La leggenda è talmente famosa che mi vergogno quasi a ripeterla, insomma nel 1963 Stan Getz vola a Rio perché ha sentito dire che laggiù è stato scoperto tutto un nuovo filone di musica che potrebbe essere quella del futuro (di tutti gli anni in cui ciò poteva succedere, è esattamente il 1963: i Beatles atterreranno negli USA l'anno dopo). Getz è un sax di buone speranze che si muove già in un mondo saturo di proposte musicali; qualche collega probabilmente si stava già lamentando che ormai tutta la musica buona era stata già composta e incisa, insomma alla fine le note sono sette, ecc. E in effetti quello che Getz trova a Rio è una musica strana e dissonante, anche se al nostro orecchio oggi non suona più così; ma se oggi noi non troviamo più così dissonante la bossanova è proprio perché Stan Getz ce l'ha portata, dopo essere andato a prenderla direttamente dalla spiaggia di Ipanema e dalla chitarra di Joao Gilberto che suonava quegli accordi che la prima volta che li vedi dici no, dev'esserci un errore di stampa, non si possono suonare queste corde insieme, ecco: anche la prima volta che i nostri nonni hanno ascoltato Garota de Ipanema avranno detto no, c'è qualcosa che non va, qualcuno sta stonando; probabilmente la ragazza. Invece per noi è normale.
Noi bisogna dire che ormai ascoltiamo di tutto senza più battere ciglio; quando ci imbattiamo in un oggetto che suona più dissonante del solito, alziamo le spalle e pensiamo che sia roba dei giovani, e ci difendiamo ricordando che comunque abbiamo ascoltato anche di peggio, in certi casi continuiamo a farlo. Ultimamente in Italia c'è un ritorno della melodia ma camuffata da rap di strada (davvero, non hanno vergogna, ormai gli basta cominciare con eh, eh oh, uh, poi parte la base e potrebbero essere i Ricchi e Poveri). Il brano di Sanremo che si è ascoltato più in giro quest'anno lo ha scritto un rapper di Carpenedolo (BS) in pieno ritorno del rimosso, che nel caso suo e dei suoi ascoltatori è lo Zecchino d'Oro; era abbastanza prevedibile, per parecchi anni lo Zecchino ha prodotto musica migliore di Sanremo e chi ha avuto la fortuna di essere cresciuto in quegli anni probabilmente manterrà un certo debole per le melodie molto cantabili e i cori bianchi; però quand'è successo che abbiamo accettato le voci dei bambini nella musica leggera? Ogni luogo comune ci proviene da una tradizione, ogni tradizione ha iniziato con un'innovazione, e forse la madrina di tutti i bambini che fanno tenerezza perché suonano quasi stonato è stata Astrud Gilberto. La leggenda dice che Astrud cantò Garota de Ipanema quasi per caso, siccome Getz voleva inciderne una strofa in inglese e l'unica che sapesse l'inglese quel giorno, in sala d'incisione, era la moglie di Joao. Quest'ultimo, secondo la leggenda, non era affatto entusiasta dell'idea che Astrud impallasse la sua melodia con quella vocina simpatica ma non troppo educata. Oggi siamo abituati a considerare la lieve dissonanza della voce di Astrud una parte integrante di quell'universo musicale che chiamiamo bossanova; il fatto che Joao Gilberto non la pensasse così lo troviamo deliziosamente ironico, del resto capita a molti rivoluzionari di venire travolti dalla rivoluzione che scatenano; questo ci impedisce di credere ad altre versioni, come a quella della stessa Astrud secondo la quale fu proprio Joao a suggerire a Getz di farle cantare la parte inglese. In effetti è più probabile che la contrarietà di Joao fosse di natura economica, perché la versione di Garota che alla fine fu promossa negli USA era quella che ometteva la sua parte di cantato (in portoghese). Quindi meno royalties per lui; quanto ad Astrud, sappiamo che per la sua prestazione fu pagata 120$, e poteva andarle peggio, poteva incontrare i Pink Floyd. A quanto pare Getz continuò ad abusare di lei sia economicamente sia umanamente anche durante il successivo tour nordamericano, una circostanza che ogni tanto riscopro e ridimentico perché forse non mi piace sapere queste cose quando ascolto Garota de Ipanema.
