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domenica 28 dicembre 2003

La grande battaglia delle idee

(Post in tre atti, in cui si mandano al diavolo un paio di persone, e c'è pure il turpiloquio)

Il demonio dei blog quest’anno si è dato un sacco da fare.

Ogni giorno intento al suo calderone, dove mescola rancori e frustrazioni, e distilla post polemici e commentini rancorosi da insufflare nei più bei cervelli della rete. E c’è sempre un qualche flame da accendere, un troll da sguinzagliare. La notte poi, mentre fuori il mondo dorme, lui veglia: aspetta i clienti più tignosi, quelli delle ore veramente piccole.

Toc, toc.
“Entra, Rolli, cosa vuoi?”
“Devi aiutarmi. Mi sono incazzata con Leonardo”.
“Ancora con lui? Ma lo lasci perdere o no? Lo sai che nell’ultimo mese gli hai dedicato più post che a Saddam Hussin e Christian Rocca messi assieme?”
“Lo so, lo so, ma lui adesso ha scritto che…”
“E fregatene di quel che scrive, no? Lo vuoi capire che è un pesce piccolo, e non lo conosce nessuno? Anzi. Sei tu che lo fai conoscere in giro. Hai visto gli ultimi tre mesi di contatore?”
“Ma lui ha detto che…”
“Ma lo fa apposta! Ti manda in ebollizione, e quando gli dedichi due post di apertura al lunedì lui gode! È la seconda volta in due mesi…”
“Non m’importano gli accessi”.
“Bum!”
“Questa è una battaglia delle idee”.
“…”
“Non ridere”.
“Hai un bel da dire. «Rolli e Leonardo, la battaglia delle idee». Non ci facciamo mancare niente, eh? Nietszche e Marx erano in vacanza, e allora ci mettiamo Rolli e…”
“Insomma, mi aiuti o no?”
“Dipende. Cosa vuoi da me? Cosa vuoi dal tuo blog? Vuoi aiutare a fare luce sulla questione israelo-palestinese o semplicemente averla vinta in una discussione contro uno sconosciuto antipatico?”
“Bah, forse dovrei voler far luce sulla situazione… con un punto di vista critico, non di parte, senza esasperazioni polemiche…”
“Brava”.
“…ma in fondo si tratta di un’impresa troppo ambiziosa per un blog”.
“Beh, forse sì”.
“…Allora in mancanza di meglio preferisco averla vinta in una discussione con uno sconosciuto. Hai qualcosa per me?”
“Beh, le solite cose. Foto di morti. Magari bambini”.
“Israeliani, spero”.
“Naturalmente. Ci ho qui due scrigni, vedi? in uno tengo i cadaverini israeliani, nell’altro gli arabi”.
“Sono molto grandi”.
“È un articolo che va molto quest’anno. Sai, ci tengono tutti ad averla vinta in una discussione”.
“…ma non è che appena esco io arriva lui e te ne compra un po’ di quegli altri, vero? Quella gente è capace di tutto”.
“Segreto professionale, mi dispiace. E poi ci sarebbe una notizia sui tagliatori di teste”.
“I terroristi palestinesi tagliano le teste?”
“Sì, ai cadaveri, per chiedere il riscatto dei confratelli prigionieri”.
“Ma questa è fantastica! Meravigliosa! Questa gli chiuderà la bocca per sempre… ehm… volevo dire… è una notizia atroce, terribile”.
“Cosa c’è? Ti fai gli scrupoli davanti al diavolo? Prendi, prendi, offre la casa”.
“Ma è solo di fonte israeliana”.
“E allora?”
“Allora lui troverà un’altra notizia di fonte palestinese, e saremo daccapo”.
“Le fonti israeliane sono attendibili. Le fonti palestinesi non sono attendibili. I palestinesi sono accecati dall’odio antisemita. Gli israeliani sono severi ma giusti e occupano per difendersi. Chi critica Israele è un connivente dei terroristi, quindi è un terrorista, ed è pure antisemita. La linea da seguire è questa”.
“Ma sei proprio sicuro?”
“Sono il diavolo, vuoi che non sia sicuro? Chi non è d’accordo con te, nel 2004, puoi chiamarlo semplicemente antisemita”.
“Non so, mi sembra un po’ eccessivo…”
“Quando hai dei dubbi, pensa ai bambini morti”.
“Sì?”
“Pensa che lo fai per una buona causa. Lo fai per i bambini morti”.
“Ma non è vero che lo faccio per i bambini morti. Lo faccio per aver vinta una discussione contro un s…”
“…ssst. Non dire niente. Prendi la merce e vai su, che tra un po’ è l’alba, e se non ti sbrighi lui arriva è chissà cosa ti commenta”.
“Hai ragione. Addio”.
“…io intanto segno, eh?”
“Sì, giusto, segna. Addio”.

