesso lungimirante. Oggi sembra che finché non ti prendono e ti mettono sopra a un satellite, non ci vuoi nemmeno pensare che la terra possa essere rotonda...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so perché: avevo fatto un commento di sommo apprezzamento a questo (a parte una virgola sui 5S) ed è sparito. Non sto a ribadirlo oltre: complimenti Paolo!

      Elimina
    2. Misteri. Sicuramente non penso che tu possa averlo cancellato; ti stimo, anche se non riesco a capire come tu possa ancora pensare che la dirigenza del PD sia sufficientemente composta da nemici di Berlusconi. Certo che, se le cose andassero in generale come a spoglio quasi ultimato in Friuli, allora davvero non è cambiato nulla. Né la tua opinione, né quella degli italiani, né il presidente della repubblica, né la morte di cui sta morendo il paese, comunque la si voglia interpretare. Surreale, ma corretto, in un paese in cui l'unica idea di cambiamento è far fuori la casta (non che questa si possa dimostrare più competente e positiva invece che nociva di gente eletta a sorte, non con certezza, e sicuramente è prevalentemente attaccata a poltrone con funzioni prevalentemente parassitarie, ma altrettanto certamente è un capro espiatorio rispetto ai problemi reali che nessuno ha alcuna idea per affrontare - e in fondo mi son fatto fregare anch'io da queste distrazioni; mea culpa)

      Elimina
    3. Quoto Paolo al 100%, tristemente.
      Leonardo, giuro che non capisco come diavolo sia successo che ci siamo persi per strada la tua capacita' di analisi, che da tanti anni ho imparato a stimare grazie a questo blog.
      Ti hanno rapito gli alieni?

      Elimina
  9. Una cosa è certa che adesso Berlusconi avrà qualche problema nelle sue arringhe di comizio:con chi se la prenderà e contro chi lotterà dato che è stata data prova con queste ultime vicende del PD, che i comunisti non esistono proprio? Perchè il PD non ha votato Prodi o Rodotà compatto? Perchè uno era troppo "comunista" e l'altro era una spina troppo grossa nel c.. fianco di Berlusconi. E'tutta qui la vicenda, e bene che si sia suicidato un partito che l'unica missione che gli si chiedeva oramai era quella di mettere all'angolo Berlusconi.
    Egemonia di Grillo? Non credo proprio, ma considerando che un terzo dell'Italia vota ancora per il pdl, tutto ci si può aspettare, anche che andranno a votare in massa per un altro cazzaro. L'errore è stato quello di di menarla con il gesto di responsabilità che doveva essere eleggere un Presidente che non fosse inviso al pdl, Berlusconi non se lo sarebbe fatto questo problema.
    Hanno vinto con pochissimo margine, ma potevano sfruttarlo meglio,dovevano votare Rodotà per il cambiamento o essere compatti su Prodi e questo è quanto.

    RispondiElimina
  10. L'egemonia culturale non è solo di Grillo, anzi, lui è solo l'ultimo di una lunga storia. L'egemonia culturale è quella dell'ossessione per l'"inciucio". Bersani ha ripetuto per settimane che avrebbe cercato un accordo con il Pdl per il presidente della Repubblica. L'accordo nella giornata di mercoledì scorso è andato in porto. A questo punto è scoppiata la rivolta, su una decisione ampiamente preannunciata ... con una base già predisposta da anni e anni di antiberlusconismo è stato un gioco facile DISTRUGGERE la segreteria Bersani, che stava solo cercando di fare politica. Quanto a Rodotà non ha certamente un profilo di mediatore, di abile diplomatico come il grande Napolitano. A me sembra piuttosto un intransigente idealista, non era la persona giusta per la linea decisa da Bersani, molto semplice.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bersani ha ripetuto per settimane cosa? Alla faccia dello stravolgimento della realtà per giustificare le scelte più assurde! Bersani per settimane ha detto che non aveva alcun senso per il pd cercare un accordo con il pdl. Questo ha detto, con una chiarezza sconvolgente. E questo è quello che la sua base tutto sommato condivideva.
      Poi sono successe alcune cose nel gruppo dirigente del pd, e parecchie di queste hanno a che fare proprio con la posizione di bersani rispetto al pdl. Poi bersani ha incontrato berlusconi in privato, e presumibilmente gli è stato ricordato che ci sono buoni motivi per non inimicarsi troppo il caimano (ipotizzo affari del tipo mps ma potrebbe esserci molto ma molto di più che permette al b. di tenere b. per le palle). Ed è rispuntato marini e la rosa dei decrepiti. E infine quello che poteva sembrare un ultimo rigurgito di dignità con prodi, ma in realtà era solo strategia per mettere la parola fine a qualsiasi tentativo di accordo con i grillini. Sapevano benissimo che lo avrebbero trombato, i vecchi avvoltoi, e una volta trombato il messaggio sarebbe stato chiaro e definitivo. Nessuno si sogni di toccare i vecchi apparati, le vecchie logiche, le vecchie cariatidi coinvolte.

