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martedì 23 novembre 2010

Ma Dio ci crede in te?

Vicar In A Tutu
Io che non conosco la danza, forse non ho mai capito qualcosa di danza finché non ho visto certe amiche di Maria Di Filippi, ma di quelle un po' chiattine, col collo del piede inadeguato. Perché è a quel punto che ti accorgi della differenza. Finché continui solo a vedere gente brava che fa cose perfette, non capisci. Poi guardi una che ci prova, poverina, s'ingegna, ma non ce la fa, e capisci. L'arte sarà anche ricerca della perfezione, ma io ho bisogno di unità di misura imperfette, pietre di paragone scheggiate e smussate.

Questo per dire che non mi ero mai veramente accorto di quanto fosse grande l'ultimo Papa, quello vero, finché non ho visto all'opera la goffaggine del suo successore. Non è che si possa negare l'impegno, ma insomma, non ci siamo. Karol Wojtyla veniva da una nazione che gran parte dei cattolici non sapeva nemmeno trovare sulle carte; ha traghettato il Vaticano dalla civiltà contadina a quella televisiva, nel mentre che faceva la guerra al kgb e la vinceva. E sciava, prendeva il sole in piscina, andava ai concerti di Dylan senza sembrare meno Papa; prendeva i bambini in braccio e nessuno azzardava battutine. In America già processavano preti pedofili, in Africa l'HIV falciava popoli interi di devoti non indossatori di condom, e non una goccia di sangue o fango schizzava l'abito immacolato. Fortuna, carisma, Spirito Santo, chiamatelo un po' come preferite, ma ammettete che c'era, e che non si è visto mai così bene come quando è scomparso.

Contrariamente a quello che credono in molti (magari anche io, certe mattine), Joseph Ratzinger non ha dato nessuna svolta particolarmente oscurantista o reazionaria alla Chiesa. Quasi tutto quello che ha detto o fatto in questi anni rimane nel solco wojtyliano, salvo che appunto, un conto è tracciare il solco (nella carne viva della contemporaneità), un altro è andarci ad abitare, un rosso bacherozzo inoffensivo. Di parzialmente nuovo c'è qualche discussa scelta sartoriale, la ricucitura con i lefebvriani, e un timido e subito abortito attacco all'Islam. Magari qualche idea nuova il tizio ce l'avrebbe, ma fa già così fatica a reggere quelle del predecessore. Un Papa senza carisma, il Papa che ogni agnostico o ateo dovrebbe augurarsi. Non fa niente di nuovo, e non gli riescono nemmeno i vecchi trucchi. Cos'ha combinato, stavolta?

Pare che si sia fatto intrappolare in un'intervista. E uno dice: cose che succedono. Beh, no. Al suo ex capo, per esempio, non è successo in un quarto di secolo. Intanto: è decoroso che il vicario di Cristo si lasci strappare ammissioni importanti in un libro-intervista? Te lo immagini Cristo che rilascia un'intervista? Ma non c'è bisogno di immaginare, guarda nel Vangelo com'è evasivo ogni volta che provano a metterlo spalle al muro su dettagli dottrinali. Cristo è Amore, non puoi mica chiedergli se passare col giallo ai cinquanta all'ora mentre piove su terreno sdrucciolevole è peccato. Al massimo può dirti beato chi va piano, gli ultimi saranno i primi, cose del genere. Non dico che non sia necessaria, per quanto un po' avvilente, una burocrazia, una casistica, un codice penale di cosa è peccato e cosa è no, magari col corrispettivo in Ave, Pater e donazioni. Ma lascia almeno che se ne occupino i galoppini, come quando il viceCristo era Wojtyla e di queste cose... magari ti occupavi tu. Adesso sei il Capo, il Cristo, il Re. Un Re non s'immischia coi formulari. Cristo non ha fondato una religione stilando un tariffario delle indulgenze.

Ratzinger per contro riesce a farsi incastrare su un un codicillo, una roba da gesuiti, un caso particolare in cui probabilmente indossare un preservativo sarebbe il male minore. Se si è capito bene (e non è detto) si tratterebbe di un professionista maschile della prostituzione affetto da HIV: ecco, in questo caso e solo in questo il condom sarebbe il male minore. Se fosse donna quindi no: perché no? Se ho capito bene, il punto è la procreazione: il cattolicesimo, ormai definitivamente trasmutato in Culto della Vita, non ha nulla in linea di massima contro la prevenzione dell'HIV, purché essa non impedisca la Sacra Procreazione. Quindi, se invece di un uomo si trattasse (come nel 90% dei casi si tratta) di una prostituta donna, con l'HIV, cosa sarebbe moralmente preferibile secondo l'infallibile vicario di Cristo in terra? contagiare i clienti e concepire bambini sieropositivi, o indossare un condom? La prima. Per Joseph Ratzinger pare proprio che sia meglio la prima. Ora, non crediate che Karol Wojtyla non la pensasse nello stesso odioso modo: e allora la differenza dove sta?

