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venerdì 10 maggio 2013

La scema Isidora


10 maggio - Santa Isidora la stolta, vergine in Egitto (quarto secolo)

Capita a tutti i supplenti l'esperienza di una classe antipatica - entri e sono già lì che litigano, è tutto un alzare le mani per dimostrare di saperne di più, o un puntarla sul compagno per dire È stato lui. In queste classi, tipicamente, c'è sempre una tizia in un angolino che si nasconde: non partecipa al chiasso, mostra di sentirsi a disagio quanto te, magari è molto brava, magari non capisce nemmeno l'italiano, è quasi impossibile capirlo. Il più delle volte, se fai una domanda, non risponde; se lo fa è un miracolo, al supplente vien voglia di darle dieci sulla fiducia, non vedete che ha capito più cose lei di tutti quanti qui dentro? Siamo tutti un po' individualisti noi supplenti, tra il branco e la pecora nera tifiamo sempre un po' per la seconda; finché non ci affidano una classe vera e ci accorgiamo di quanto sia meno faticoso e più conveniente gestire un branco ordinato. Ma veniamo alla santa del giorno, Isidora o Isadora detta la Stolta; e a Pitrim, il suo scopritore.

Pitrim è il solito eremita nel solito deserto egiziano, che un giorno ha una visione: Pitrim, vuoi vedere una Santa? Una Santa seria? recati al monastero di Tabenna, là c'è una monaca che è un vero modello di perfezione: la riconoscerai perché ha uno straccio in testa. Pitrim si reca dunque a Tabenna, dove le monache lo ricevono con tutti gli onori, evidentemente era un asceta sopra ogni sospetto. Nessuna però sembra corrispondere al modello di perfezione previsto, al punto che Pitrim comincia a chiedersi se non gli stiano nascondendo qualcosa. Siete sicuri che non mi state nascondendo nessuna monaca? Ne sto cercando una che - mi ha detto la visione - si sta avvicinando con le sue azioni e soprattutto la sua pazienza alla Passione di Gesù. Me le avete mostrate proprio tutte? Fratello, sì, te le abbiamo mostrate praticamente tutte. Come sarebbe a dire "praticamente"? Mah, ci sarebbero le minorate, o (come si dice in questo secolo) le indemoniate, adesso non ci dirai che ti vuoi mettere a ispezionare la virtù delle indemoniate... per esempio ce n'è una impiegata in cucina, Isidora si chiama, pensa, che non vuole nemmeno mettersi il velo, si copre i capelli con lo straccio per asciugare le pentole... Bingo! È lei! Portatemela subito! Ma fratello, abbi pazienza, è una matta... la chiamiamo Isidora la scema... Portatemela ho detto! Ma è magrissima, scoppierà uno scandalo, penseranno tutti che le trattiamo male e invece no, è lei che non vuol mangiare, l'unica cosa che ingerisce è la risciacquatura dei piatti, ci abbiamo provato in tutti i modi a nutrirla con la forza, ma niente da fare... Portatemela! È lei la più santa di tutti qua dentro! Non vedete sopra il suo straccio un'aureola? No, non vediamo niente, ma se lo dici tu... (Continua sul Post).

15 commenti:

  1. Una bella agiografia di stampo leonardiano, finalmente, dopo tanto tempo: negli ultimi tempi fra grilli per il capo e suicidi di partiti ti limitavi a riciclare le agiografie degli anni passati...

    PS: "ma da qualche parte nascosta nelle pieghe del tempo" il soggetto di questa avversativa non dovrebbe essere Pitrim? Il femminile farebbe pensare che sia retta da "la gente" d'inizio capoverso, ma non stai avversando il "magari non in Egitto, magari non nel quarto secolo" ?

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  2. Ma a chi ti riferisci esattamente, tu che sei un esempio di trasparenza?
    Sai il tuo stile mi ricorda vagamente don Ciccio.
    Patrizia

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  3. fai sparire pure i commenti eh? Sei sempre uguale, tondelli.
    Patrizia

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    1. Miracolo!! E' ricomparso! sta' a vedere che il santo sei tu

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  4. azz... una povera tonta che diventa santa non facendo niente, a parte bere la sciacquatura dei piatti...
    ma tu alludi (perfido leonardo)... ah, certo che alludi
    a cosa però non saprei, come complottista (nel senso di scopritore di complotti) non sono granché, oltretutto perdo un sacco di tempo a mettere gli accenti giusti

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    1. hei, tutti concentrati sulla forma qua dentro.