      Elimina
    2. Bersani ha ripetuto per settimane la linea della ricerca di un Presidente della Repubblica "condiviso" con il Pdl.
      Il discorso di un accordo con il Pdl, non sul governo, ma su riforme e presidente della Repubblica era in piedi eccome ...


      8 Aprile
      Bersani parla di «Larghissima condivisione sulle riforme e nella scelta del nuovo capo dello Stato»
      Corriere http://www.corriere.it/politica/13_aprile_08/leader-accerchiato-difende-la-linea-guerzoni_655dad76-a00d-11e2-b85a-0540f7c490c5.shtml

      Il Sole 24 Ore - 8 Aprile
      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-08/bersani-insiste-doppio-binario-135506.shtml?uuid=AbyzqElH

      Pier Luigi Bersani, a 42 giorni dal voto che ha certificato la non-vittoria del Pd con la mancanza di una maggioranza in Senato, torna a riproporre lo schema del doppio binario. Ossia al centrodestra la guida della convenzione per riforme, al Pd la guida di un governo di cambiamento che partirebbe con la non ostilità del centrodestra. Il tutto dopo aver trovare l'accordo su un presidente della Repubblica condiviso e che Silvio Berlusconi percepisca come di "garanzia".

      Elimina
    3. Ah ok, quindi "per settimane" si intende 10-11 giorni. A 42 giorni dal voto. L'importante è essere chiari.

      Elimina
    4. Bella argomentazione, complimenti, ti ho smentito su tutta la linea e ti attacchi alle date ... in realtà la cosa del pres della rep. l'aveva detto anche prima, mi scuserai se non ho tempo da perdere per cercare altre fonti per chi, di fronte all'evidenza, si arrampica sugli specchi...

      Elimina
    5. beh... "trovare l'accordo su un presidente della Repubblica condiviso e che Silvio Berlusconi percepisca come di "garanzia"...non è che sia una cosa che fa molto onore a Bersani ed ai vertici del PD...una dirigenza che continua ad essere la caricatura di se stessa, ricordando, per l'ennesima volta, il Guzzanti/Rutelli del "Berluscò ricordati degli amici"...
      poi parlando di coerenza Bersaniana...beh...mesi a difendere la coalizione con Vendola salvo poi prendere una strada che già sapeva avrebbe rotto tale alleanza...mesi a dire no all'inciucio salvo poi riproporlo sotto mentite spoglie, arrampicandosi sugli specchi e attorcigliandosi alla semantica per trovare nuovi termini per la porcata verso la quale puntava...se poi c'era già il progetto di un intesa col pdl perchè bersani sarebbe andato ad umiliarsi in diretta web davanti ai due ignorantelli telecomandati? forse perchè in quanto leader (?!?!?) PD doveva garantire almeno una pessima figura ogni tot giorni??
      poi scusate, ma gli ultimi gg sono il chiaro segnale che coerenza e progettualità non sono cose note presso i palazzi pddini...tutti allo sbando...tutti contro tutti, senza sapere bene cosa fare...
      e intanto il cainano dopo Occhetto,Rutelli,Veltroni si è fagocitato un altro leader avversario (questa volta con l'aiuto del suo alter ego gggiovane ed in versione 2.0)

      Elimina
    6. Giacomo, ho già argomentato sopra. La mia opinione (ribadisco) è che:
      "Bersani per settimane ha detto che non aveva alcun senso per il pd cercare un accordo con il pdl. Questo ha detto, con una chiarezza sconvolgente. E questo è quello che la sua base tutto sommato condivideva".