La differenza è che lui, semplicemente, non si faceva incastrare così dagli intervistatori e dai giornalisti da lui stesso pagati. Sapeva volteggiare sulle miserie umane con la leggiadria di un Nureyev pentecostale, e recava in sé un abbraccio, un bacio per tutti i bambini sieropositivi del mondo.

Nello stesso mondo, se possibile ancora più dolente e disperato, Joseph Ratzinger si muove con la grazia dell'ippopotamo in cristalleria; piroetta, crash, capriola, marcia indietro, sono stato male interpretato, e giù risate. Ma Dio ci crede in Ratzinger?

48 commenti:

  1. Beh, che non e' capace lo dice anche lui nell'intervista, in toni peraltro alquanto seccati verso l'onnipotenza che lo ha messo li'. Io fossi un dio serio lo licenzierei in tronco.

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  2. Wojtyla era grande solo di statura. Era un Papa da televisione che ha fatto santi cani e porci (pure il capo del Opus Dei), ha difeso il criminale Pinochet (ignorando la supplica delle madri di Playa de Mayo che chiedevano giustizia per i loro figli torturati e uccisi) e ha mantenuto tutte le più ottuse posizioni della chiesa.
    E' sfuggito alla sassaiola mediatica solo perché nessuno aveva il coraggio di dirle certe cose. Invece con Ratzinger è facile perché è tedesco, ha gli occhiali ed è piccoletto (è anche brutto dai).

    Poi la pedofilia c'era anche con Wojtyla, ma lui ha pensato bene di non affrontarlo il problema; meglio tacere e non fare brutte figure.

    Ecco qualche vecchio articolo sul "grande" Papa:

    Gli auguri e la clemenza chiesta per il dittatore Pinochet:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/29/pinochet-auguri-dal-papa.html
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/02/19/intervento-vaticano-favore-di-pinochet.html

    Non sempre amato dalle masse (specie all'estero):
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/04/niente-folle-per-il-papa.html

    Wojtyla esalta una folla di croati ricordando loro il nazionalista e collaboratore degli ustascia Stepinac (poi pure beatificato) in un momento critico della guerra:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/12/il-papa-davanti-alla-guerra.html

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  3. bene! butthurt for ratzi!

    (a proposito di proni al butthurt fai venire quel cretino di uriel, che parta un flame di quelli...)

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  4. E' tutta colpa di star wars.
    Non si può mettere come immagine di un'organizzazione che fa del marketing virale la sua forza, uno che ha la faccia di Palpatine.
    http://4.bp.blogspot.com/_3IjRgoGWUBo/TJfKWwyz_wI/AAAAAAAAAtw/6t7IN6Uot10/s1600/deny-demotivational-poster.jpg

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  5. Ratzinger e la chiesa da parecchio tempo si rifiutano di integrarsi nella società e di capire i tempi moderni...

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  6. E' un papa di transito
    non ha l'energia di Wojtyla
    e neanche lo spirito,
    è come se detenesse uno scettro.
    il fatto che sbagli vuol dire
    che l'errore è possibile.
    speriamo per tutti.
    ciao
    Amelie
    ps)quell'ippopotama è uno spasso
    unico.
    :)

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  7. Che palle, Leonardo, questi tuoi beveroni filopapisti con distinguo finale ipocrita. Karol Wojtyla, con spregiudicatezza, ha bruciato gli encefali di una generazione di giovani italiani (la tua) ed ha aperto la strada ad arretramenti culturali enormi per l'umanità. Diciamo che ha fatto su scala mondiale quel che Veltroni ha fatto alla sinistra italiana.

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  8. La differenza di statura tra i due è dannatamente evidente. Statura fisica, statura mediatica, statura storica. Come non credente ritengo più dannoso il primo, ma non mi scordo che il secondo era il suo Vermilinguo.

    La scossa data da Woityla è stata enorme. Dopo un altero nobilotto romano, un bonaccione bergamasco, un tormentato ed esile borghese della Val Trompia, un simpatico e fugace parroco bellunese, ti arriva questa specie di taglialegna polacco. Maschio. Sorriso accattivante da far svenire le suore. Vocione tonante quando lancia anatemi che pare Mosè. Quando uno così diceva "non abbiate paura" sentivi quasi di poterti fidare. Se te lo dice Ratzi, cominci a fartela sotto e controlli che il paracadute non se lo sia già preso lui. Per me è qui la differenza. Woityla aveva coraggio e sapeva trasmetterlo: avrebbe potuto essere un capitano di ventura, il presidente di Tucker o allenatore della nazionale di pallavolo con lo stesso seguito.
    Chi ha voluto eleggere Ratzinger contava di riproporre la stessa ricetta di successo semplicemente promuovendo l'aiuto-cuoco, e magari adesso ancora si interroga sul perché hanno perso due stellette sulla guida.

