Le orecchie degli altri
Mentre a vedere la nostra faccia nelle foto siamo abituati, ormai, a nessuno piace sentire la propria voce registrata.
Che tipo di fastidio è? Nausea (perché ci conosciamo troppo bene), spaesamento (perché in realtà scopriamo di non conoscerci affatto)?
Ma il peggio è che a volte non serve neanche un nastro. A volte, per qualche complicato processo neuronale che non so (qualcosa di simile all’occasionale grippaggio di una rotella) riusciamo ad ascoltarci mentre parliamo. A sentire le cose che diciamo con orecchie che non sono le nostre. Con le orecchie degli altri, che ci sentono, che ci guardano.
“Signora, mi dispiace se suo figlio c’è rimasto male. Io quest’anno ne ho fatto piangere così tanti che ormai non ci faccio neanche più caso”.
Io. L’ho detto io. Alla mamma di un bambino.
Cosa sto diventando?
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