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mercoledì 8 dicembre 2021

Nel cervello di un novax, 2: niente spazio per i lupi

(Per chi si fosse perso la puntata precedente: i novax non sono alieni; gran parte dei loro ragionamenti sono coerenti e conseguenti. Studiare quello che pensano è un modo di verificare anche quello che pensiamo noi. Non è che dobbiamo andare d'accordo, ma almeno capire cosa ci divide sul serio).

FALLACIA DEL LUPO (conosciuta anche come paradosso del runner)

We few, we happy few, we band of brothers...


Di questa abbiamo già parlato, perché la trovo la più interessante e anche la più diabolica. Io, devo confessarlo, ho un debole per i vaccini, che il covid mi ha permesso di esprimere senza più pudori: ma li adoravo già prima perché mettono la società davanti alla sua natura comunitaria. Un vaccino, da solo, non serve a niente: il vaccino ci protegge soltanto in quanto gregge, e quindi ci costringe a ragionare da gregge. Al novax questo non va: lui si ritiene un lupo – ma cos'è un lupo? Dal punto di vista del gregge, è un parassita. Il lupo campa finché ci sono greggi. Molti lupi lo sanno benissimo e non hanno obiezioni reali contro i vaccini, finché li fanno gli altri. Lui però non vuole farlo: il gregge lo dovrebbe tutelare in quanto minoranza. Il gregge non ne vuole sapere, e questo lo scandalizza, al punto di portarlo talvolta a invocare un processo di Norimberga contro questo gregge che non ha più rispetto per i legittimi istinti di un lupo. 

Questa fallacia si esprime di solito in forme ormai riconoscibili a distanza: non solo perché la maggior parte dei novax (e dei loro interlocutori) non fa che scambiarsi argomenti già prefabbricati, meme quasi intercambiabili, ma anche perché, con tutta la più buona volontà di essere originali, dopo un anno che milioni di persone parlano della stessa cosa è chiaro che ormai l'artigianato argomentativo ha ceduto il passo alla produzione industriale in serie. 

a) Selezione mirata delle informazioni: il novax/lupo da mesi continua a ripetere che il vaccino protegge dai sintomi ma non riduce il contagio. Questa nozione così controintuitiva (la gente dovrebbe continuare a essere contagiosa come prima anche se contrae il virus in forma asintomatica e guarisce più rapidamente) è in parte causata dalla fallacia del bicchiere, ovvero se anche provi a spiegargli che il vaccino ha una copertura del 60/80% nei confronti del contagio, lui non capisce o finge di non capire, per lui 80%=0%. Ma la sua testardaggine in tal senso deriva anche dal fatto che ragiona per individui, e quindi anche quando si immagina il vaccino, ne ha una concezione per così dire corpuscolare: si tratta di un rimedio che risolve un problema a tutti gli individui che lo assumono: quindi perché non se ne stanno contenti e ci lasciano vivere la nostra vita? Il fatto che questo rimedio abbia anche un'efficacia complessiva, comunitaria, di gregge, è una cosa che gli sfugge o che non vuole accettare. 

b) Rivendicazione orgogliosa della propria esistenza controcorrente: ed è qui che molto presto è nato il meme del lupo (a tal proposito, sarei sinceramente curioso di conoscere la percentuale di motociclisti novax: secondo me è altissima, ma può darsi che io sia vittima di un pregiudizio).

c) Incapacità di immaginare i propri comportamenti moltiplicati per l'umanità circostante: da cui il famoso lamento del runner, o del tizio che non capisce perché non può entrare in un parco vuoto. Ecco, qui mi pare che non si replichi mai abbastanza, come se anche molti oppositori dei novax condividessero la stessa difficoltà. Se a me salta agli occhi forse è per deformazione professionale: non posso aprire il parco a te, lo posso aprire soltanto a tutti: i diritti e gli spazi pubblici sono di tutti e (quel che è più difficile affermare e accettare), se non possono essere aperti a tutti, è meglio chiuderli a tutti che aprirli soltanto per qualcuno

d) Rivendicazione rancorosa di uno status di minoranza perseguitata: in un mondo in cui le comunità minoritarie reclamano sempre più i propri diritti, il novax si ritrova il sentiero già tracciato ed è quasi inevitabile che paragoni il suo status di oppresso a quello degli ebrei, degli omosessuali, ecc. A questo punto l'interlocutore ribatterà che questi paragoni sono fuori luogo, già: ma perché sono fuori luogo?