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  9. Caro Leonardo, trovo sempre molto divertente lo spettacolo di come spesso i tuoi commentatori dimostrino di non comprendere le sottigliezze, le ironie, i paradossi, le finte, le trappole che dissemini nei tuoi pezzi, e che li rendono così importanti e utili, perché non sono solo arguti e pieni di verve, ma anche sfaccettati, e mai a senso unico. Il che obbliga alla riflessione, ovvio.
    La mia impressione netta è - e spero di non sbagliarmi, cadendo comicamente nello stesso errore di cui sopra - che questo pezzo sia tutt'altro che filokarolwoytiliano, però mi sento lo stesso di avvertirti di un pericolo: c'è almeno una frase nel tuo post, pur giustificata e spiegata da tutto ciò che segue, che io non riesco a condividere: "non mi ero mai veramente accorto di quanto fosse grande l'ultimo Papa, quello vero, finché non ho visto all'opera la goffaggine del suo successore". Tutto quanto segue, ripeto, lo condivido. Ma quella frase scivola, e va a finire troppo vicino all'esaltazione di un uomo nefasto, il quale davvero (qui concordo con l'anonimo) "ha bruciato il cervello di una intera generazione", e direi non solo italiana bensì mondiale, proprio con la spregiudicatezza di sciare nuotare far suonare Dylan & C. davanti a tutti, mentre la mano tesa a Pinochet, all'Opus Dei, a monsignor Stepinac, e agli strangolatori della Teologia della Liberazione, se ne stavano ben al riparo dalle telecamere. Carisma, hai ragione. Carisma, nel senso neutro del termine, ne aveva moltissimo. Come un grande dittatore, che non diventa mai un leader se non ha pacchi di carisma. Ma non era grande, no, se non come lo si può dire di un Grande Flagello: la Grande Peste Nera, la Grande Guerra... Wojtyla ha riportato indietro il mondo, restituendo centralità e prestigio, e dunque potere economico, influenza politica, a un cancro come la chiesa cattolica, che dopo gli anni sessanta e settanta era semiagonizzante. O forse no, non lo era, ma insomma se la passava assai peggio di adesso, nel tessuto della società. Ratzinger si sta facendo odiare e disprezzare da tutti. Il suo carisma gira al contrario. Questo per me è molto più utile.

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  10. Caro Luigi W., purtroppo le divertenti ironie ed i paradossi di Leonardo su questi temi sono di stile oratoriano. Barzellettine divertenti che sembrano irridere ma in realtà promuovono. E' l'italietta, da sempre affogata tra calcio e papibuoni. Leonardo, come molti a sinistra, spesso sembra unirsi ai sognatori sostenitori della "chiesa del dissenso", in perenne romantica attesa che questa prevalga e illumini il mondo; senza mai aprire un libro di Storia, così tanto per ingannare l'attesa. Quello di Wojtyla è stato un lungo papato reazionario, una metastasi in devastante libertà che ha ridato fiato a quelle preesistenti che, storicamente latenti, con grande fatica erano state rese controllabili.

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  11. Su questo non sono d'accordo. In realtà Leonardo non parla di papibuoni e anzi ironizza sul fatto che mentre l'America era piena di preti pedofili e l'Africa di HIV, nessuno osava dir niente contro Wojtyla, il Grande Comunicatore. Ed è vero, è così: tutte le rogne sono poi esplose in mano a Ratzinger, che di quella politica era ben l'ispiratore, spesso, ma se ne stava dietro l'ombrello parafulmine del polacco. Ho solo voluto dire che, per come la vedo io, sia chiaro, il tono di questo articolo corre in qualche passaggio troppo pericolosamente vicino, anche se ha uno spirito opposto, ai toni delle lodi acritiche da "santo subito" (o "concerto subito!", che era poi la stessa cosa) con cui i wojtyladevoti ci hanno tormentato per oltre venticinque anni. E dunque avvertivo Leo del pericolo in termini di ricezione del suo pezzo, non parlavo dei contenuti, che continuo a condividere. Detto altrimenti, in tempi di propaganda martellante, se si è troppo sottili a volte si può essere fraintesi.

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  12. E' l'antica lotta tra (a) chi legge e (b) chi non sa, non vuole, legge tra le righe ma non le righe, non perde tempo che sa già cosa c'è scritto.

    Ecco, devo dirti, anonimo, che tra i due il vero cattolico è (b).