(Exit Rolli)

“Non dovrei dirlo io, ma quella esagera… Leonardo qui, Leonardo là, mah. E scommetto che adesso arriva il Griso”.
“È permesso? Sono il Griso”.
“Permettiti, permettiti. Qual buon vento?”
“Io non so… io stavolta non ci volevo venire, però…”
“Lo sai che dici tutte le volte così, vero?”
“Lo so, lo so. Ma è colpa di Leonardo!”
“…e figurati. Cos’ha fatto stavolta?”
“Allora, io stavo controreplicando alla prima parte della seconda controreplica, hai presente?”
“Come no”.
“Stavo seguendo i tuoi consigli: fingevo di criticare lui, in realtà me la prendevo con terze persone aspettando che lui venisse in loro soccorso e si scoprisse. Se criticava Casarini, gli dicevo che Casarini aveva più palle di lui; poi quando difendeva Casarini lo attaccavo”.
“Di tutta l’erba un fascio. Ottimo, ottimo”.
“Sì e dovevi vedere che fascio. Ci ho messo dentro di tutto, da un suo post di tredici mesi fa a un suicida di Modena, per finire con la Guzzanti e il genocidio con le armi chimiche. Un mix imbattibile, secondo me”.
“E non ha funzionato?”
“Insomma. A un certo punto mi ha chiesto: scusa, ma per te è più grave che la Guzzanti usi la parola genocidio a sproposito, o che gli israeliani adoperino davvero armi chimiche nei territori?”
“Perché, le adoperano?”
“Ma certo che le adoperano, se non lo sai te, scusa? Al pronto soccorso arriva gente che vomita sangua e ha spasmi nervosi".
“Devi far passare l’idea che il pronto soccorso non è una fonte attendibile, perché gli infermieri sono conniventi con i terr…”
“Ma fammi il piacere”.
“No, fammelo tu. Cosa vuoi da me? Cosa vuoi dal tuo blog? Vuoi fare informazione o segnare un punto in una discussione con un noglobal chiunque?”
“Io… non lo so”.
“Israele usa gas proibiti dalle convenzioni. Come tutti: anche in Italia son successe delle cose interessanti negli ultimi anni. Se vuoi, puoi cominciare da oggi una campagna d’informazione sulle armi chimiche proibite in Occidente e in Israele. Ho qui già pronto tutto quello che ti serve, materiale, link, testimonianze, tutto. Certo, sarebbe come dar ragione a Leonardo”.
“No, questo mai”.
“Ecco, vedi? E allora facciamo così. Minimizza”.
“Minimizzo cosa? Le armi chimiche?”
“Massì, chimiche, chimiche, che parolone, sono solo fumogeni un po’ pesanti… e poi non è mai morto nessuno. Anzi, fa’ una cosa: va su un sito palestinese e guarda gli effetti del gas”.
“Ci sono già andato, ma è spaventoso! Agiscono sul sistema nervoso, proprio come il gas nervino!”
“Se permetti, la tua frase è formulata male. Devi dire così: Niente di speciale, agiscono sul sistema nervoso, mica come il gas nervino. E se non c’è il Zyklon B non è arma chimica. E se non ci sono foto di centinaia di morti per terra non è genocidio, scandisci bene la parola, ge-no-ci-dio”.
“Ma lui non ha mai parlato di genocidio, ha solo detto…”
“Allora, la vuoi vinta o no? Fingi che l’abbia detto lui, c’è sempre qualche sprovveduto che ci casca”.
“Ma…”
“Poi fai il solito polpettone, metti assieme gli ultrà dell’Ajax con la moglie di un funzionario tedesco, è fumo negli occhi, ai tuoi lettori piace”.
“Ma veramente…”
“In seguito, bisognerà essere ancor più audaci. I blog anti-Israele non potranno più usare la parola “ebrei”. Solo gli israeliani potranno usarla. E anche il numero sei, naturalmente: vietato. E il primo che azzarda una metafora nazista, nei forni! Ahr! Ahr! Ahr!”
“Certe volte mi spaventi un po’”.
“Ah, trovi che certe volte ti spavento. Ma scusa, hai notato le corna che ho qui? Credi che me le sia attaccate a carnevale? E hai notato gli zoccoli che ho qui? Credi che sia il modello autunno-inverno? Ohi, stai parlando col demonio, mica con Emilio Fede. Io ti sto comprando l’anima, se non ti è chiaro”.
“Beh, non è ancora detto…”
“Ah, non è ancora detto? Se vuoi ti mostro i conti. Coi post che ti servo risulta che mi devi già un'anima e mezza”.
“Ah sì?”
“Sì, ma vedrai che non è male, laggiù. Ti stiamo preparando un futuro luminoso. Un loico come te fa carriera in un niente. Hai tutto quello che ti serve per farti strada”.
“E io che non ci volevo venire… tutta colpa sua...”
“Beh, se vuoi possiamo anche stracciare il contratto, sai? Io sono un gentiluomo, dopotutto”
“Ah sì, davvero? Posso ancora?”
“Sì. Basta che vai su e…”
“E?”
“E chiedi scusa a Leonardo per averlo coinvolto in una polemica infinita e disonesta a colpi di morti ammazzati”.
“No. Chiedere scusa mai. Lui ha torto. Io ho ragione”.
“Vabbè, come non detto. A presto, allora”.
“A presto”.