    d1) se l'interlocutore li ritiene fuori luogo perché eccessivi, sta comunque ammettendo che abbiano un senso; a quel punto il novax obietterà che ogni tipo di oppressione totalitaria si installa per gradi – insomma oggi mi togli la possibilità di recarmi sul luogo di lavoro, domani mi manderai al forno. E in questo caso il punto è suo, perché non si può negare che la pressione in questi mesi stia salendo: ieri il green pass, oggi il super green pass, domani l'obbligo vaccinale, ecc.


    d2) l'interlocutore può obiettare che ebrei e omosessuali non possono smettere di essere ebrei e omosessuali – o perlomeno nella concezione razziale dei nazisti l'ebraismo era una condizione di natura, e secondo la nostra idea dell'omosessualità, gay si nasce (decenni fa la pensavamo in modo diverso e chissà come la penseranno tra qualche decennio, ma adesso insomma la pensiamo così). Il novax invece può in qualsiasi momento smettere di essere novax: già, ma è appunto quello che non vuole fare. Credo che visto da fuori un sistema che ti convince a ritrattare le tue posizioni sia persino più minaccioso di un sistema che ti elimina e basta. In sostanza staremmo replicando al novax: guarda che ti sbagli, noi non siamo il nazismo, al massimo siamo l'Inquisizione...

    d3) l'interlocutore può osservare che il novax non è una minoranza oppressa come le altre perché, a differenza dell'ebreo o del gay (chiedo scusa per usare sempre questi due esempi spicci), la sua esistenza è una reale minaccia per la comunità. Il gregge non può avere rispetto per il lupo perché il lupo danneggia oggettivamente il gregge. Qui però si scopre un punto cruciale, perché anche i nazisti erano convinti che gli ebrei fossero una minaccia per il popolo ariano, e a tutt'oggi un sacco di gente è convinta che l'omosessualità sia una piaga che rammollisce la nostra gioventù. Il novax si sente perseguitato e l'interlocutore gli deve concedere che sì, entro certi limiti lo sta davvero perseguitando, per gli ottimi motivi che nei secoli il persecutore ha sempre esibito a chi perseguitava. Chi a questo punto invoca una Norimberga ci sta semplicemente ricordando che tutto passa e anche le nostre ragioni, prima o poi, saranno soppesate da giurie che le vedranno in prospettiva.

25 commenti:

  1. Quanti saranno i novax tra i possessori di Audi?

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    1. Un'audi bianca immagino
      Un blogger famoso utilizzava l'audi bianca come paradigma del molestatore autostradale (quello che in autostrada, mentre stai sorpassando, ti si incolla alle chiappe e lampeggia furiosamente fino a che non ti togli dalle palle)

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  2. ma l'ebreo* e l'omosessuale possono smettere**! e anch'io, non appena faranno una legge, smetterò di essere novax, che già la parola mi piace poco. fàccino.

    * ehm. pensando a quanto capitò ai marrani, magari i "cristiani vecchi" sfoggeranno l'inoculazione ante grinpà. e lo faranno pesare.
    * persino il fumatore può smettere. non smetterà di rimpiangere la svapora, ma peggio per lui. quello che conta è il gregge.

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  3. Grazie per questa opera di chiarificazione.
    Domanda: dato che le ragioni passano e tocca ricordarci che forse in futuro saranno gli argomenti dei vaccinati a dimostrarsi fallaci, e non quelli dei no vax, adesso cosa dovremmo fare? Rispettare la loro scelta perché siamo consapevoli della relatività di ogni ragione, e quindi mangiare tutti insieme al pranzo di Natale? O sostenere che la posizione della maggioranza è "più valida" non perché più giusta in assoluto ma proprio perché più condivisa, e quindi necessaria alla partecipazione a questa comunità (storica, fallibile, nostra?).
    Mi dispiace non saper esprimere questo dubbio in modo meno retorico. Attendo la terza parte.

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  4. Non che sia importante, ma forse le figure usate non sono le più fortunate.

    Il lupo vive e agisce/caccia in branco, è solitario solo nella nostra immaginazione.

    Mentre il gregge ha tipicamente un'accezione negativa, in quanto insieme di persone
    che seguono acriticamente o comunque prive di una propria individualità.

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    1. Vero, infatti anche io le prime righe in cui su usava la metafora del lupo le ho dovute rileggere un paio di volte.

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    2. Meglio l'allegoria lupo/cane, forse. La popolazione canina globale ammonta a ca.500 milioni di individui. Mentre quella dei lupi, secondo stime recenti, ne conte ca. 300.000. A tanto minimi termini si ridusse la specie che si oppose alla domesticazione.

