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martedì 12 novembre 2013

Dal mercimonio al degrado antropologico

Chi ha coniato l'odioso termine "Baby-squillo"? Il nome del titolista che per primo condensò uno scandalo in quattro sillabe probabilmente non lo recupereremo mai. E quando avvenne l'irreparabile battesimo? Una breve ricerca nell'archivio on line dell'Unità porta a un risultato sorprendente. Di "baby squillo" si parlava già nel 1976 - quasi quarant'anni fa. "La violenza quotidiana alleva le baby-squillo", scriveva Massimo Cavallini, e la sua prosa da sola basta a farci sentire la distanza:
"I personaggi si muovono con prevedibile scelleratezza. C'è il grande corruttore, il genio del male che trascina decine di fanciulle sulla via della perdizione, fino al mercimonio del loro giovane corpo: c'è la vecchia "maitresse", rotta ad ogni vizio, incartapecorita nella propria dissolutezza, che accuratamente educa alla professione le neofite del meretricio; ci sono i clienti ricchi ed annoiati, pronti a pagare cifre favolose per rapporti mercenari; c'è il medico corrotto, il "fabbricatore di angeli", che dietro lauti compensi stronca la vita che nasce dall'amore, anche quello a pagamento".
Il pezzo prosegue così per quattro colonne fitte, su un paginone senza foto. In mezzo a tanta retorica irrimediabilmente fuori moda, l'espressione "baby squillo" galleggia come un anacronismo. Oggi facciamo frasi più brevi, abbiamo paura di addormentare il lettore. Ma sempre retorica è; abbiamo semplicemente cambiato il modello. Oggi Marida Lombardo Pijola risponde a Silvia Gigli che sulle colonne dell'Unità le chiede "Come si è arrivati a questo?", spiegando che "negli ultimi vent’anni in Italia i costumi si sono trasformati, c’è stato un degrado sociale, politico, umano e antropologico incarnato da una persona, da un regime e da una tv che ci hanno segnati. I ragazzi sono cresciuti circondati da messaggi precisi sul sesso, lo strapotere del denaro, il disvalore del corpo delle donne. Sono stati accerchiati e martellati da queste informazioni fin da piccolissimi».

Degrado sociale, politico, umano e ovviamente antropologico, qualsiasi cosa ciò voglia dire: tutto questo incarnato da una persona e non c'è nemmeno bisogno di spiegare chi sia. Regime. Tv. Disvalore del corpo delle donne. Il tutto sarebbe una novità degli ultimi vent'anni, insomma niente baby squillo prima del 1997. Prima di allora evidentemente non c'erano "incontri sessuali nei bagni [delle scuole]", niente mamme dietro "che spingono per il successo o il denaro facile" (anche a dire il vero è stata una mamma a scoperchiare il caso, ma passi). Tutto questo non sarebbe che uno dei pesanti lasciti del berlusconismo.

Nel 1976 ovviamente Cavallini non poteva pensarla così. Nemmeno poteva incolpare il web, oggi fonte delle "prime informazioni sul sesso - distorte, parziali o amplificate dal web e senza alcuna mediazione da parte degli adulti". Poteva però già prendersela con una "civiltà fondata sul predominio del denaro", con la Torino bene, la città dove "il più grande quotidiano aveva organizzato una petizione popolare per l'abolizione della legge Merlin. È non è forse un luogo comune  affermare che la prostituzione è il più antico mestiere del mondo?"
"Antico, certo, almeno quanto l'ingiustizia, e oggi molte ingiustizie considerate ineliminabili non vengono più ritenute tali. Cresce ogni giorno il numero di coloro che le vogliono cancellare". 
Bel finale ottimista: ci si prostituisce, ci si è sempre prostituiti, ma se lottiamo insieme un giorno non sarà più così. Se devo essere onesto preferisco questo vecchio tipo di retorica al nuovo, quello che continua ad attaccarsi ai soliti obiettivi polemici (Berlusconi, la tv, e da qualche anno anche il web), senza farci intravedere uno spiraglio; e soprattutto al coro dei terapeuti che spiegano a Silvia Gigli che è colpa "nostra", il pezzo dice proprio così, che puntano il dito contro "noi genitori". "Non diamo loro mai situazioni di affettività". In che senso? I nostri genitori ce ne davano molte di più? (No: e infatti qualcuno faceva sesso nei bagni della scuola anche ai nostri tempi, a volerselo ricordare). "Nessuno si sforza di conoscere il loro alfabeto, di capire il loro linguaggio". Proprio nessuno nessuno? E dire che stanno tutti su facebook, in teoria potrebbero essere la generazione più monitorata della Storia (altrove i ragazzini stanno lasciando Facebook proprio per questo motivo). Ma soprattutto non passiamo mai abbastanza tempo con loro, i terapeuti si lamentano di questo. Abbiamo tutti questi impegni, ad esempio lavorare. Una volta non era così, le mamme avevano più tempo e infatti ci si prostituiva meno. Ci si prostituiva meno?

