Io, premetto, sono il primo a ritenere che il sistema migliore per ottenere studenti antifascisti sia dar loro un prof fascista, e viceversa (soprattutto viceversa).
Io, quando mi chiedono “prof che partito vota” (con la stessa pigra curiosità di “che squadra tiene”), rispondo che non posso rispondere perché sono un pubblico ufficiale. Ragion per cui mi sfonda una porta aperta, onorevole ministro Gelmini, quando mi dice di non far politica a scuola. Io veramente non la vorrei fare. Se poi lei mi volesse anche un po' aiutare.
Mi spieghi infatti come farò, nei prossimi giorni, a dare risposte che non siano “politiche”. Non tanto agli studenti, quanto ai genitori. Per esempio, quando mi chiederanno: ma la nuova ora di “potenziamento dell'italiano”, che roba è? Fa media o no? Io cosa risponderò?
Io, quando mi chiedono “prof che partito vota” (con la stessa pigra curiosità di “che squadra tiene”), rispondo che non posso rispondere perché sono un pubblico ufficiale. Ragion per cui mi sfonda una porta aperta, onorevole ministro Gelmini, quando mi dice di non far politica a scuola. Io veramente non la vorrei fare. Se poi lei mi volesse anche un po' aiutare.
Mi spieghi infatti come farò, nei prossimi giorni, a dare risposte che non siano “politiche”. Non tanto agli studenti, quanto ai genitori. Per esempio, quando mi chiederanno: ma la nuova ora di “potenziamento dell'italiano”, che roba è? Fa media o no? Io cosa risponderò?
Dovrei rispondere che non lo so, proprio non lo so, perché il preside non me l'ha voluto dire, perché in provveditorato nessuno si è voluto sbilanciare, perché dal Ministero non ci è arrivato nien... ops, ho detto “Ministero”, sto facendo politica. Quindi, insomma, cosa devo dire? Che è un segreto? Una sorpresa? Lo scoprirete a giugno, eh eh... non scherzo mica, sapete. Certe cose l'anno scorso le abbiamo scoperte a giugno noi. Figuriamoci gli studenti.
Figuriamoci i genitori. L'anno scorso ci tenevano a sapere se per salvarsi dalla bocciatura il loro fringuello doveva avere tutti i sei o limitarsi a puntare alla media del sei (capite che fa una bella differenza, con la condotta e l'educazione fisica). Beh: non lo sapevamo. Giuro, non si è capito fino a cinque giorni dagli scrutini. Mancava chiarezza da parte del Minis... ops. No, vabbè. Abbiamo cincischiato coi genitori e gli studenti fino alla fine. Se come professionisti avevamo ancora una dignità, l'abbiamo probabilmente persa in quella occasione.
Sa poi qual è il problema? Che i giornali scrivono cose, che i giornalisti sono convinti di sapere cose. Cose che nessuno ha mai messo nero su bianco a noi, eppure loro le sanno già. Per esempio l'altro giorno il Corriere scriveva che dal prossimo anno non sarebbe più bastata la media del sei per essere promossi. Dieci righe sotto dicevano che educazione fisica e condotta avrebbero fatto media. A quel punto io che sono del settore mi domando: quale media? Se la media non c'è più, cosa mi stai dicendo esattamente, giornalista? La stessa cosa che si sapeva all'inizio dell'anno scorso, e che poi è stata smentita da una circolare all'ultimo momento? A proposito, quali circolari mi stai citando? Perché io fino a dicembre mi rifiuto di leggerne, anzi aspetto che ne arrivi una a marzo che contraddica quella di febbraio, mi risparmio un bel po' di fatica e di fegato. Ma la cosa tremenda è che invece il genitore ci crede, a quello che scrivi, e poi viene da me a farmi delle domande strutturate così: ma è vero che non c'è più la media del sei però condotta fa media? E io che gli rispondo?