Gran parte delle leggende nascono per spiegare com'è nato qualcosa che prima non c'era. Quelle che funzionano di solito ci confortano sulla natura fortuita delle innovazioni. È abbastanza improbabile che Oldham si sia imbattuto per caso nei Beatles proprio mentre usciva dalla sala di registrazione dove gli Stones annaspavano senza trovare una canzone da incidere – proprio mentre Lennon e McCartney avevano in canna I Wanna Be Your Man. Ma è una bella storia, funziona, significa che gli Stones sono diventati famosi per un puro colpo di fortuna (e l'ha messa in giro il loro manager!) Così, a rifletterci bene, anche la leggenda di Garota è un po' sospetta. Io ho sempre voluto crederci, ho sempre dato per scontato che Astrud Gilberto sia stata la prima vera voce dissonante della musica brasiliana, ma in effetti che ne so? magari ce n'erano delle altre. Senz'altro lei ha cambiato tutto. Un po' prima dei Beatles (che erano dissonanti in un modo molto diverso), un po' dopo Dylan (più gracchiante che dissonante, ma comunque un prodotto di nicchia), ha mostrato agli americani che si poteva cantare in un modo diverso, meno formale, più familiare. Possiamo dire che è stata punk, Astrud Gilberto, in un momento in cui era punk sfondare nelle frequenze AM con una vocina. E osservare ancora una volta quanto rapidamente il punk si trasforma in maniera, in stereotipo: quanto presto le frequenze AM e FM si sono riempite di vocine che oggi non consideriamo nemmeno più dissonanti, non abbiamo più l'orecchio abbastanza allenato per farci caso. Se ogni innovazione è uno steccato che cede, col tempo ormai non dovrebbe più esserne rimasto uno solo, insomma già da una ventina d'anni dovremmo trovare ascoltabile e gradevole qualsiasi sequenza di rumori – e non è detto che non sia così, probabilmente è quello che penserebbe Mozart di noi se potesse ascoltarci, insomma che differenza c'è tra un pezzo noise e un frullatore in funzione, tra una base hip hop e un muratore col trapano, tra un pezzo trap e un ubriaco sotto casa stanotte che urla al telefono. Ma non è proprio così, quasi per ogni steccato che cede ce n'è un altro che rispunta un po' più dietro, spesso oltre l'orizzonte, per cui abbiamo sempre la sensazione che ormai si possa fare di tutto ma anche che alla fine si facciano sempre le solite cose. Non abbiamo idea di che regalo ci abbia fatto Astrud Gilberto, cantando quella canzone e tante altre. Per capire quanto sia stata punk, dobbiamo smettere di esserlo, ovvero farci una cultura musicale, approfondire il contesto, capire quanto era diverso il mondo in cui si è ritrovata per caso o per calcolo davanti a quel microfono. Poi certo, ci sarà sempre qualcuno che ti dice che la vera musica oltrepassa i generi, gli stili, le generazioni, se ne va dritta nell'iperuranio o tra le pure idee di Benedetto Croce. Non escludo che sia così, alla fine a chi è che non piace Garota de Ipanema? Ma trovo più conveniente illudermi del contrario, pensare che tanti anni passati ad ascoltare e a studiare abbiano fatto di me una persona più raffinata. Anche se questa raffinatezza mi serve per apprezzare l'esatto contrario; per capire quanto siano stati rivoluzionari dei ragazzini che il più delle volte non sapevano cosa stavano facendo, cosa stavano suonando, cosa stavano cantando.
Perché poi alla fine la musica leggera è stata questa cosa, un mondo a parte in cui comandano i giovani. Non è che se invecchi sei per forza fuori; ma devi accettare che comandano loro. Astrud Gilberto ha continuato a far musica di ottimo livello, ma è rimasta per sempre legata a quel momento primigenio in cui ha insegnato al mondo come si canta la bossanova. È assolutamente normale: tutti gli artisti di quel settore hanno una carriera che comincia con un picco e poi una lenta discesa; quando hanno dato il Nobel a Dylan per la carriera, lui ha mandato Patti Smith a cantare una canzone scritta quando aveva vent'anni. Ne aveva già settanta e non ha mai smesso di scriverne; eppure ha scelto quella giusta. La musica leggera è un mondo alla rovescia, per viverci bisogna accettarlo. Oppure morire giovani. Io preferisco accettarlo.
Sulla ragazza di Ipanema consiglio il video di Adam Neely su YouTube
RispondiEliminaAncora con "teniamo le distanze"🤓☺️🤗😂 è finita la pandemia Sveglia1!1!1!
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