Nel 1977 sulla Stampa ricompare l'orrenda espressione baby-squillo. Stavolta però lo scandalo è più vasto, coinvolge "una cinquantina di donne" (continua sull'Unita.it...)

 E’ stata scoperta e arrestata l’organizzatrice del giro di «squillo» che da questa città provvedeva ai bisogni dei ricchi «uomini soli» di Milano e Torino. Si tratta di una signora della società «bene», Celestina Gùalandrìs di 45 anni, che in pochi anni ha accumulato centinaia di milioni. La specialità della Gùalandrìs era di arruolare volontarie dai «quartieri alti», cioè mogli e figlie di dirigenti e personalità, disposte a fare le «belle di giorno». [...] La questura ‘ di Torino sta svolgendo indagini supplementari, perché dai « clienti » torinesi erano richieste soprattutto «baby-squillo», ragazze minorenni ancora inesperte. Questi clienti pagavano, oltre le prestazioni, tutte le spese di viaggio e soggiorno delle giovanissime prostitute.
Anche stavolta nessun cenno alle generalità dei clienti: ricchi, soli, anonimi. Viene in mente quella straordinaria scena di Signori e Signore, in cui il direttore del quotidiano locale è costretto a cancellare un cognome per volta dal suo vibrante pezzo di denuncia, a ogni squillo imperioso di telefono.
Ma Signori e Signore non solo è del 1966 (Berlusconi stava cominciando a vendere i suoi primi condomini) ma è ispirato a fatti realmente accaduti anni prima, raccolti e rielaborati da Luciano Vincenzoni, che scrisse il soggetto con Pietro Germi. Tra le tante storie c’è appunto quella di una ragazza di campagna che arriva in città per comprare, mi pare, un tubo di gomma per l’irrigazione; una bella ragazza cresciuta senz’altro senza tv, neanche in bianco e nero, seguita dalla madre 24 ore su 24; poi arriva in città e il suo comportamento non è esattamente quello che sociologi e terapeuti si aspetterebbero. Non lo fa per una borsa, le basta un gelato e poco più; al contrario di tanti moralisti di oggi Germi non si sofferma più di tanto a giudicarla (gli interessa di più osservare i quattro rispettabili cittadini che cercano di sfangarla). Dieci anni dopo invece Carlo Lizzani gira il suo film meno visto, Storie di vita e malavitaRacket della prostituzione minorile, uno sguardo a tutto tondo su un fenomeno che già allora appariva un po’ più complesso di come lo descrivevano i giornali. Tra i vari casi messi in scena da attrici non professioniste, c’è anche la ragazza studiosa che lo fa per ribellarsi alla famiglia: oggi sottolineeremmo la sua arroganza, e allo stesso tempo accuseremmo il padre (e soprattutto la madre) di non capirla, di non sforzarsi di conoscere il suo alfabeto eccetera. Nel ’75 prevaleva un’altra chiave di lettura: la prostituzione giovanile come spia di un disagio sociale e ovviamente politico. In un lungo discorso alla basilica di Massenzio, Berlinguer accusava la classe dirigente di lasciato il Paese in balia di “spinte che disgregano ogni valore morale, ogni principio di convivenza civile: da cui sempre più preoccupanti fenomeni come quelli della delinquenza, della violenza cieca e irrazionale, della droga, della prostituzione minorile, della disperazione”.
La tv aveva due canali, ancora per qualche anno in bianco e nero. Senz’altro organizzare un racket, o anche un semplice servizio di escort, doveva essere molto più complicato, in un mondo senza internet e cellulari. Ma ci si riusciva anche allora. E ci si preoccupava anche allora. La prostituzione esiste da tantissimo tempo, affermarlo è davvero un luogo comune. Ma come scrivevano sull’Unità più di trent’anni fa, non è detto che debba esistere per sempre. Magari esiste anche un modo per ridurla progressivamente, fino a farla scomparire: non saprei proprio indicarlo, ma non posso escludere che ci sia. Non credo che abbia a che fare con internet, cellulari, tv: la prostituzione (anche minorile) è un fenomeno un po’ meno recente. Non è un’eredità di Berlusconi né dei governi centristi degli anni Settanta. Non evidentemente è un segno della decadenza dei costumi, a meno di voler concludere che i costumi decadano continuamente. Forse è un fenomeno che andrebbe studiato con lenti meno appannate da moralismi e sensi di colpa che fin qui, a quanto pare, non sono serviti a molto. http://leonardo.blogspot.com