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  13. A me non pare affatto, ma questa è solo una mia percezione soggettiva, che qui Leonardo esprima uno spirito opposto, rispetto ai toni delle lodi acritiche da "santo subito" con cui, per usare gli educati termini di Luigi W., i wojtyladevoti ci hanno tormentato per oltre venticinque anni. Egli tende, piuttosto, a riempire di contenuti il mantra del "santo subito" ed a strutturarlo motivandolo nostalgicamente. Che poi Leonardo, alla maniera della sibilla cumana, cerca sul finale di metterci una pezza che possa funzionare da uscita d'emergenza, questo è certamente vero. Ma pare una scaltrezza gesuitica più che una finezza; diciamo un vecchio giochino da "educatori" d'oratorio. Ma vedo che Leonardo si è adombrato e mi dispiace. Devo dirti, Leonardo, che accetto di essere considerato un (b) se di questo sei convinto; spero consentirai anche a me, per cortesia e per par condicio, di citare un'altra antica lotta: quella tra chi scrive (c) ed il suo subconscio (d). Forse il pezzo l'ha scritto (d).

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  14. Un giorno scriverò un temino sull'argomento "Gengis è stato il più Grande dei khan mongoli", per il solo gusto di leggermi commenti del tipo:

    - ma è un massacratore non ti vergogni
    - si dice mongoloidi, e poi non sta bene prenderli in giro
    - basta con questi pezzi antiveneti, d**khan
    - ciao, non ho la minima idea di cosa stiate parlando, passo solo ogni tanto per darti del papista/antisemita/cattocomunista/maschilista/ecc.

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  15. Dai Leonardo, non fare l'ottimato offeso. Io passo quasi quotidianamente e con piacere dal tuo blog. Mi piacerebbe potere continuare a farlo perchè è un bel posto e le tue fatiche sono apprezzabili. Purtroppo l'argomento chiesa cattolica dovresti lasciarlo perdere, perchè non lo reggi. I beveroni seriali che periodicamente ci confezioni su questo tema lo dimostrano, nonostante i tuoi sforzi di sperziarli un po' per coprirne il sapore di fondo. E ancora di più lo dimostra il fatto che, se noialtri tutti non li si ingolla senza fiatare ed applaudirti grati (bene, bravo, bis) partono le tue intemerate (non è la prima volta) che mettono all'indice quei quattro grezzi ignoranti che non capiscono la tua arte, diciamo così, culinaria. Adesso, come da copione, spediscimi pure in quel fotio di siti in cui si dice che la chiesa è brutta e cattiva, tanto per sottolineare che per il Leonardo Blog occorre esserne degni.

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  16. Caro Leonardo, scusa se mi permetto, sono un cattolico stupido e reazionario che non sa leggere le righe, ma ti vorrei fare un'osservazione lo stesso (sono anche un rompicoglioni come tutti i cattolici reazionari).
    Se riesco a leggere questa riga, mi sembra che tu scrivi: "se invece di un uomo si trattasse (come nel 90% dei casi si tratta) di una prostituta donna, con l'HIV, cosa sarebbe moralmente preferibile secondo l'infallibile vicario di Cristo in terra? contagiare i clienti e concepire bambini sieropositivi, o indossare un condom? La prima."
    Ora, qui (http://www.paolorodari.com/2010/11/24/tutti-a-parlare-di-preservativo-pasticci-mediatici-e-refusi-editoriali-animano-luscita-del-libro-del-papa/) leggo che il portavoce padre Lombardi dice: “Ho chiesto se c’era un problema serio e importante nella scelta del maschile o del femminile, e il Papa mi ha risposto di no: il punto è la responsabilità nel tener conto del rischio della vita dell’altro con cui sono in rapporto, se lo fa un uomo, una donna o un transessuale è lo stesso”.
    Ho capito male?

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  17. Pitd, sarai anche reazionario (stupido non lo so) ma almeno hai capito che non è un pezzo papista.

    Il portavoce Padre Lombardi, bel personaggino anche lui, è dovuto intervenire proprio perché il capo ha fatto, dal punto di vista mediatico, un pastrocchio: e quella che hai citato tu è la pezza su un pastrocchio. Siccome qui si parla della capacità mediatiche di un papa (in questo senso Wojtyla era un grande, ditemi di no), non posso che sottoscrivere un Lombardi che dice: "l’anticipazione del libro di sabato non è stata gestita bene.

    Ma la prossima volta che scrivo che Berlusconi è un grande comunicatore, verranno a dirmi che sono diventato berlusconiano? Perché più o meno ci siamo.

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  18. Grazie per il beneficio del dubbio (sulla mia stupidita`). Spero che tu stia piu` attento ad attribuire al papa posizioni caricaturali.
    Hai ragione nel dire che dal punto di vista mediatico questo pontificato sta facendo pasticci in continuazione (e` sotto gli occhi di tutti). Secondo me le ragioni sono complesse, non ultima l'inadeguatezza di Bertone. Sembra pero` che il papa non se ne preoccupi molto, altrimenti qualcosa avrebbe fatto. Tornielli e Rodari hanno recentemente pubblicato un libro sull'argomento ("Attacco a Ratzinger"): potrebbe essere una lettura utile se sei interessato.