C'è chi mi dice: racconta la verità. La verità non è di sinistra né di destra. Come no, certo. Quindi, cari padri e madri, è inutile che mi chiediate che novità rappresenta il “potenziamento dell'italiano” da un punto di vista didattico, perché dietro non c'è nessuna innovativa idea didattica, ma una semplice trovata per tagliare una cattedra di italiano su quattro alle scuole medie. Insomma mi hanno tolto un'ora di italiano e l'hanno dato a un altro prof di italiano che ha perso la cattedra, capito? Senza dargli nessuna programmazione, non è nemmeno chiaro se debba fare per forza italiano o altre cose (Storia, geografica, civica). Non si sa nemmeno se valuterà o no i vs figli perché non si sono ancora posti il problema al Minis... ops.
E se credete che i problemi finiscano qui, sentite un po' questa: la scuola inizia oggi, no? Tra quindici giorni gli orari saranno più o meno definitivi in tutta la penisola, e a tanti genitori che hanno scelto l'alternativa alla religione sarà chiaro il fatto che loro figlio rimane in classe durante l'ora di religione. E quindi cosa faranno? Beh, voi cosa pensate che faranno, questi simpatici genitori atei, agnostici, islamici, ebraici, buddisti? Verranno a lamentarsi da noi, che i loro figli hanno il diritto costituzionale a non fare religione, che qui stanno saltando i diaframmi tra Stato e Chiesa, ecc ecc. E noi cosa risponderemo?
Mica possiamo dire la verità: che non possiamo fare uscire gli studenti non cattolici perché non abbiamo più insegnanti per l'ora alternativa. E come mai non abbiamo insegnanti? Ahem, quelli che usavamo adesso fanno l'ora di Potenziamento. E non ce ne sono altri? No, finiti. Ovvero, ci sono quelli che stanno sul tetto a protestare; speriamo che li assuma per conto nostro il presidente di Regione, come ha fatto Formigoni in Lombardia. Anche se probabilmente li avrà assunti a spese vostre, e probabilmente prima di assumerli avrà dato un'occhiatina se erano cattolici o no... ops! No, insomma, questo non è un insegnante che parla, è un emissario del politburo.
Non che invidi il mio collega di religione. Lui non sa ancora dire se darà un voto in decimi o no, e probabilmente non lo saprà per mesi (dipende anche un po' da che piega prende il caso Silvio-escort). Però se gli arriva tra capo e collo un genitore ateo, agnostico, islamico, ebraico, ecc., lui cosa potrà dirgli? Cosa potrà dirgli che non sia politico? Qualcosa del tipo: non si preoccupi, io mica faccio propaganda religiosa, anzi lo vede? Nel mio libro di testo si parla di tutte le religioni... ah sì? Ah sì?
Bene, collega di religione, prega che nei pressi non ci sia una spia della Conferenza Episcopale Italiana, perché sennò ti ritirano la licenza. Infatti adesso sembra che nell'ora di religione cattolica si possa insegnare solo religione cattolica – non fa una piega, ma ci sarebbe da buttar via tutti i libri di testo degli ultimi venti anni. Da quest'anno fine dell'educazione interculturale, si fa catechismo. Perché? Non lo so. Cioè, lo so, ma non te lo posso dire perché... ehm, è politica. Ops!
Poi c'è la questione del tetto stranieri. Questa è la più bella di tutte: insomma, siete passati in dieci mesi dalla classe ponte con 30 stranieri alla classe tetto con un massimo del 30% di stranieri. Che per carità, io potrei anche dirmi d'accordo. Ma parlarne in un'intervista a settembre che senso ha, esattamente? Le classi le abbiamo chiuse in agosto, quindi è un po' come scrivere a Babbo Natale in gennaio. Ministro, ma si vuol mettere nei panni del genitore che (1) va a leggere la lista dei compagni del figlio, (2) trova venti nomi che non riesce a pronunciare, (3) chiede al Preside ehi cosa sta succedendo, un'invasione? (4) il Preside gli alza le spalle in faccia (5) lui torna a casa un po' sconsolato, apre il Corriere (6) Sul Corriere c'è la simpatica Ministro che dice che introdurrà un tetto del 30% agli stranieri, ma non subito, eh no, dal prossimo anno, perché non c'erano “i tempi tecnici”? Cioè, il tempo tecnico per liquidare sedicimila insegnanti c'era, ma il tempo tecnico per spedire una circolare ai presidi di tre righe “siete pregati di non comporre classi con più del 30% di studenti stranieri” no? Però c'era il tempo tecnico per parlarne in un'intervista al Corriere. Che poi lo sappiamo abbastanza bene che non se ne farà nulla, no? Esattamente come quando si parlava di classi ponte. Ci sono difficoltà tecniche, e poi chi ve lo fa fare di portare una quota di studenti dalla pelle scura nelle classi 'in' dei vostri elettori? Ops, mi sa che l'ho rifatto ancora.