53 commenti:

  1. Risposte
    1. Effettivamente sarebbe importante poter riflettere seriamente su cosa spinge queste ragazzine a rovinarsi la vita. Mi sembra che qui però si voglia mettere a fuoco il fastidio per il termine in sé e ci sia poco interesse per cause e...chissà... possibili soluzioni quantomeno per poter arginare il fenomeno. (Leo, è molto diverso, ma molto diverso.. fare sesso nel bagno della scuola coi fidanzatini..e organizzare un giro di prostituzione con tanto di coca... in piena regola). Rassegnazione senso di impotenza e fatalismo caratterizzano tutto il pezzo.
      Molto generico e vuoto il "se lottiamo tutti insieme un giorno non sarà più così".
      Dall'articolo sembra infatti che il destino di queste ragazzine sia segnato "geneticamente" come per determinate gravi malattie organiche.

      z.i.

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    2. No, assolutamente, il destino di queste ragazzine non è segnato per nulla, a parte i soliti tatuaggi che sono la cosa più difficile da cancellare (e alcune malattie veneree, che si spera siano state abbastanza furbe da evitare).

      Coca nei bagni non saprei, ma purtroppo anche ai nostri tempi nei bagni non c'erano soltanto fidanzatini, e le prestazioni non erano sempre elargite gratis.

      Non mi pare di essere così rassegnato; mi limito a constatare che ci si prostituisce un po' da sempre, e che il moralismo serve a vendere un paio di giornali in più, non a capire il fenomeno né a combatterlo.

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    3. Mi sembra molto generico e superficiale quello che scrivi.
      In realtà alla base di questi comportamenti devianti c'è un enorme disagio ed è assolutamente vero che gli adulti di riferimento non sono in grado di gestirlo. Sono convinto che se solo ci fosse una maggiore attenzione e un maggiore senso di responsabilità molte di queste situazioni potrebbero essere intercettate e affrontate prima che succeda l'irreparabile.
      A scuola ad esempio in che misura ci si preoccupa della crescita cognitiva, e in che misura della crescita come persona nella sua globalità?
      Sarà illuminato quel ministro che considererà le life skills come parte imprescindibile di un programma scolastico...
      http://www.lifeskills.it/cosa-sono-le-life-skills

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    4. Non so nemmeno cosa dovrebbe essere successo di "irreparabile", cosa dovrebbe essere considerato "irreparabile".
      Spero non sia la verginità, perlomeno io qui nel 2013 preferirei impostare la questione in un modo diverso.

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    5. Fammi capire se ho capito bene il tuo pensiero.
      Questa vicenda non ha nulla di nuovo rispetto al passato.
      E' fisiologico che ci sia una fetta della popolazione (anche ragazzine) che si prostituisce per la legge del mercato.
      Quindi non provi pena per le due ragazzine (se non ti piace il termine "irreparabile" legato a chi subisce abusi mi fai sapere quale può essere uno più adeguato), non provi schifo per una delle due madri, e per gli stimati professionisti padri di famiglia che ora si difendono dicendo che non sapevano che erano minorenni.
      Ma la tua critica, qui nel 2013, va ai giornali che usano il termine baby squillo per vendere due copie in più.
      Null'altro.