    Riguardo la reazione dei tuoi lettori atei militanti, una spiegazione potrebbe essere che sono talmente abituati a leggere i blog che scrivono "dio" con la minuscola, che non possono neanche concepire un non credente (di sinistra, ecc...), che non si abbandona all'omologata violenza verbale e non utilizza neanche un aggettivo riconoscibile dal loro limitato vocabolario.

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  19. Oh DDDio. Tutti i salmi finiscono sempre in gloria.

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  20. Sono un ateo stupido e ignorante e mi chiedo come si devono comportare i cattolici che vanno a prostitute, in attesa della seconda edizione del libro: devono diffondere l'AIDS o, per sicurezza, andare solo a trans? E nei rapporti etero consumati nei giorni non fertili, è consentito l'uso del preservativo? E nei casi in cui si esibisca al parroco un certificato che attesta la propria infertilità, si potrà ricevere un pacchetto di Durex per i rapporti occasionali?
    Questa nuova coraggiosa apertura, confusa come un provvedimento governativo, offre infinite possibilità.

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  21. In effetti non è chiaro, perché un cattolico che va a trans commette peccato contro la morale (m) e la natura (n), MA non contro la Sacra Procreazione (MP), mentre se vai a prostitute col preservativo hai m senza n ma con SP. Così a occhio direi che SP > n, quindi vai pure a trans, figliolo, però non ho capito se sia in qualche modo considerato peccato il diffondere consapevolmente l'HIV (c'era un comandamento che diceva "non uccidere", ma boh, anche lì, va a sapere).

    (NB: sono ironico. Non vado a prostitute, non peso i peccati col bilancino).

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  22. Anch'io sono stupido e ignorante. Qualcuno mi può spiegare perchè per i cattolici il non essere cattolici equivale ad essere atei? Con la variante, evidentemente peggiorativa, di ateo militante qualora non si stia zitti e buoni nel parco dei sopportati. Vorrei, per cortesia, comprendere questo indice comportamentale prevalente. E l'ateo devoto? Va in paradiso l'ateo devoto? E se ci va, ci va in all inclusive oppure ha qualche limitazione?. Grazie.

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  23. Dunque.
    L'ateo devoto, in quanto ateo, in paradiso non ha nessuna preoccupazione di andarci: tanto non ci crede. Il suo problema non è la vita eterna, ma una vita terrena ben ordinata dove la teppaglia è messa in fila dai pastori. Comunque se gli viene il dubbio può ricevere i sacramenti in punto di morte e sale in cielo pulito come un bambino (opzione prevista dai Vangeli).

    Non so chi siano i cattolici che ti diano dell'ateo: se cerchi bene vedrai che trovi altri cattolici che ti danno del musulmano o del comunista o qualsiasi altra etichetta: è un problema di chi ha bisogno di etichette per vivere, e purtroppo non interessa soltanto i cattolici.

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  24. Sono ancora io, lo stupido e ignorante. Grazie per le informazioni Leonardo, ma poiché sono stupido e ignorante non ho capito bene perché hai una forte antipatia per le etichette. Ma non è leggendo le etichette che si capisce che cosa ti metti nel piatto? Senti vorrei chiederti anche un’altra cosa: cosa significa laico e cosa significa laicista? Perché i primi, a certe condizioni, sono buoni e a volte buonissimi ed i secondi sono sempre cattivi? Chi lo decide, con quale criterio e perché? E’ una questione di etichette? Io ho un amico, che è andato a scuola in collegio dai preti e che mi dice che lui cantava sempre forte alla messa del mattino, così la giornata gli andava via liscia senza interrogazioni a sorpresa; pensa te che con questa abitudine lui si è trovato bene anche dopo, nella società civile italiana. Come mai bisogna cantare forte alla messa del mattino?

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  25. In Italia c'è tutta una tradizione millenaria sul cantar forte alle messa del mattino. Non è che bisogna, ma aiuta. Soprattutto gli atei devoti, quelli che non ci credono ma ci campano benissimo.

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  26. Da me non suonano neanche più
    le campane
    disturbano ,la quiete pubblica.

    ----------------------------
    Amelie

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  27. Comunque credo sia l'effetto reverse engineering di scrivere sull'Unità... cioè fino a qualche mese fa il livello medio dei commenti su questo blog secondo me dimostrava se non altro, una maggiore volontà di confrontarsi con Leonardo, non con l'idea che ne aveva a priori il lettore.

    "- ma è un massacratore non ti vergogni
    - si dice mongoloidi, e poi non sta bene prenderli in giro
    - basta con questi pezzi antiveneti, d**khan
    - ciao, non ho la minima idea di cosa stiate parlando, passo solo ogni tanto per darti del papista/antisemita/cattocomunista/maschilista/ecc. "
    Ecco, questo secondo me era una gemma, più bello del pezzo, anzi :D

    Andrea

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  28. Comunque ci tenevo a dire che io non sto dando ignorante e stupido a nessuno; né ai cattolici né agli atei né a chiunque altro. Anche se da un punto di vista storico e culturale ritengo che la civiltà cattolica non sia una civiltà di lettori (perché la lettura del Libro veniva dissuasa, perché il prete e la chiesa decorata dovevano mantenere una posizione intermedia tra il fedele ignorante e Dio, ecc. ecc.)