      Dal tuo post sembra che l'attuale vergognoso arroccamento sul vecchio, anzi sul decrepito, fosse ampiamente nell'aria e nella coerenza dei fatti. Io penso proprio il contrario: è emerso solo dopo una serie di eventi ben precisi, e ha stravolto quello che si diceva fino al giorno prima.
      Non è attaccarsi alle date, è voler individuare e ribadire (almeno) due fasi estremamente diverse nella strategia di bersani.

      Tu leggi i giornali nel modo che ti pare, ma la verità è che la segreteria bersani si è autodistrutta.
      E lo ha fatto proprio partendo con decisione in una direzione per poi rinnegarla (12 giorni fa, non settimane) e trovandosi sbatacchiata tra un norodotà e un siprodi che ormai non lasciava più scampo: la strada era già stabilita, era quella verso il pdl, esattamente il contrario di quello che avrebbe voluto lui.
      Il grande napolitano...
      La linea decisa da bersani...
      Bah.
      Io mi sto ancora chiedendo con curiosità cosa gli ha fatto cambiare idea (e temo che lo scopriremo presto), e tu mi vieni a raccontare che non ha mai cambiato idea?

      Elimina
    7. a questo aggiungerei anche l'assoluta incapacità politica dei vertici PD che si èscontrata con una decisamente inattesa tattica da vecchi lupi di mare della politica di grillology...Rodotà ( candidatura non nata ieri sul web...orsù siamo seri il 95% dei grillini non ha minimamente idea di chi cazzo sia...però da mesi "qualcuno" in rete continuava spingere su tale nome) era il candidato perfetto x mettere in difficoltà il centro sx....così come lo sarebbe stato Zagrebelski...e Grillo lo sapeva...nel candidare rodotà e nel votarlo in maniera compatta il partito dei dilettanti allo sbaraglio si è dimostrato molto + abile politicamnete dei navigati dirigenti pd...insomma il partito del comico contro una comica di partito...

      Elimina
    8. Paolo, tu vedi una giravolta di Bersani nella trattativa sul pres. della Rep. ... io fin da dopo le elezioni ho sentito parlare Bersani della necessità di trovare un'ampia convergenza sul nome del Presidente. La fermezza era sul governo, mi pare, e sul non accettare lo scambio Quirinale-Governo. Poi è chiaro che la trattativa si fa con chi è disposto a farla, non con chi la rifiuta e chi candida apposta Rodotà per spaccare il partito (vedi i commenti di Becchi felice che il M5S è riuscito a distruggere il PD).

      Che poi la strategia di Bersani sia stata nel suo complesso ondivaga e in fin dei conti completamente insensata nel suo voler conciliare l'inconciliabile è un altro discorso ...

      Elimina
  11. Perchè Prodi no?
    Se è stato impallinato dallo stesso PD che anzichè continuare a votarlo compatto come è successo per Rodotà lo ha semplicemente mollato dopo una sola votazione.
    Quindi la domanda di perchè Prodi no bisogna farla alla dirigenza del PD.



    RispondiElimina
  12. Leonardo, per l'amor di Dio: "di Grillo non ci si può fidare". Ma perché, di Berlusconi sì? Da Grillo non compreresti un'auto usata: da Berlusconi invece sì? Quale divinità ha potuto accecare i dirigenti del PD da farli andare da Berlusconi con una "rosa di candidati" tra i quali Marini!? Perdonami l'enfasi, ma sono davvero sgomento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non sono ancora sicuro che Marini fosse il vero nome; di solito se ne bruciano due o tre prima di trovare quello vero.

      Elimina
  13. si vero il discorso sull'egemonia culturale. Bastava dare una risposta su Rodotà, ma chiaramente non si può dire che all'interno del partito hai dei democristiani che nn lo vogliono... su Prodi avrei dei motivi a partire dallo smantellamento delle industrie del paese fatto anni fa.