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    6. Mi sembra che più che il mio "pensiero" ti interessi il mio "schifo" e la mia "critica", insomma se non metto per iscritto un fervorino contro gli "stimati professionisti padri di famiglia" sono probabilmente un amorale.

      Perché invece se uno non è padre di famiglia (e magari non è nemmeno stimato o professionista) può andare a minorenni senza incorrere nelle gravi censure dei blogger? È molto importante per te che i blogger censurino chi si comporta male?

      Andare a minorenni è ovviamente un reato; avevo poca voglia di ribadire l'ovvio.

      "Irreparabile" è tutto ciò che non si può più cancellare: spero che nel 2013 nessuno dia più all'imene una tale importanza, e che tu non ti riferisca alla moralità delle coinvolte. Se tu pensi che siano state abusate, collaborare anche inconsciamente a diffondere lo stigma è un modo di proseguire l'abuso. Proprio perché sono vittime, e non colpevoli, non c'è nulla di irreparabile in quello che è loro successo: purché non incontrino sulla strada qualcuno che pensa 'una volta puttana sempre puttana', o "la verginella è simile alla rosa" ecc. ecc.

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    7. Volevo solo provare a capire il senso del tuo articolo "minestrone" ma ci rinuncio. Nelle tue "argomentazioni" passi in maniera troppo disinvolta dal libero sesso alla prostituzione "volontaria"/schiavitù e alla prostituzione minorile...come se un imene valesse l'altro...
      "Non c'è nulla di irreparabile in quello che è loro successo"....massì hai ragione, non si porteranno i segni tutta la vita.. in fondo sono ragazzate...a 14 anni avere 4/5 rapporti sessuali a pomeriggio con 4/5 persone diverse e così tutti i pomeriggi per dei mesi...è un po' come bere un bicchiere d'acqua.... hai ragione ..chi non ha avuto una madre che invece di dirti di andare a scuola ti diceva di andare a prostituirti?

      La cosa davvero importante è individuare il giornalista, lui sì davvero molesto, che ha coniato l'odioso termine baby squillo!

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    8. No, non è la cosa davvero importante.

      Invece per te qual è la cosa davvero importante? Discutere su cosa sia la prostituzione o prendersela con un blog che non scrive quello che vorresti tu?

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  2. io sono per il recupero dell'espressione "balletti rosa", della quale ho un vaghissimo ricordo infantile (se non sbaglio coinvolgevano anche qualcuno di quei calciatori che oggi vengono ricordati come austeri eroi di un paese più serio, mica come quelli di adesso che si tatuano e frequentano localacci)

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    1. E poi c'erano i balletti verdi, circonfusi di una marziana alienità.

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  3. c'è una cosa che manca in questo pezzo, ovvero sapere dove si creva la prostituzione minorile di 40 anni fa e dove quella di oggi.
    la ragazza di Signore e Signori è appunto la ragazza di campagna, di famiglia certo non ricca e certo non istruita. è ancora così oggi? non lo so, davvero.
    magari sono io che percepisco diversamente le notizie e servirebbero statistiche, se ce ne sono.

    perchè al di là dell'ultimo caso, a me pare che la differenza rispetto ad un tempo sia che il fenomeno attecchisce non tanto e non solo nelle cosiddette situazioni di degrado, ignoranza, povertà, ma trasversalmente, anche in ambienti o famiglie con un buon lviello di istruzione e di reddito. ed è su questo che mi viene da riflettere. solo riflettere, non ho soluzioni.

    una cosa però non vorrei: che dall'idiozia di dare la colpa di tutto a Berlusconi, si passasse al sottovalutare l'importanza degli input mediatici e non su bambini ed adolescenti. sarebbe un errore altrettanto grossolano. anche qui infatti una differenza importante rispetto a 40 anni fa c'è, ovvero che non sono più solo la famiglia e la scuola a "formare" i ragazzi.

    una costante c'è, da sempre: degli uomini che vanno con le ragazzine non si parla mai.

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    1. Guarda, non è che abbiamo cifre precise, ma nel '77 si parlava già di "volontarie dai «quartieri alti», cioè mogli e figlie di dirigenti e personalità, disposte a fare le «belle di giorno»". Quindi sì, negli ultimi 35 anni perlomeno il fenomeno è trasversale: si prostituisce chi è costretta e chi ne ha voglia, il mercato non manca.