    La parola "laico" è problematica perché ha due significati molto diversi: in politica definisce un atteggiamento a-confessionale; all'interno della chiesa identifica i non presbiteri. Per cui è nato questo "laicista" come rafforzativo. Il mio consiglio, quando ti danno del laicista, è assumerlo come se fosse una parola normale: embè, sì, sono un laicista, e allora? E' un disinnesco semantico che secondo me funziona.

    Sul collegio dei preti mi dispiace, non posso risponderti perché ho sempre fatto le pubbliche e ho un blog in cui da dieci anni ribadisco a intervalli regolari che scuole pubbliche = bello / scuole di preti = brutto. Noi blog papisti siamo fatti così.

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  29. Grazie di nuovo per le informazioni ben chiaramente espresse. Va bene Leonardo, su non fare così, ritiro l'espressione "beveroni papisti" e mi dolgo con sincero pentimento (b)per averla erroneamente utilizzata. Disprezzo il mio errore e chiedo clemenza per l'errante (b al quadrato). Però adesso vorrei essere aiutato a reimbottigliare pacificamente questo tuo passaggio: "Karol Wojtyla veniva da una nazione che gran parte dei cattolici non sapeva nemmeno trovare sulle carte; ha traghettato il Vaticano dalla civiltà contadina a quella televisiva, nel mentre che faceva la guerra al kgb e la vinceva". Ora Leonardo, siccome Karol Wojtyla la guerra al kgb l'ha fatta coi soldi e col culo degli altri (e perdipiù polverizzando i maroni a tutti noi del cosiddetto mondo libero costringendoci a sorbirci dal mattino alla sera l'elettricista di Danzica in veste di liberatore col matitone madonnaro; siccome "l'impero del male" (simpatica definizione comunemente, tranquillamente ed entusiasticamente accettata dall'Europa cristiana) è crollato facendo meno morti di quanti ne farebbero quelli di radio maria se gli piombassero le antenne; siccome dopo tale crollo nel trionfante mondo libero non è rifiorito l'eden primigenio, bensì il fondamentalismo religioso ed il suo mefitico odore... Ecco Leonardo, siccome Karol Wojtyla ha ricondotto l'umanità laddove essa ne era faticosamente e solo parzialmente fuoriuscita, mi dici per cortesia che bottiglia potremmo utilizzare per contenere in concordia e verità la tua affermazione?

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  30. @ Anonimo
    A me leggendo le stesse parole virgolettate non sembra di cogliere nessuna entusiasmo rivolto a) al fatto che Wojtyla fosse il primo outsider dopo secoli di papi italiani; b) che intuisse la portata potenziale delle proprie capacità mediatiche nell'Era Televisiva; c) che sapesse bene come nessuna istituzione umana (a parte la Chiesa, ovviamente) può essere eterna, e che in quegli anni a furia di spallate e di intrighi e di sacrificabili culi altrui si poteva derussificare la Polonia e desovietizzare l'URSS. Non ci sono giudizi, solo fatti. Io ci aggiungo anche l'attentato, il martirio, il perdono, i nuovi santi. L'unico giudizio del post riguarda il diverso carisma di Wojtyla Mazinga e di Ratzinger Scarpette Rosse, ma mi pare che sia espresso più nei termini di un confronto Gastone / Paperino, piuttosto che in quelli di una profonda stima dell'operato dell'uno rispetto a quello dell'altro.

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  31. Sia pure come dici tu, collega anonimo. Ma allora noi siamo solo giovani marmotte iscritte al club di nonna papera? Così leggiamo il mondo e la sua storia? A me non pareva che questo blog fosse gestito e moderato da Walt Disney. Scusatemi davvero. Abbiamo applaudito l'avvenuta derussificazione della Polonia e che abbiamo fatto per l'avvenuta polonizzazione dell'Europa, noialtri dell'impero del bene? Oltre ai confronti Gastone/Paperino, intendo dire.

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  32. @ Rob

    Pardon, sia pure come dici tu Rob...

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  33. @ Anonimo
    Va be', il paragone disneyano è una mia banalizzazione. Però mi sembra che continui a leggere tra le righe cose inesistenti. Sono d'accordo con te: l'asse Reagan - Wojtyla - Tatcher ha fatto danni pazzeschi al progresso dell'umanità, ma non mi pare che fosse intenzione di questo post analizzare la storia degli ultimi trent'anni. Si constata solo come Ratzinger, poveretto, non ne azzecchi mai una e si ricorda invece come Wojtyla superasse indenne le stesse cappellate grazie all'aura personale che era riuscito a costruirsi. Tutto qua. Ma dire che uno è capace di costruirsi un'aura personale in grado di inibire le critiche alle cazzate che fa non significa dire che ha ragione, o no? Poi adesso direi che dovremmo superare questo argomento perché ci stiamo davvero avvitando nel nulla. Siamo persone che la pensano allo stesso modo che discutono sul modo di interpretare una cosa che nessuno ha detto... è la maledizione della sinistra italiana.