    RispondiElimina
  14. fra un mese si vota a roma
    ri-vincerà alemanno o vincerà m5s, se si andrà al ballottaggio saprò per chi tifare
    tra i due spero per il secondo (mm... io non abito a roma, ci lavoro) così avremo finalmente la possibilità di vedere una vera amministrazione m5s (sì, lo so che c'è già a parma... ma le notizie che mi giungono non sono conformi alla vulgata grillina)
    staremo a vedere, mi chiedo quanto ci metterà il neosindaco m5s a dire che roma è una città complicata e che...
    ma peggio di alemanno sarà difficile

    RispondiElimina
  15. Il PD è morto e anche Leonardo non si sente tanto bene...

    Dink

    RispondiElimina
  16. Probabilmente lo avrete già letto, ma posto il link perchè ultimamente non si vedono in giro considerazioni così chiare, oneste e di sinistra (se si può ancora dire "di sinistra"):
    http://www.repubblica.it/politica/2013/04/22/news/lettera_rodot-57201730/?ref=HREC1-1
    Tra l'altro è la risposta ad un articolo di Scalfari di rara presunzione e maleducazione.
    Leonardo ti seguo da circa 2 anni, mi sei sempre sembrato una persona lucida e intelligente, ed ancora lo penso, anche se ultimamente non ti capisco.
    Ritornando sui 100 traditori, io rimango dell'idea che c'è lo zampino di Renzi, ha sempre lavorato per la convergenza con il pdl, alla sua affermazione di votare per Prodi non ci credo, semplicemente perchè tutto il suo agire fino a quel momento era stato in direzione contraria. Scusa se ribadisco le mie convinzioni su Renzi ma, ancora una volta, mi sembra che nel PD si fa di tutto pur di non vedere l'evidente.
    Angelo Brolis

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah, io non vedo in che modo impallinare Prodi potesse convenire a Renzi. Era la sua occasione di mostrarsi come il salvatore del partito, ed è andata come andata: dietrologia per dietrologia, mi sembra più probabile che siano stati i suoi avversari.

      Elimina
  17. Il PD è moribondo e il suo progetto è fallito.

    Lo dico con amarezza in quanto ci ho creduto e ho fatto di tutto per difendere l'idea che il compito della sinistra non fosse quello di sbraitare a prescindere rimanendo in un'eterna opposizione, ma quello di cercare di andare al governo, di fare accordi, di cambiare qualcosa, meglio un uovo oggi che una gallina domani.
    Tale progetto è fallito, ucciso sia dal M5S che quando Bersani è andato a proporre loro misure di rinnovamento loro gli hanno risposto a pesci in faccia (evidentemente preferivano Monti), ma è stato ucciso anche da chi ha preferito affossare la candidatura di Prodi per beghe interne, da chi ha rifiutato Rodotà perché troppo di sinistra, insomma: il PD è collassato soprattutto perché le sue diverse anime non hanno saputo trovare una sintesi.

    Non si vota una persona, si vota un programma, e i punti che Bersani portava avanti erano punti di sinistra: misure sul lavoro, misure anti-corruzione, conflitto di interessi, investimenti sulla ricerca, garanzie sociali. Fose per questo tutti erano contro di lui.
    Non avremo più un'occasione simile in quanto nessuno degli altri programmi in gioco è così a sinistra: non lo è Renzi, che strizza d'occhio al liberismo e che vuole privatizzare il privatizzabile; non lo è il M5S il cui programma prevede un'allegra miscela di utopie mescolate con punti estremamente reazionari; non lo è Monti che è un conservatore; non lo è Berlusconi che è un bancarottiere. SEL? Sarebbero interessanti, ma son 4 gatti e contano come il 2 di briscola.

    Sono profondamente deluso, il PD ha fallito il proprio compito storico e in Italia non sarà più possibile intavolare un qualcosa di socialdemocratico per almeno 20 anni, nel frattempo la situazione economica peggiorerà ancora e le sistematiche fughe di cervelli renderanno impossibile la nascita di una nuova classe dirigente più istruita in quanto rimarranno solo gli arrivisti e gli incapaci.

    E' molto doloroso assistere alla progressiva marginalizzazione e scomparsa della propria cultura, perché questo è il destino dell'Italia nei prossimi anni, ma occorre anche farsene una ragione: l'Italia ha perso l'ultima occasione e adesso è condannata alla progressiva marginalizzazione e poi a scomparire. Occorre solo attendere che Berlusconi dia l'ultimo colpo di piccone...