      Non è che non si parli mai dei clienti; per esempio Germi mi pare trattasse la ragazza con sovrana indifferenza e si concentrava su di loro.

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    2. Beh, qui a Torino le "opere caritatevoli" per assistere le ragazze che venivano in città a cercar lavoro hanno centinaia di anni. E la finalità era proprio quella di ridurre il numero di quelle che finivano a fare il lavoro più antico del mondo (già allora). E mio nonno mi raccontava che da giovane andava con quelli dell'oratorio ad a portare generi di conforto alle povere donne (che da giovani facevano le belle di giorno e da vecchie la fame). Concordo col fatto che ridurre a fenomeni di costume la prostituzione sia veramente fuorviante, in particolar modo perchè la cosa veramente grave non è la prostituzione in se ma lo sfruttamento di ragazzine minorenni (che sarebbe grave anche solo se le sfruttassero per fare tappeti o sfilate di moda)

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    3. Leo, infatti lo faceva Germi, ma non lo si fa ora, intendevo questo.

      in questi giorni ho letto le teorie più fantasiose possibili sul fenomeno, fra cui anche un enorme femminismo del prostituirsi (ma il femminismo non era quella cosa per cui finalmente si decideva di fare sesso solo per il proprio piacere?) e mi sono convinta che semplicemente quando vengono alla ribalta queste cose un po' di penne più o meno famose decidono a tavolino che loro scriveranno l'analisi più originale dell'universo, perchè loro sì che sono profondi e non scrivono le banalità di Concita De Gregorio.

      a me resta la sensazione che questi eventi ricadano banalmente nel "vale tutto", che è uno stile alquanto diffuso, con l'unica aggiunta di attualità data dal fatto che, contrariamente al film di Germi, dove poi socialmente c'era quel tot di ipocrisia e giudizio sociale, oggi non esiste più, nel sesso come in moltissime altre cose.

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  4. il pezzo è interessante perché sembra voler intendere che la prostituzione (anche minorile) non l'ha inventata berlusconi ed esisteva perfino prima del drive in (nel senso di programma tv)
    mi pare che il senso del pezzo sia: contestualizziamo il fenomeno, gurdiamolo per quello che è, senza le lenti deformanti della retorica un tanto al chilo
    non è che ogni venti-trent'anni il mondo ricomincia da capo...
    comunque credo che, mediamente, i ragazzini di oggi sono più seguiti di qualunque generazione precedente, in senso quantitativo intendo, quindi?
    penso il fenomeno vada inquadrato a partire dalle semplici regole di mercato: finché c'è qualcuno disposto a pagare per qualcosa ci sarà qualcuno che gli venderà quella cosa
    quindi invece che del degrado morale delle figlie dovremmo parlare di quello dei padri, visto che sono loro a pagare per certe prestazioni

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    1. Ma tu marcello per mestiere più antico del mondo cosa hai sempre inteso...programmatore di computer?

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  5. Hhmmm, buona l'idea della ricerca dell'uso di un termine negli archivi storici dei giornali online

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  6. Forse in Italia non è possibile fare un dibattito serio sulla prostituzione perché si mescolano troppi fattori che dovrebbero rimanere separati.
    1) Distinzione fra persone che si prostituiscono volontariamente e persone che vi sono costrette. Al momento in Italia la stragrande maggioranza (credo intorno al 95%) di chi pratica il mestiere è costituito da schiave senza diritti nelle mani della criminalità organizzata, ma se guardiamo all'Europa Centrale scopriamo cooperative di prostitute che pagano regolarmente le tasse e che godono di diritti e assistenza (soprattutto in campo medico, visto che fanno un lavoro a rischio).
    2) Distinguere fra vittima e colpevole. Chi subisce un abuso (e la schiavitù sessuale è a tutti gli effetti un abuso) non ne dovrebbe portare le colpe, invece in Italia tendiamo a considerare macchiata per sempre la persona che ha subito un abuso, manco fosse colpa sua!

    Mescolando senza motivo (1) e (2), il dibattito diventa impossibile e chi non si scaglia a condannare i costumi depravati dei nostri tempi rimpiangendo una morta età dell'oro viene subito sottoposto al linciaggio mediatico. Perché non si può cercare di ragionare, l'unica cosa che siamo autorizzati a fare è gridare lo schifo.
    Gridiamo, gridiamo... e intano il problema resta mentre le organizzazioni criminali ringraziano.