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  34. h. Da inserire in "Tatcher" fra le "T" e la "a".

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  35. Va bene. Per quel che mi riguarda argomento chiuso. Un saluto a tutti.

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  36. Anonimo, siccome non so chi sei, non so neanche per chi l'argomento è chiuso. Basterebbe firmarsi pincopallo, e io almeno capirei che l'argomento è chiuso per pincopallo.

    Comunque: questo non è un pezzo filopapista; è l'esatto contrario (e lasciate perdere il mio inconscio; uno non lo apre neanche, un blog, se non ha un inconscio blindato).
    Non è che io me la prenda quando la gente non è d'accordo con me (capirai) mi dispiace che dopo tanti anni che provo a spiegarmi, qualcuno non mi capisca, perché è la cosa che mi preme di più (farmi capire); e ho molto spesso la sensazione che molti potrebbero capire benissimo, ma scelgano di non farlo.

    In questo pezzo si fa uso di una certa dose di ironia, che è quella figura che sostituisce un concetto al suo contrario: e per essere sicuro che l'ironia venga recepita, viene potenziata da un espediente parodistico, per cui Wojtyla viene descritto come un ballerino di danza classica che volteggia sulle miserie umane. Mi dispiace che qualcuno possa sinceramente pensare che il paragone Wojtyla-Nurajev sia una cosa seria; che io sia serio quando lo faccio. Se hai conosciuto dei papisti veri, non paragonano i pontefici ai ballerini classici, ancorché eccelsi.

    A questo punto uno cosa fa: smette di usare l'ironia? Potrei anche mettermi a scrivere pezzi algebrici, ad esempio Wojtyla=brutto Ratzinger=brutto+incapace. Sarebbe anche un grosso risparmio di tempo. E in fondo molti lo fanno, anche se sostituiscono i segni algebrici con tante belle parole. Potrei fare così. Ma sarebbe la fine del divertimento.

    Ti sto dicendo che l'ironia alla fine è il senso di quello che scrivo, ed è quasi tutto quello che ho da offrire. Io ci provo tutto il tempo ad essere chiaro, ma l'ironia è ambigua per definizione, e se tolgo quella tolgo il sale. Insomma, il giochino presuppone (se non altro in senso teorico) che lo scemo del villaggio possa non capire. Però io preferirei che nessuno venisse qui a recitare apposta la scena dello scemo del villaggio. Perché fanno anche questo: si travestono da scemi per darti del radicalscìc. Gente che ha più tempo libero di te, il più delle volte.

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  37. Leonardo, sono pincopallo l’ex anonimo.
    Il tuo non è un pezzo papista nel senso algebrico del termine, perché i papisti algebrici non sono ironici.
    Il tuo è un pezzo ironico-parodistico, brillante e divertente.
    Si capisce bene che il paragone Wojtyla-Nurajev non è una cosa seria, se non altro perchè Wojtyla ai concerti aveva movimenti più tenui (per quanto amplificati dai media).
    Si capisce bene che in questo pezzo fai uso di una certa dose di ironia, che rinforzi con la parodia.
    Ti ho voluto non sommessamente dire che, con l’aria che tira e che la gente respira nel mondo libero, la combustione di libertà-ironia-parodia può produrre un trip da cui non si torna indietro.
    E il trip è sempre algebrico: Wojtyla=simpatica canaglia / Ratzinger= bleah.
    Retrogusto chiesa cattolica=dipende dal papa.
    Io non credo che tu sia un radicalscìc, però anche allo scemo del villaggio bisogna lasciare delle possibilità.
    E’ vero che l’ironia è ambigua per definizione, però tieni d’occhio la catasta degli scemi del villaggio, perché quanto essa è più bassa tanto più abbiamo la possibilità, tutti, di respirare meglio.
    Non ho più tempo libero di te, stai tranquillo.
    Un saluto. Pincopallo.

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  38. Uff, mi sembrava chiaro, per esempio dalle parole di Padre Lombardi che ho citato, che la preoccupazione di non uccidere sia prevalente su altri peccati legati alla sessualita`. E poi questa insistenza sulla sessualita` finalizzata alla procreazione non so chi ve l'ha inculcata. La Chiesa e` molto meno bacchettona di quanto pensiate.
    E` impressionante che ci siano cosi` tanti non credenti desiderosi di mettere alla berlina i dettagli del diritto canonico (o forse e` giusto che sia cosi`). Se ci fosse un minimo di rispetto, ci si dovrebbe documentare, prima di parlare a vanvera.
    Comunque, non si e` cattolici quando si osserva un set di regole, ma quando si e` conquistati dalla commozione per l'amore che Gesu` ha per noi. Le regole nascono come conseguenza, come approfondimento ed imitazione dello sguardo amorevole che aveva Gesu`.
    Consiglio la lettura dell'enciclica "Dio e` amore".