    RispondiElimina
  18. il disastro di oggi parte da lontano
    penso da quando s'è tentata la scorciatoia dell'unione tra cattolici ed ex comunisti
    molte cose non sono mai state chiarite e molte brutte abitudini sono rimaste o sono peggiorate
    alle volte quando unisci due cose diverse invece che veder limare i rispettivi difetti li vedi amplificarsi, è successo con i cattolici ex dc e sicuramente sarebbe successo coi grillini (troppo ideologici e schematici rispetto ai pragmatici pd! lo so, sembra una battuta eh?) in un eventuale governo pd-sel-m5s
    quindi, come in lombardia, avremo un governo più reazionario di quel che molti di noi pensano di meritare, e di quel che - forse - sarebbe stato possibile
    ma insomma, s'è passati quasi indenni attraverso gli anni di piombo e i maledetti governi cossiga, s'è sopravvissuti ai governi forlani, goria, craxi, berlusconi, ancora poco e va via monti, si sopravviverà anche al prossimo: resistere! resistere! resistere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo che Borrelli adopererebbe questo termine per avallare i prodromi di un governo con Berlusconi; di sicuro non lo farebbe Gherardo Colombo...

      Elimina
    2. sono sicuro che tu sai quale termine 0 verbo userebbe borrelli in questa occasione... del resto sai un sacco di cose (io personalmente non so cosa possa significare *avallare i prodromi*)
      ma credo che lui non lo disse per *avallare* qualcosa...

      immagino volesse dire di *resistere* a qualcosa
      che è esattamente quel che cercherò di fare io: resistere (nel senso di sopravvivere) al prossimo governo

      per dire: io sto qui (su 'sta terra) dal fanfani II (grazie wikipedia), ci ho le spalle larghe

      Elimina
    3. Ti auguro che tu ci riesca, naturalmente :)

      Elimina
  19. Quindi alla fine di questi giorni convulsi dove il PD ha dato prova delle sue divisioni interne e della sua incapacita ed impotenza politica l'unica cosa che ha da dire Leonardo al riguardo è che il problema è stato di comunicazione e ovviamente attaccare per l'ennesima volta il M5S. Il PD non comunica bene e gli italiani stupidini sono soggiogati da quel cattivone di Grillo, che sembra diventato il problema principale dell'italia (sembra che per Leonardo oramai - o per meglio dire per l'ennesima volta - con Berlusconi un governo di qualche tipo si possa anche fare...) l'ostacolo che ha impedito al competente, saggio e responsabile PD di governare , riformare e salvare l'italia...

    Bersani ha fatto una campagna elettorale insipiente, dopo le elezioni non ha azzeccato una mossa politica che sia una, il gruppo dirigente ha mostrato la sua autoreferenzialità, la sua incapacita, i suoi vecchi rancori; il fondatore del PD, Prodi, è stato silurato dal suo stesso partito...ma mannaggia non ci fossero stati quei Grillini! gli italiani non fossero cosi stupidi! Allora si che il PD avrebbe, come meritava, governato più che bene l'italia...

    Basta Crederci!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. esatto!!
      e il problema è che se ti azzardi a criticare (e particolarmente se lo fai da sinistra) ....vanno in loop con "così fai il gioco di grillo" che ha sostituito l'ormai datato refrain "così fai il gioco di Berlusconi"...
      dunque facciamo un pò il riassunto delle varie reazioni alle critiche...
      "squadristi"..."squadristi di sinistra"..."antidemocratici".. "fasciocomunisti"....
      "siete peggio di Belusconi"..."non capite le priorità del paese"..."fate il gioco di Grillo" etc.. etc..
      ecco forse l'unica cosa per cui stimo un minimo (ma proprio un minimo) Bersani è che si è defilato ( sperando davvero e nn come Veltroni ed il baffetto) con la faccia e l'atteggiamento di chi pensa di aver fatto una clamorosa figura marrone e che la colpa è solo sua e della cricca dirigente...molto meglio del Paraculismo d'alemiano x cui si sbaglia sempre ma...beh c'è sempre un ma e lui è sempre in prima fila...molto meglio del maanchismo Veltroniano del "ho perso ma ho anche vinto" o del "non mi hanno capito ma mi capiranno"...meglio di fenomeni cattocarsici che quandro sembrano scomparsi....ZAAAC rieccoli...
      adesso, vedremo se almeno nell'uscita di scena riuscirà a conservare un pò di coerenza...

