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domenica 24 maggio 2015

In Italia si chiacchiera, in Irlanda ci si sposa

La repubblica d'Irlanda ha legalizzato le “attività omosessuali” nel 1993: prima costituivano reato. Nel 2010 è stata varata una legge che introduceva le unioni civili anche tra coniugi dello stesso sesso; nel ‘15 queste unioni sono state quasi equiparate al matrimonio; da oggi i gay irlandesi possono sposarsi. È stata un’evoluzione rapida, ma graduale. Questa gradualità è un aspetto importante: la legge del ‘10 magari era insoddisfacente, ma ha consentito a tante coppie di uscire allo scoperto e mostrare la propria normalità. I cittadini, cattolici e no, hanno potuto osservare le coppie gay, si sono resi conto che non costituivano nessuna minaccia sociale, e in capo a cinque anni le hanno accettate e istituzionalizzate.

In Italia che abbiamo fatto per tutto questo tempo? Ne abbiamo discusso. Neanche molto in verità, visto che favorevoli e contrari alle unioni gay sembrano refrattari a qualsiasi compromesso. Eppure tre anni prima degli irlandesi, nel 2007, si discuteva alla Camera dei DiCo: una proposta che non piacque nemmeno a diversi esponenti gay: troppo tiepido, bisognava ottenere di più. Magari tutto. O niente. Non si ottenne niente. Sono passati 8 anni e le coppie gay, in Italia, continuano a non godere di nessun riconoscimento. Ora, con calma, arriverà in parlamento il ddl Cirinnà: e chi non voleva farsi riconoscere qualche diritto da Rosy Bindi, cercherà di ottenerli da Giovanardi. Spero che malgrado tutto ci riesca: è già molto tardi.

5 commenti:

  1. Gli irlandesi ci hanno messo 5 anni. Perchè sono irlandesi.
    Per gli italiani si arriverebbe alle calende greche. Perchè siamo italiani.

    Sono 25 anni che nel mondo ci si può unire in diversi modi, ma si sta sempre a paventare la fine della vita sulla terra. Il livello della discussione è lì.

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  2. Esistono fenomeni storici che sono apprezzati meglio in (relativa) lontananza in modo da poter cogliere tendenze, precursori e ritardatari.
    Ad esempio se guardiamo in retrospettiva l'estensione del diritto di voto alle donne nei paesi democratici, notiamo che è un fenomeno tipico del primo novecento con alcuni precursori (Nuova Zelanda, 1898), una massa che si colloca nella media e alcuni ritardatari (Svizzera, 1979).
    E' probabile che fra un secolo verranno analizzate tendenze analoghe per il matrimonio omosessuale: vogliamo che l'Italia abbia una maglia nera analoga a quella elvetica per il suffragio femminile?

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    1. Se gli fosse possibile qua lo toglierebbero pure il suffragio femminile.

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  3. Non e` semplicemente una questione di strategia del compromesso. La situazione irlandese e` completamente diversa. Ti do` qualche dato. Tutti, ma proprio tutti i partiti politici erano a favore del si`. Non si e` verificato nessun fenomeno di sentinelle in piedi come in Francia e Italia. Solo qualche manifestazione, neanche troppo frequentata. Le grandi multinazionali americane (Microsoft, Google, ecc. ), che trainano la ripresa irlandese, si schieravano apertamente per il Si`. Nel centro di Dublino, nelle ultime settimane, forse il 10% dei passanti portava la coccarda del Si`, per non parlare dei negozi. Ho visto una sola persona, durante tutta la campagna, vestire quella del No. Chi ha votato No (il 38% a livello nazionale, il 25-30% a Dublino) si e` guardato bene dal dirlo in giro. (Una situazione da Brave New World, francamente, ma questa e` la mia opinione.)
    La differenza fondamentale con l'Italia non e` semplicemente una migliore strategia legislativa, ma una campagna culturale e sociale di straordinario successo, a partire dai più giovani. Il disgusto per la Chiesa cattolica dopo lo scandalo abusi, la potenza economica e culturale della lobby gay, il conformismo tipico della società irlandese (prima tutti cattolici, adesso tutti agnostici/atei), questi sono tre importanti fattori che, secondo me, hanno reso possibile un processo così rapido.

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  4. Leonardo sei stato colpito da renzismo? Ce l'hai coi massimalisti che per colpa loro non si vince mai?
    Non te la prendere ma la tua teoria fa acqua da tutte le parti. E' vero che i Dico scontentavano molti esponenti gay ma non fu certo a causa loro che la proposta di arenò.
    Per l'esempio dell'Irlanda te ne posso fare altrettanti in cui e cose andarono diversamente. In Francia dopo più di dieci anni di Pacs le proteste per l'introduzione del matrimonio omosessuale furono molto forti.
    In Spagna non esisteva un istituto nazionale per le coppie di fatto (solo normative regionali) e il si passò subito al matrimonio.
    Capisco le tue critiche ai movimenti Lgtb italiani di cui parli anche in altri post, hai ragione, ne sbagliano tante ma qui mi sembra che stai accusando la moglie se il marito la mena.

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