    J.F.L.

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    1. Caro J.F.L. noi qui nel blog possiamo urlare finché vogliamo tanto nessuno ci sente... il problema è che le organizzazioni criminali hanno punti di riferimento nelle lobbies che hanno agganci nelle più alte sfere.
      Ti ricordo però-rifletti bene- che se smettiamo di indignarci è un problema, un grosso problema. Infatti rischiamo di abituarci sempre più allo schifo fino ad arrivare ad un punto in cui non lo riconosciamo più...e quindi neppure lo denunciamo più...

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    2. Fin qui non mi pare che l'indignazione abbia funzionato come dispositivo d'allarme. È un sistema per vender copie, attirare l'attenzione, magari è anche una valvola di sfogo, ma rischiamo di abituarci anche ad esso (io mi sono abituato da mò, per esempio).

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    3. Io non so quali fossero le intenzioni dell'autore, dibattiti sul fenomeno prostituzione, studi e confronti, però io "bignamicamente" io ho capito questo: la prostituzione minorile esiste da lungo tempo, pertanto è inutile cercarne le cause in fenomeni squisitamente recenti.
      Ma forse ho capito male.

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  7. Siete tutti dei pivelli qui...non avete ancora capito che il buon Leo vi provoca con argomentazioni paradossali?...per attirare gente e poi più contatti ha più sono contenti i pubblicitari del blog. Lo "straw man argument" vi dice nulla?
    Lo schema è sempre questo:
    Un santino, una o due recensioni di film e uno straw man argument.....un santino, una o due recensioni di film e uno straw man argument....è un loop...cui prodest?

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    1. Già, solo menti diabolicamente pubblicitarie potevano partorire le rubriche a cadenza settimanale.

      Ma in questo caso lo straw man in cosa consisterebbe, son curioso.

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    2. Cioè, vediamo se ho capito: Leonardo ci tira l'esca scrivendo delle cose che ci interessano e noi da brave prede caschiamo nella trappola leggendole e commentandole
      E una volta che siamo caduti nelle sue grinfie cosa ci accade di spiacevole? Io sono alcuni anni che passeggio su questo blog e ancora sono tutto intero (almeno credo).

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  8. ....bah..non ne sono sicuro e chiedo conferma...
    potrebbe essere ad esempio versare fiumi di inchiostro sull'odioso termine "baby squillo"...senza scrivere mai una riga sullo sconto del 99,3% che è stato fatto a quelle brave persone del gioco d'azzardo....?

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    1. Scegliere di parlare di un argomento piuttosto che di un altro è uno straw man? Sicuro?

      http://en.wikipedia.org/wiki/Straw_man

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    2. beh e allora l'esempio che ho fatto io come si chiama?

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    3. Benaltrismo. Ma é il tuo, non quello di Leonardo.

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    4. Anonimo, ma invece di cazzeggiare qua sopra perché non scrivi qualcosa sul problema pressante del giuoco d'azzardo?

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    5. Se vuoi dare una occhiata al link

      http://www.controcopertina.com/gioco-dazzardo-societa-evadono-98-miliardi-e-ricevono-sconto-del-96/

      Se poi bokassa e unknown mi sanno motivare il perché dello sconto del 99% da parte dell'attuale governo li ringrazio fin d'ora tantissimo.
      P.S.
      Non vale tirare in ballo le scie chimiche o argomentare ad minchiam canis
      grazie

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    6. Ma è un pezzo di sei mesi fa... e più o meno siamo al livello delle scie.

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    7. ...ah già ..nel frattempo il governo ha fatto un ulteriore sconto...
      Come sono umani questi del governo....un occhio di riguardo sempre per i più deboli..
      Leo, sei d'accordo su questo sconto di 97 miliardi?

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    8. Ma perché non parlare della guerra in Congo, che mi sembra più importante? Cos'é, non ci interessa?

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    9. Allora: tu hai lincato un vecchio pezzo che, fondandosi sui calcoli di un colonnello gdf in pensione, stabilisce che le società di videopoker devono allo Stato l'equivalente di quattro finanziarie.