      Elimina
    2. A me sembra di avere scritto sin dal giorno seguente le elezioni che il PD era da rifare da capo. Non ho insistito più di tanto perché, davvero, mi interessa più il fenomeno del grillismo (e sui fallimenti dell'attuale dirigenza non ho niente di originale da dire), e perché non mi andava di gettare fango su Bersani in un momento in cui nessuno tecnicamente poteva prenderne il posto.

      Poi va bene tutto, ma questa idea per cui D'Alema è "sempre in prima fila" è smentita dalla cronaca, dalle premesse, dalle conclusioni; è perfino consolatoria. Magari il problema avesse una faccia e magari fosse la faccia di D'Alema.

      Elimina
    3. IL problema non è D'Alema...lui è UN problema...uno dei tanti...ma il fatto che sia sempre "molto presente"...beh, mi sembra un dato di fatto...se ad ogni totopresidente/totopremier/totoinciucio salta fuori il suo nome un motivo ci sarà o sono io paranoico? sbaglio o il suo nome è ancora in grado di creare correnti? sbaglio o il nuovo pseudoleader(leggi lo stupidotto arrivista fiorentino) dopo averlo accusato per mesi insieme a tutta la classe dirigente attuale si è recato scodinzolando da lui ( forse a stilare insieme il progetto x affossare bersani e co)...
      ecco secondo me il quadro è il seguente:
      pdl:partito di berluscones acritici che scodinzolano ad ogni cenno del capo supremo...
      5star: ingenui (anzi, alcuni proprio pirla) neofiti -salvo rare eccezioni- che attendono con impazienza che venga loro impartita la comunione digitale dal pope di santa chiesa di casaleggio
      tristi realtà di partito ma quantomeno monolitiche ( o comunque + omogenee del PD)
      ecco, appunto cosa è il PD?
      i dalemiani - Gli stronzi-
      i Renziani - gli arrivisti ignorantelli-
      i Cattorimastoni - o rompicazzo-
      i bersaniani - gli sfigati destinati a prendersela nel..
      i veltroniani - stronzi maanche arrivisti ignorantelli manche rompicazzo ma anche destinati a prendersela nel...
      e sicuramnete dimentico qualche altra inutile componente
      beh...che dire un bel mix 'sto partito..
      deve essere x questo che nelle elezione del PDR era il primo partito ma sembrava contasse meno della SVP...
      deve essere x questo che adesso tale partito candida la Serrachiani...una che ha fatto carriera unicamente per aver alzato un pelino la vocina contro la dirigenza del partito ( x il resto, politicamnete non sembra valere molto...e neanche culturalmente..)...ma allora perchè non candidare Pino, il mio barbiere??lui, solo negli ultimi gg non vi dico quante ne ha dette sulla diirigenza PD!!!!

      Elimina
  20. l'egemonia culturale riesci ad averla se sai comunicare qualcosa di chiaro e condivisibile a livello generale. questo è il pre requisito. se non superi quello, in pochi staranno ad ascoltare se poi dici cose sensate o minchiate tipo l'uscita dall'euro di Grillo.

    l'egemonia culturale il PCI l'aveva pur stando all'opposizione, perchè influenzi di più la vita di un paese se sei un'opposizione seria piuttosto che un partito che governa ma ondivago o cialtrone. le leggi su divorzio e aborto sono passate in anni di totale DC, negli anni dell'Ulivo non siamo riusciti a far passare manco i DICO.