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  5. Ma quando dici: "un vaccino, da solo, non serve a niente: il vaccino ci protegge soltanto in quanto gregge, e quindi ci costringe a ragionare da gregge", non stai parlando di un qualsiasi vaccino, o sì?

    PS: mai capito perchè questa classificazione linneiana delle "fallacie" (un sentito grazie per aver omesso il "logiche" d'ordinanza) appassioni così tanto gli amici de internet; non mi è chiaro proprio in che modo potersi rifilare a vicenda filastrocche, per quanto fascinose come il pupazzo sdrucciolevole o l'hitlero polare, dovrebbe alterare la capacità collettiva di ragionare, per lo meno nel senso che si dovrebbe auspicare.

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    1. Direi qualsiasi vaccino contro una malattia contagiosa.
      Il morbillo sì, il tetano no.
      Difficile da capirsi?
      Ah già, ma per capire questo concetto occorre sapere che alcune malattie sono contagiose ed altre no ;)

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    2. Esatto.
      O non sai le cose, oppure fai finta.
      Nel dubbio, si fa prima a trattarti da persona che non sa: è più facile ed il tuo bicchiere sarà sempre più vuoto di quello degli altri.
      In maniera fallace ma non fallaciana.

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    3. Fammi capire: d'ora in poi devo aspettarmi un commento ballerino avverso ad ogni cosa che dico solo per aver dissentito sull'"idea" che la logistica sia "roba da matematici"?
      Ok che ad Assange è andata peggio, ma non è un buon motivo…

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    4. Assange... giusto: parliamo di Assange! Ottima idea!
      Citi Assange poiché ti preoccupa il fatto che potrebbe essere estradato negli USA? E del fatto che l'Ecuador si sia tirato indietro che mi dici?

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    5. Come vedi, son buoni tutti a concentrarsi sul dito intanto che esso indica la Luna.
      Chi la fa, l'aspetti!

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    6. Ma se prometto di lasciarti dire liberamente che la logistica è roba da matematici posso sperare in un ballerismo meno ostile?
      Cioè: ovviamente sono un fascista violento, ed ovviamente è giusto combattermi con lunediti e altro armamentario made in internet; ma qui dovrei aver fatto solo una domanda (peraltro a Leonardo), o almeno così mi è parso.

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    7. No, non penso che tu sia un fascista (a meno che tu non decida di rivendicarlo con orgoglio).
      Volevo solo farti notare che avere una persona che puntiglia a sproposito ogni cosa, allontanandosi dal filo della discussione, può essere snervante.
      Siccome però un bel gioco dura poco, non sposterò ulteriormente il discorso focalizzandomi su una quisquilia a piacimento.
      Cosa avevi domandato? Di chiarire se quando scrive " Io, devo confessarlo, ho un debole per i vaccini, che il covid mi ha permesso di esprimere senza più pudori: ma li adoravo già prima perché mettono la società davanti alla sua natura comunitaria" si riferisca solo al Covid oppure ad un devole che aveva già da prima, magari perché fa ragionare sulla natura comunitaria della società?

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    8. Però se ti dico che la logistica non è "roba da matematici" non lo faccio per puntiglio, o per farti lo sgambetto, o per interromperti e farti perdere il filo; nè sono un matematico, quindi non mi hai offeso; nè sono contro lo studio delle guerre puniche, specie se in cambio si rifileranno cazzate markettare, economare e maneggeriali. Il punto è che, se proprio vuoi fare un pippone sull'interdipendenza di arti e mestieri, non mi puoi rifilare un forsenontuttisannoche, per giunta mezzo azzoppato; è come sostenere che la terra è sferica sulla scorta di uno scarabocchio fatto da te, in cui l'hai disegnata ovale.