Ma sarà poi davvero politica questa? Pretendere che un Ministro, prima di annunciare questo e quello ai giornalisti, invii ai suoi dipendenti delle comunicazioni chiare, esaurienti e non contraddittorie, senza offendere la categoria... è una richiesta politica? La chiarezza è di destra o sinistra? La competenza, la puntualità, la serietà, sono cose da cospiratori?
Io lo so che c'è un vecchio programma di smantellamento della scuola pubblica. Ma a questo punto non credo sia neanche più il problema. In altri Paesi è successo che smantellassero la scuola pubblica; ma almeno l'hanno fatto con una certa professionalità. Qui no, qui è tutta una confusione, prima basta un'espulsione per bocciarti e poi ce ne vogliono 15 e poi di nuovo una sola; intanto sembra che basti togliere “buono” e scrivere “sette” per rivoltare la scuola come un calzino, si monta tutta una fanfara su un nuovo insegnamento che si chiama “Cittadinanza e Costituzione” (educazione civica non suonava più bene) che se poi vai a vedere nel quadro orario non c'è. Cioè, c'è... ma non c'è. Fa media? Chi lo sa. E se un genitore che non si perde un'intervista del Ministro viene a chiedermelo io cosa gli rispondo? Boh?
Posso rispondere Boh?
È una risposta abbastanza impolitica?
immagino che molti (?!) genitori leggano le interviste del ministro, fortunatamente quei selvaggi dei figli no. se leggessero le interviste del ministro perderebbero quel poco (che è davvero poco) rispetto che hanno per la scuola.
RispondiEliminama secondo te la gelmini avrà dei bei quadernoni con la rassegna stampa incollata (come i serial killer)?
cioè, voglio dire: quando non fanno niente in tivvù e non è al telefono per rispondere alle domande del giornalista e sfoglia la rassegna stampa che la riguarda, che fa?
si vergogna? si sganascia dalle risate?
pensa a inventare un'altro scherzetto agli insegnanti? telefona a brunetta per sape' che combina lui così non dicono la stessa stronzata: è brutto finire sul giornale con la stessa scemenza, un po' come anda' al matrimonio di carlo & camilla e trova' una signora con lo stesso vestito. è da poveracci.
oppure avrà un elenco di stronzate e man mano le spunta, per evitare di ripetersi?
Esimio professor Boh,
RispondiEliminadata l'impoliticità di quanto da Lei qui affermato, mi permette di leggere qualche stralcio del suo mirabile post al prossimo Collegio Docenti?
La ringrazio anticipatamente.
come figlio di una tua ex(dopo 35 anni di onorata carriera a capito che che la nave stava ando un'attimo alla deriva e mo' si gode la penzione) collega sono solido con te.
RispondiEliminacome ex studente me la rido, immageno solo la credibilita ke abbiate se non sapete manco come potete boccia' li studenti
un in bocca al lupo grosso
Elf
ma se, molto semplicemente, gli dici "E' quella, che è 'na stronfia", pure è politica?
RispondiEliminaTi chiedo il permesso di "linkare" il tuo post nel nostro blog. Poichè grazie al tuo non dire dai un quadro esauriente della situazione della scuola, e vorrei che tanti capissero le difficoltà in cui gli operatori scolastici sono costretti ad operare.
RispondiEliminaAspetto autorizzazione..
Salve Gelmina,
RispondiEliminamadre della discordia;
dà vita, dolcezza, alla speranza nostra:salta!
Contro Te ricorriamo,
esili figli di Eva.
Per Te sospiriamo,gementi e piangenti:
anche le balle hanno lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
lungi da noi i tuoi papocchi
miseri e odiosi.