      Una persona diciamo media, ("normale" suonerebbe un po' offensivo), non sciachimista, a questo punto si domanda: ce l'hanno in cassa, le società di videopoker, l'equivalente di quattro finanziarie? Tu dici che ce l'hanno?

      E da chi l'avrebbero preso? Dalle tasche dei videogiocatori? Accidenti, è veramente un grosso problema il giuoco d'azzardo. Stai dando per scontato che negli ultimi 4 anni gli italiani abbiano speso più in videopoker che in tasse. Conosci molti italiani che hanno speso, negli ultimi 4 anni, più in videopoker che in tasse?

      Cioè non ti è venuto neanche un filo di dubbio che 97 miliardi sia una cifra un tantinello esagerata?

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    10. Una stima del 2012 (Vedi Tizian e Tonacci, Repubblica, 11/03/2013) dice che la perdita netta dei giocatori - non il totale delle giocate, e gli autori ammoniscono di non confondere le due cose - ammonta a 19,9 miliardi l'anno.

      Detto questo, una precisazione: Leonardo, la finanziaria é, grossomodo, la VARIAZIONE di tasse e spese, non il loro totale. Se gli italiani pagassero solo 20 miliardi l'anno di tasse, festeggerebbero. Fanno circa 333 euro a testa.

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    11. Il che non toglie nulla al fatto che:

      1) Il gioco d'azzardo é, in effetti, un problema grave e in crescita;

      2) Nessuno ha ancora detto una parola sul ben più grave problema della guerra in Congo;

      3) Niente di tutto questo c'entra una mazza con l'argomento dell'articolo.

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    12. Leo Leo...mi sa che tu non hai idea dei soldi che girano nei bingo...nelle slot...? Ti aiuto io....c'è anche un link dell'unità...
      http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5743
      hai idea di chi sia a gestirle.... delle verginelle...? leggi bene....
      Ora cosa mi dici? Ce l'hanno in cassa, le società di videopoker l'equivalente di quattro finanziarie? Tu che dici ce l'hanno? Ora ti sta venendo un filo di dubbio che-considerato il giro di affari-lo sconto del 99% sia un tantinello esagerato?

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    13. Ma nessuno dice niente del dramma di quei pachidermi in Affrica che mentre noi stiamo qui a discutere di facezie muoiono di sovrappeso? Ma nessuno ci pensa? E che ha fatto il PD per prevenire tale problema? Ma poi ci vogliamo meravigliare che i pachidermi prima di morire giochino coi videopoker o vadano con le minorenni? Voi se foste sul punto di morire di sovrappeso cosa scegliereste? Io nel dubbio straccerei la tessera del PD che fa sempre bene.

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    14. Raga vediamo di risolvere i problemi uno alla volta per ordine di importanza.

      1) Individuare chi ha coniato l'odioso termine baby squillo
      2) Cambiare la dieta agli ippopotami per evitare malattie cardiovascolari
      3) Contattare una delle aziende italiane che producono armi, comprarne in quantità e poi andare in Congo
      4) Portare nei circoli pd una truppa cammellata per ogni tessera stracciata

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    15. C'è anche un "link dell'unità" che mette assieme il sommerso, il bingo, le slot, ecc. Mentre si stava parlando di videopoker. Più o meno come confondere pere o mele.

      Da quel che ho capito, la stima di cento miliardi partiva dal conteggio delle disconnessioni delle macchine. Legittimo, ma è come se un vigile ti facesse una multa per ogni minuto che rimani in divieto di sosta. Dopo mezz'ora ti ha fatto 30 multe. E ha ragione lui: tu eri in divieto di sosta.

      L'ironia sugli sciachimisti mi sembra fuori luogo, insomma.

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    16. Perdonami Leo ma non hai capito. Le pere e le mele fanno parte comunque dello stesso cesto.
      Disconnettere le macchine significa evadere. Evadere è un reato e le cifre sono quelle che hai letto e che ti dicevo io.
      Ora io invece di pensare al vigile che fa le multe ogni minuto (l'esempio non è pertinente ) mi interrogherei sul perché questo governo preferisce ancora spremere la gente comune quando avrebbe l'opportunità di riscuotere legalmente un bel po' di miliardi.
      Io non ho la risposta...chissà se ce l'ha bokassa?