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  39. Pitd, ho l'impressione che la Chiesa sia più o meno bacchettona a seconda del'interlocutore - e del secolo, alla faccia del relativismo - in breve, che si spinga fin dove può.

    In particolare, sembra che Ratzinger non abbia capito bene dove stanno i muri.

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  40. Wojtila comunque interviste/libri ne ha fatti più d'uno, non aveva paura di sottoporre il vicario di Crsito alle domande. Con André Frossard e con Pedro Beteta, ad esempio per prendere i primi due nomi che ho trovato. Magari erano giornalisti scelti tra i più accomodanti o magari era più attento a una diciamo revisione pre pubblicazione. O aveva un portavoce più abile.
    Poi Leo che tu dica che non te la prendi qunado la gente non è d'accordo con te, diciamo che è il momento di accendere un bel fuoco nel camino, ché il combustibile non manca...
    Pincopallo

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  41. @ Pitd

    Scusa, e chi cavolo è Padre Lombardi? Qua si parla di una interpretazione di sostantivi in tedesco da cui dipendono vite umane e ci attiene alle rassicurazioni di un portavoce già stanco di mettere pezze qua e là? La faccenda del "non uccidere" è un po' deboluccia per poterne cavare un principio generale di cui vantare l'umanità e la saggezza. Se so di essere sieropositivo posso, magari devo usare il preservativo. Ma se non so di esserlo, o non so se lo è la partner? Non lo posso usare, perché l'incertezza di entrambi esclude la volontarietà, e quindi l'omicidio. Ed ecco che la semplice prevenzione, quella per la cui assenza crepano milioni di persone in Africa e nel resto del mondo, per cui si diffonde il virus, se ne va a farsi friggere. Ma che apertura è? Doveva dircelo Ratzinger che infettare coscientemente di HIV qualcuno è una cosa bruttina da farsi? Se ne evince anche che se invece ho solo l'epatite B posso infettare chi mi pare, tanto l'importante per Dio è solo che gli spermatozoi viaggino indisturbati, gli interessa solo quello. Preciso che non ho niente contro Dio, tranne per come sceglie i suoi emissari, ad ogni latitudine e sotto ogni Credo. Il problema è che ingegnandosi su come compiacerlo senza sapere gran che di lui, gli fanno regali che nemmeno gli piacciono.

    Anche la tua definizione di "cattolico" mi lascia perplesso. A me risulta che sia di sottostare ai dettami di Santa Madre Chiesa e di riconoscerla come guida nella sua massima espressione, cioè, pensa un po', Ratzinger. "Essere conquistati dall'amore di Gesù" vorrà dire se mai essere cristiani: protestanti, evangelici, anabattisti, avventisti del settimo giorno che sono molto contenti di non essere più cattolici ed anzi potrebbero pure incazzarsi.

    Quando dici che la Chiesa è meno bacchettona di quello che pensiamo avrai anche ragione. Non dubito che i prelati si comportino in modo diverso da quello che predicano. Non dubito nemmeno che si adeguino ai tempi con la velocità di un ghiacciaio per ponderate ragioni politiche invece che per un semplice tirare a campare: noi ragioniamo in termini di anni; loro, di secoli. Ma fare ragionamenti politici sulla pelle degli altri non è esattamente un esempio dell'amore di Gesù, a mio parere.

    Di tutta questa faccenda mi sembra venga fuori il solito niente: la posizione della Chiesa sul preservativo è la stessa della settimana scorsa: ai ragazzi, alle masse, ai diseredati va negata una informazione e una pratica tese ad evitare loro di procreare irresponsabilmente, contro la propria volontà ed a proteggerli da una malattia orrenda. Ci si salva la faccia con la questione dell'omicidio, che oggettivamente era indifendibile per chiunque, caricandola sulle spalle dell'individuo che improvvisamente, da infetto, finalmente diventa persona responsabile. WOW! Potenza della malattia e della morte!

    Quanto al diritto canonico: io vivo nella Repubblica Italiana, a Roma, a duecento metri da uno Stato straniero che vedo dal mio terrazzo. Non mi riguarda.

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  42. Non ho capito cosa devo bruciare nel camino e perché, controlla il tuo dispositivo metaforico perché mi sa che è saltato un bullone.

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  43. Buoi e asini, anche.
    Vacche ai muli, aggiungerei.

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  44. saresti il patriarca o il monarca? o vuoi fare un olocausto?
    Pincopallo II

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