      PS conciliatorio quindi totalmente gratuito: (a) con la campagna di Russia lo spirito del mondo ha fatto il passo più lungo di parecchie gambe (più lungo d'una lo si può fare, checchè ne dica il proverbio); quale che fosse l'atelier dei cappotti, margarina o non margarina, e persino con Laplace a capo del soviet supremo della logistica, non avrebbe funzionato; poi c'è 'sto fastidioso mito del generale Inverno, mentre la ritirata, se non sbaglio, si concluse più o meno in questi giorni qui, metà dicembre; (b) non credo che il punto sia rivendicare, più o meno orgogliosamente, d'essere fascisti: esserlo o non esserlo, questo è il busillis; Clinton, Obama e sceriffume vario (ma prevalentemente "democratico") non rivendicano mica, ma stanno per seppellire sotto una valanga di anni di carcere un poveraccio reo d'aver detto la verità; e se la verità è che sei una carogna, magari la colpa potrà pure non esser tua, ma verosimilmente manco sua; (c) non è che ce l'abbia la società o la collettività (anzi, incidentalmente sarei persino "comunista"; ma pure i fascisti hanno una versione "sociale"), è che l'equazione tra vaccini e fraternité (spero di aver beccato l'accento giusto) a me pare, nella migliore delle ipotesi, una balla che fa piacere raccontarsi, e che distrae dal prendere atto che, se fosse arrivata una pandemia giusto un po' più robustosa et forte, qui in "occidente", per usare una subaffermazione, saremmo stati fottuti.

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    9. Vedremo cosa ti risponderà il Prof Tondelli...

      ...sempre che ne abbia la voglia e/o il tempo.

      Ma forse la verità è un'altra: il vero Leonardo Tondelli è morto nel 2001 in seguito ad una manganellata in testa ricevuta alla scuola Diaz di Genova. Per coprire il delitto, la polizia mise su un bot capace di scrivere pezzi di blog e tale bot, aggiornandosi alla bella e meglio, prendendo materiale da un altro bot di Santi e Beati ed ibridando il tutto, sono 20 anni che sforna in maniera automatica pezzi politico-social-agiografici.
      Insomma, per farla breve, è un complotto!

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    10. Però così gli fai fare la parte di Paul, Leonardo dovrebbe essere un lennoniano di ferro…

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    11. Il gioco delle parti è simpatico se esce dalla schema,ma qui siamo tra chi scrive "scemo" o "cosa vi pare".
      Ballare col Leo, oppure mandarlo a fare in culo...ma senza culo,come la balene delle conte di noi giovini!😄

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  6. Volevo inserire sul post dello sciopero,ma siccome già te hai capito che è soltanto un cazzata e perciò me hai inibito le interazioni,mi presento qui per dirti che condivido i tuoi due episodi tarantiniani oppure virziniani(preferisco nettamente il primo),ma si intravede sempre la fallacia ideologica.
    Sei sempre un ottimo esegeta del padrone, caro Leo.😄

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  7. Ciao. Vorrei esprimere il mio disaccordo sulla frase "Un vaccino, da solo, non serve a niente: il vaccino ci protegge soltanto in quanto gregge, e quindi ci costringe a ragionare da gregge." Cioè, lo so che queste cose che dirò le sanno tutti, ma vorrei chiarire in vista ai ragionamenti fatti nel post.
    In essenza, non è vero, perche un vaccino, da solo, serve. Il gregge è importante per ridurre il contagio delle persone che non si possono vaccinare, e per ridurre la possibilità che una nuova variante appaia. Entrambi sono motivi secondari dal punto di vista dell'interesse individuale; la cosa che mi sembra incosistente da parte dei no-vax è che dallo stesso punto di vista, vaccinarsi, da solo, è conveniente.
    Dunque, da un lato c'è un'incomprensione oggettiva dei rischi e dei benefici del vaccino, per l'individuo e per gli altri.
    Non posso che concludere che i no-vax sono arrivati lì come risultato di una certa dissonanza cognitiva; mi piacerebbe che un/a psicologo/a affrontasse la questione.

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    1. Non si tratta di una dissonanza cognitiva, bensì di una diversa idea di "fa bene" o "fa male".
      Alcuni novax sostengono che il rischio di ammalarsi di Covid e avere brutte conseguenze sia minore rispetto a vaccinarsi e avere brutte conseguenze, pertanto fra un rischio solo putativo (ammalarsi e forse poi stare male) ed uno che loro vedono concreto ed immediato (vaccinarsi e molto probabilmente stare male per effetto del vaccino), scelgono il rischio minore, ossia non vaccinarsi.
      Per fare un paragone, è come chi preferisce non usare la macchina per andare da Firenze a Roma in quanto ritiene il rischio di incidenti stradali troppo alto e conseguentemente sceglie di andare piano, ma sano.
      Il fatto che loro valutino cosa sia più o meno pericoloso in maniera diversa rispetto a te (e a me) non li rende automaticamente affetti da dissonanza cognitiva.

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  8. Per puntiglio, il paragone non convince manco me: anche se al gregge non piace i lupi svolgono l'importantissima funzione di impedire che si moltiplichi troppo ed esaurisca tutte le risorse...ehm... aspe'. Aspe'. Facciamo che il mio commento termina qui.

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