    hanno ragione Claudio e Marcello, al primo vero urto, ovvero il M5S, quel soggetto politico mai nato che era il PD è andato gambe all'aria.
    perchè no Prodi? bisognerebebro chiederlo ai 101 che hanno preferito la loro guerra tra bande ad un futuro.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, perché no Prodi? Vorrei che uno di questi raffinati strateghi che ha detto "si" a Prodi in maniera palese ma "no" in maniera segreta mi venisse a spiegare che senso ha avuto la sua mossa, quale coerenza nel suo gesto, quale messaggio ha mai voluto lanciare se non di essere un idiota patentato che per una stolida ripicca decide di sfasciare tutto.
      Questa era l'ultima possibilità per l'Italia, ce la siamo giocata e adesso basta. E' la fine per l'Italia perché non c'è più alcuna speranza di invertire la sistematica distruzione di scuola e università: chiunque voglia avere una formazione decente dovrà andare Oltralpe e Oltralpe resterà, le nuove classi dirigenti saranno composte da arrivisti che domineranno un popolo di ignoranti e la balcanizzazione della penisola sarà completa.
      Così come i marines passeggiavano fra le rovine dell'antica Babilonia, ormai terra di preda e di conquista, presto accadrà lo stesso fra i ruderi dei Comuni e del Rinascimento... ma cosa vuoi rapinare in Italia visto che petrolio non ce n'è? Forse verremo colonizzati da qualche multinazionale venuta a fare i soldi a palate col geotermico, soldi che non resteranno sul territorio così come le ricchezze petrolifere dell'Iraq non vanno certo agli iracheni. Forse qualche nerd cercherà di fare scudo agli Uffizi, come coloro che protessero il museo archeologico del Cairo durante le violenze degli anni passati, poi passerà qualcuno col kalashnikov e fra i danni collaterali vi sarà qualche crosta quattrocentesca, mentre dei contractors si arrotoleranno le sigarette con le pagine dell'Orlando Furioso, che tanto è in Italiano, una lingua di barbari che nessuno studia più.

      Elimina
  21. Il M5S si vende come macchina vota&schiaccia. I rulli li fornisce di volta in volta il committente, a seconda dal vaso di coccio che si vuole schiacciare.
    Dopo il NO sistematico ad ogni offerta di cambiamento (l'abbiamo visto tutti, c'è lo streaming), al momento di votare il PDR è intervenuta la lista dei top ten (messa a punto dal Marketing B&C, altroché dagli iscritti, tanto chi va a controllare?). La trappola era che tutti fossero più o meno di csx e non ci fosse un economista, ambientalista, NO TAV, proRifiuti Zero o compagno di camper del M5S: serviva a zavorrare eventuali "colpi d'ala". Non a caso alla fine il primo era Rodotà (il più divisivo di tutti) e l'ultimo Prodi.

    Che età aveva la media dei M5S nel 1992? Quanti libri di Rodotà hanno letto? Sentite le sparate di Grillo, davvero condividono le idee in materia di fine vita, laicità, diritti della persona, pacifismo, ecc. oggetto di tanti articoli di Repubblica e Micromega? Al momento non possiamo saperlo, visto che parlano via portavoce.

    Nel frattempo, a qualsiasi intellettuale farebbe piacere essere tanto amato, e Rodotà non è stato una eccezione. Meno male che di fronte all'adunata di piazza si è tirato indietro. Meglio tardi che mai.

    Questo combinato disposto ha "incrociato" (per caso o in maniera deliberata, per fortuna o per bravura) le divisioni interne al PD, che fanno capitolo aparte.

    Personalmente non le immaginavo così gravi e le ritengo comunque inaccettabili, come svendere le partite della squadra del cuore.

    Marini e Prodi sono cattolici adulti (io invece adulta ma non credente) che meritavano ben altro. Nemmeno di Matteo Renzi, che non frequenta il partito e preferisce i finanziatori segreti, mi sarei aspettata tanto. Aspetto il nome degli altri 100...

    Lepidia

    RispondiElimina
  22. ops... chissà cos'è successo in friuli-venezia giulia?
    mi sa che nonostante gli sforzi di grillo la figura di merda della classe politica ha coinvolto anche il m5s...
    mi sa che tutta o quasi l'astensione in più viene da grillini, qualcuno di quelli a cui grillo ha detto di aver sbagliato a votare m5s... gli hanno dato retta, mi sa

    RispondiElimina
  23. Da lurker che legge Leonardo da qualche anno mi duole tanto ricordare la nota canzone di Fiorella Mannoia.... "Come si cambiaaa, per non morireeee...."

    RispondiElimina

Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.

Altri pezzi