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    2. mm... mi sa che hai sbagliato a scrivere hei...
      valà che scherzo.
      pero leo è un insegnante e io ho sempre il terrore che mi riprenda, per fortuna 'sta tastiera virtuale mi fa fare talmente tanti errori...
      oltretutto c'è gente che scrive delle minchiate paurose e quindi i miei orrori d'ortografia e le mie modestie verbali passano inosservate, quasi

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    3. Giusto!
      C'è chi ne scrive un sacco a partire da chi lancia provocazioni e poi si nasconde dietro il diritto di satana. Per stare in tema, eh (l'ho scritto gggiusto, 'sta volta?)
      Patrizia

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    4. Oh beh, avresti dovuto vedere che razza di litigate ci facevamo qua sopra in periodo elettorale, che non le piastre e la minuta maglia, ma certi colpi non reggerian gli incudi.
      Ma fortunatamente i santi rappresentano un argomento più da nerd-storico-letterari e conseguentemente il tasso di litigiosità è calato assai ;)
      A questo proposito mi piacerebbe che per il 17 giugno Leonardo ci facesse San Ranieri: glielo volevo chiedere l'anno passato ma poi la terra lagrimosa diede vento e decisi che non era proprio il caso...

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    5. ma cioè? claudio ma a cosa alludi? e poi come ti permetti di darci dei nerd? e che cosa vuoi dire con le piastre?

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    6. Forse è vero che bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante: alle volte si ha piacere di intrecciare mille citazioni all'aura sparse, e che in mille dolci nodi potrebbero avvolgersi, così giusto per riposarsi dalle lunghe discussioni politiche. E se alcuni cui demmo il nostro voto hanno certe arti male apprese, sappi che ciò tormenta ben più di un poveretto: è stato un gran parlare sul blog di Leonardo, un mandarsi addosso la malsania, la febbre quartana, continua e terzana, ma poi tutto s'è perduto al vento nelle foglie levi, come la neve al Sol che si dissigilla. E io, invece di far buchi nella sabbia come un verme solitario, ho deciso che cercherò di trarmi d'este focora verso rose più fresche e aulenti.
      D'altronde come potevamo noi citare con il piede della polemica sopra il cuore? Ma adesso basta con le urla nere e coi pali del telegrafo, basta domandarci l'un l'altro "ecchisietevoi paladino di Francia?": se adesso il poco ingegno che ad or ad or mi vien limato via me ne sarà però tanto concesso, vorrei passare oltre. E quindi cortesia cortesia cortesia chiamo e che da qualche parte almen mi si risponda! E non importa se il senso di qualche parola di colore oscuro possa risultarvi appunto oscuro: sebbene qualcuno veda come colui ch'ha poca luce le cose, lo stesso passiamo il ponte e seguitiam la strada. In fondo è solo una questione di termini, di speranze e noi sempre abbisognamo di almanacchi, amanacchi nuovi, lunari nuovi che ci diano nuovi significati affinché bello di fama e di sventura infine possa baciare la propria petrosa Itaca anche il povero Ulisse. Perché noi potremmo adunque essere pari alla golpe e al lione, ma ricordatevi però che sebbene stat rosa pristina nomine, noi purtroppo solo nomina nuda tenemus e da tale materiale trarrem dunque diletto dal voler portati con l'ali alzate e ferme al dolce gioco affinché anche per questi errori preziosi e quelli, nelle onde dorate che la navicella d'avorio un dì fendea, il naufragio possa essere ricco, di diamante lo scoglio e il golfo socialdemocratico ed europeista possa essere alfine d'oro.
      E col tema dei capelli biondi chiudiamo quindi questa struttura a cerchio: quasi quasi potremmo mandare Zarathustra sui monti del suo paese...

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    7. ...Quando si dice: comunicazione "chiara"...manca solo l'accento corleonese.

      Patrizia

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    8. Più che corlenoese, nel commento precedente un passaggio era da leggersi con l'accento di Alcamo, giusto incastonato fra il gobbo di Notre Dame e un ragazzone di vicino Novara.

      Comunque sia, forse ti domanderai cosa siano queste indecenze? Queste strofe bisbetiche? Chi lo sa, ma non rimanertene come stordito aratore che, poi ch’è passato il fulmine, si leva presso i morti buoi e contempla il pino sfrondato, non rimanertene con con quella umana gente che se ne sta contenta al quia.
      Infine io ò pienamente ragione: i tempi sono molto cambiati e a cosa servono gli studi classici se non... ma lasciatemi divertire!


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  5. Comunque questa velata apologia di Letta é veramente insopportabile.

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  6. minchia quanto siete inteliggenti! KA-BURP

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