By Berthold Werner, CC BY-SA 3.0 |
Se per un po' è sembrato che Internet potesse diventare la Biblioteca di Alessandria – l'archivio di tutte le cose che sappiamo o crediamo di sapere – ormai dobbiamo accettare che sia diventato la Biblioteca di Babele: un enorme corpus di testi che potrebbero persino avere senso, e forse un tempo l'avevano, ma poi è intervenuta una specie di Intelligenza Artificiale abbastanza intelligente per ricombinarli come se volessero dirci qualche cosa, ma non abbastanza per verificare se fosse qualcosa di vero. La maggior parte in ogni caso è pubblicità di cose che molto spesso nemmeno esistono; all'inizio servivano soltanto a infastidire il lettore e convincerlo a passare a una versione a pagamento di un servizio che non comunque non funziona più da anni.
Di San Quirino comunque sopravvive ancora in qualche vecchia pagina web – ma di quelle vecchie davvero, con gli sfondi marmorizzati, le tabelle htm style e ancora le sottolineature blu sotto i link, ricordate? No, tutto questo ormai vi è più remoto di un manoscritto medievale, perché quelli li potete googlare, mentre il vecchio web degli anni Novanta ora dov'è, perduto come lacrime nella pioggia – ma dovevo parlare di San Quirino, ebbene, di lui sopravvive ancora in qualche vecchia pagina web la voce che lo riguardava su una versione del Martirologio Romano che non è quella attuale (edizione del 2004? del 2001?) Questa voce è così breve che la posso riportare senza troppa paura di annoiarvi:
In una versione più recente del Martirologio, sempre tra i santi del 4 giugno, si legge così:
A Szombathly in Pannonia, nell’odierna Ungheria, passione di san Quirino, vescovo di Siszeck e martire, che sotto l’imperatore Galerio, per la fede in Cristo fu precipitato nel fiume con una pietra legata al collo.
E dunque cos'è cambiato? come si sta evolvendo la martirologia ufficiale? Aumentano i riferimenti geografici: accanto a Siszeck di Croazia ora è menzionata anche Szombathly, oggi in Ungheria (l'antica Savaria, che tra l'altro rivendica anche i natali di Martino di Tours). Meno rilievo invece è dato agli aneddoti miracolosi, qui del tutto sacrificati, forse anche perché un santo che "impetrò Dio di affondare" può lasciare perplessa la sensibilità dei fedeli moderni: non si chiede mai a Dio di morire, anche quando si sta affogando già da parecchio tempo e tutto quello che si poteva fare per rendere testimonianza è stato fatto. Sarebbe eutanasia, e il cristiano moderno deve avere orrore per l'eutanasia, molto più di quanta probabilmente ne provava Prudenzio. Dal martirologio è poi sparito il riferimento a un omonimo Quirino di Tivoli, che si festeggia sempre il 4 giugno e da sempre è considerato lo stesso santo, le cui reliquie sarebbero arrivate a Tivoli da Szombathly già nel V secolo. Oggi riposano a San Giuseppe in Seregno, provincia di Monza e Brianza.
Se invece chiedo a Chat Gpt, lui mi risponde che:
Durante le persecuzioni dei cristiani sotto l'imperatore Galerio, Quirino fu arrestato e condannato a morte per la sua fede. Fu gettato nel fiume Raab (oggi il fiume Rába in Ungheria) con una pietra al collo e morì per annegamento.
Wikipedia invece dice che fu gettato nel fiume Perint, che in effetti passa da Szombathly. E in generale credo più all'intelligenza umana di Wiki che a quella artificiale di ChatGpt, che prende spesso solenni cantonate. Ma tra un po' i collaboratori di Wiki cominceranno ad attingere sistematicamente informazioni da ChatGpt, causando referenze circolari che renderanno impossibile documentarsi di qualcosa su Internet. A questo punto non saprei nemmeno più dire se sia un problema. Cioè, capitemi, Internet è stata fantastica, ci ho vissuto per quanti anni, trenta? Il posto più interessante dove sia stato. Ma non era previsto che durasse per sempre, quello che la rendeva fantastica era proprio una serie di difetti strutturali che la condannavano a diventare col tempo la Babele inanimata che è adesso. Per fortuna che nel frattempo non abbiamo bruciato tutte le biblioteche.
non proprio perduto come lacrime nella pioggia: http://web.archive.org/
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