"No ma comunque tu la devi smettere".
"Ma di fare cosa".
"Di farti mettere i piedi in testa da tutti, non vedi".
"Ma non è che mi faccio mettere i piedi in testa, è solo che..."
"No macché. Ogni volta ti trovo che ti stai facendo dire come vogliono il lavoro, non puoi mica andare avanti così".
"Ma poi se non va bene si lamentano".
"No ma lascia che si lamentino".
"Così alla fine bisogna rifarlo da capo perciò..."
"No ma tu non capisci".
"Ma cos'è che non capisco".
"È una questione di rispetto".
"Di rispetto?"
"Non puoi farti mettere i piedi in testa da tutti".
"Non posso?"
"Non è che tutti possono venirti a dire: questo lo voglio così, questo lo voglio cosà, tu così non finisci mai, tu a un certo punto devi chiudere".
"In effetti ho appena chiuso".
"No, devi riaprire tutto adesso perché dobbiamo dare a ipsilon una serie di ics".
"Ok, quindi riapro".
"Però la devi smettere di farti dire da tutti come vogliono il lavoro".
"Ok".
"Ci metti vent'anni così, insomma, non puoi dire di sì a tutti".
"Ok".
"Allora per domattina me lo consegni".
"Ok".
AH ha ha:quando negli anni '80 ho abitato a Reggio Emilia, venendo da Roma, la mia fidanzata lavorava negli asili nido comunali.La cosa che piu' mi impressionò, oltre le parti di parmigiano che davano da mangiare ai bimbi, fu la perentoria dichiarazione che : "I nostri Asili vengono dalla Svezia a studiarli". Ed era vero.
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