(Exit Griso)

“Certa gente, secondo me, dovrebbe coricarsi prima la sera. È adesso, se non sbaglio… è il suo turno”.
Toc, toc.
“E infatti eccoti qui… buonanotte, Leonardo. O devo dire: buon mattino?”.
“Dimmi quel cazzo che vuoi, stronzo di merda, sono solo venuto a dirti vaff...”
“Sbagliato. Sbagliato. Tre volte sbagliato. Non si usa il turpiloquio. La regola fondamentale è che chi usa il turpiloquio ha perso. Anche quando ha ragione, perché effettivamente io sono uno stronzo”.
“Me ne sbatto i c…”
“Sssst. Adesso basta. Mi sembri un po’ stanco e forse hai bisogno di un riassunto. Prima è venuta Rolli: le ho detto di chiamarti semplicemente antisemita. Che è quello che volevi, no? Mostrare che la gente come lei è intollerante e non sa distinguere le critiche a Israele dalle critiche a…”
“Ma vaffanculo”.
“Poi è arrivato il Griso e gli ho detto di minimizzare le armi chimiche. Diabolico, no? Minimizzare le armi chimiche. È lui è tornato su a minimizzarle. Certe volte mi stupisco persino io”.
“In culo a te e a lui”.
“Ehi, siamo nervosetti stanotte. Ma non capisci che li hai in pugno?”
“Quel pugno, sai dove…”
“Ma certo che lo so! Adesso, la tua prossima mossa è la seguente: siccome alcuni blog di destra, per esempio Rolli, sono manifestamente intolleranti, tu, usando la loro stessa logica, dichiarerai che d’ora in poi sono tutti intolleranti! E siccome alcuni di loro non si fanno più scrupolo a coprire i crimini più odiosi, come le armi chimiche, d’ora in poi sono tutti conniventi coi crimini più odiosi, e quindi sono intolleranti e criminali. In una sola parola…”
“Vaffanculo”.
“No. Il turpiloquio no, te l’ho detto. La parola è: nazisti. L’hai già sussurrata qua e là, è tempo di gridarla a voce alta: nazisti! Voi e i vostri figli per le prossime sette generazioni! Coraggio!”
“Ma vaffanculo, lo so benissimo dove vuoi arrivare”.
“Certo che lo sai, sei sempre molto intelligente tu, sei un fine intellettuale, sei la colonna della sinistra, sei… sei… sei…”
“Seicentosessantasei vaffanculo, stronzo. Me ne vado e non mi vedi più, tu e i tuoi troll di *****”.

(Exit Leonardo)

“Sempre così, la pentola mi viene anche bene, ma il coperchio… bah.
Comunque tornerà, tornerà. Tornano tutti”.

(Continua?)

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