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    17. E perché l'esempio non sarebbe pertinente? Anche parcheggiare senza scontrino, ove richiesto, è evadere. Fammi una multa al minuto, poi siccome non ho tutti quei soldi (e il mio fallimento non conviene nemmeno a te) un tribunale patteggerà. Ma tu comunque potrai andare in giro a dire che io ho un tesoro nascosto ed è colpa mia se lo Stato spreme la "gente comune".

      Se la perdita netta dei giocatori è di 20 miliardi l'anno, dove saltano fuori cento miliardi?

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    18. Non so se hai la patente ma il codice della strada prevede che i vigili o gli ausiliari ti facciano una multa una tantum per il tuo divieto di sosta, a prescindere dal fatto che lasci la macchina lì un minuto o un'ora.
      A meno che tu non voglia instaurare un rapporto sado masochistico col vigile in questione. Lui fa la multa, tu ogni minuto corri a toglierla dal parabrezza e poi ti nascondi bene. Lui torna e ti fa la multa di nuovo ....e così per centinaia di volte. Siccome una persona diciamo media, ("normale" suonerebbe un po' offensivo), non si comporta così, la multa per la tua infrazione è una soltanto per un solo parcheggio in divieto di sosta.
      Altra cosa è "dimenticarsi" per un paio d'anni (!?) di collegare le macchinette mangia soldi al cervellone del fisco...hai idea di quanti soldi evadi (rubi alla comunità, quindi anche a te, a me e anche a bokassa...) ogni minuto?
      Essendoti documentato non ti annoio ancora con le cifre.

      Comunque lasciamo stare le cifre e ti aiuto a leggere tra le righe di questa mia umile e demagogica considerazione.
      Perché drenare soldi sempre alla "gente comune" (anziani, disoccupati,
      esodati...) quando puoi prelevare a "gente non cristallina" che minimo minimo ha evaso?
      Non so a te o a bokassa...ma a me la cartellina di equitalia se arriva, arriva sempre con importo e mora, mai con uno sconto del 98%...

      http://www.lettera43.it/politica/camera-la-lobby-politica-che-appoggia-le-slot-machine_4367596288.htm

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    19. watchdog ma ti pagando per scrivere 'ste cazzate? cosa c'entra equitalia con una sentenza della corte dei conti?

      impara a leggere i pezzi che linki imbecille. oppure continua a non capire un cazzo e votar grillo, grullo.

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  9. La scena di "Signore e Signori": http://youtu.be/iIhHJ1e-F8E

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  10. la cosa più sconcertante sono le trasmissioni tv, che ovviamente si sono tuffate a pesce sulla vicenda, e che tra una fotina pixelata, un filmatino ammiccante e un po' di moralismo apocalittico sembrano aver abbandonato il dialoghismo alla crepet (non sappiamo più ascoltare i nostri bambini) per buttarsi sul sorvegliare e punire. le vostre figlie sono tutte reginette del sesso orale, i vostri bimbi vengono imbottiti di coca da adescatori sporcaccioni, dovete fare qualcosa adesso! e via di esperto che illustra i software da usare per spiare i loro cellulari, seguito una psichiatra che spiega quale inconcepibile follia sia consentire a un sedicenne di navigare su internet senza sorveglianza e da un investigatore privato in grado di scoprire per una modica spesa quali tariffe pratica la vostra piccina. il prossimo passo è il braccialetto elettronico obbligatorio per gli adolescenti

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  11. Segnalo a tal proposito LOLITE SI MUORE, racconto di Giorgio Scerbanenco del 1963 (nella raccolta CENTODELITTI), che parla appunto di prostituzione minorile. A Milano, nel 1963-

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  12. "Fa un certo effetto osservare come spesso tale liberazione sessuale venisse presentata sotto forma di ideale collettivo mentre in realtà si trattava di un nuovo stadio dell'ascesa storica dell'individualismo. Coppia e famiglia rappresentavano l'ultima isola di comunismo primitivo in seno alla società liberale. La liberazione sessuale ebbe come effetto la distruzione di queste comunità intermedie, le ultime a separare l'individuo dal mercato. Un processo di distruzione che continua oggigiorno."
    Michel Houellebecq - Le particelle elementari

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Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.

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