E manda, con un pretesto,
in esilio i terù,
frutto maledetto del duodeno.
O saccente arpia,
cervello Vergine Maria
Stella!
Io prof. che dicevano "votate X" non li ho mai sentiti in tutta la loro carriera scolastica. Ma inevitabilmente hanno espresso le loro opinioni su moltissimi argomenti, a volte in accordo con quanto sentivo a casa dai miei genitori e a volte no. Questa è politica, esattamente come sono politica tanti programmi televisivi che magari non ti dicono "vota X", ma che comunque promuovono un insieme di valori. Con la differenza che col professore puoi interloquire.
RispondiEliminaPer quanto riguarda lo smantellamento della scuola pubblica, forse sta avvenendo in questo modo disordinato proprio anche per trasmettere questa idea di pubblico=malandato? Oppure semplicemente perché "siamo tutti allenatori" e ogni singola persona che si siede su quella poltrona ha la sua idea di come il voto in numeri piuttosto che in lettere rivoluzionerà l'insegnamento?
Solidarietà comunque.
Sono contento di essere uscito da una scuola pubblica, ma ancora di più di esserne uscito preparato (almeno spero)...ovviamente quando ancora si poteva :D (6 anni fa). Credo che in questo casino, potrebbero inserire la bocciatura per i Ministri (o Ministre)!
RispondiEliminaDavvero un gran bell'articolo!
Elf, caro. Sei un fake, vero?
RispondiEliminaÈ uno scherzo.
Uno scherzo magnifico, tra l'altro.
Vero?
La scuola italiana, diventa sempre più un'anomalìa nel contesto dei paesi civili e più avanzati.
RispondiEliminaInvece, di varare una Riforma della Scuola, seria, innovativa, adeguata ai migliori standard internazionali, il tutto si "risolve" con piccole o inadeguate modifiche, che scontenta tutti, studenti, genitori e professori.
http://www.giovannivolpe.it
Ma ai miei tempi chi non faceva religione se ne andava a casa un'ora prima o entrava un'ora dopo... a parte chi si trova religione in un'ora di mezzo, si puo' ancora fare?
RispondiEliminabell'articolo.
RispondiEliminaIo credo che in realtà siamo tutti già morti, e che gli incubi che quotidianamente percepiamo siano solo una conseguenza dei fuochi fatui che emettono i nostri corpi dentro la bara
Tutti i pezzi sono sempre lincabili, non c'è bisogno di chiedere il permesso.
RispondiEliminaSì, chi chiede di uscire potrà continuare a uscire, religione non è diventata obbligatoria. E' la cosiddetta "ora di materia alternativa" che non di fatto non è più coperta (senz'altro un problema più alle medie inferiori che alle superiori).
Ma gelmini, Brunetta Tremonti, Feltri ecc...come fanno ad inventarsene sempre nuove? Secondo me la sera si vedono, aprono una pagina a caso del dizionario e sulla parola scelta ci montano il tema della giornata;oggi esce dinosauri e domani si parlerà di una revisione della teoria dell'evoluzione.
RispondiEliminaFantastici!!!
Fra
era più incisivo se scrivevi ...
RispondiElimina"Boh" è perfetto.
RispondiEliminaForse va bene anche "Mah"
Scazonte ha detto: "Io prof. che dicevano "votate X" non li ho mai sentiti in tutta la loro carriera scolastica".
RispondiEliminaMi hai fatto tornare in mente quando andavo alle elementari dalle suore (sigh) ed al tempo del referendum sul divorzio ci facevano pregare affinche' non passasse.
Post bellissimo e scoraggiante.
Ciao,
Simona, Siena
sono una prof. reduce da un collegio docenti di una scuola superiore, un ITIS con liceo tecnologico A breve, qualche settimana, apriremo le scuola a genitori e studenti di terza media. Che corsi di studio presenteremo? boh! ci sarà il liceo tecnologico? boh! che diremo ai genitori? Boh può andare bene??
RispondiEliminaho letto ai miei studenti, peraltro molto attenti, il discorso di Obama ai suoi. ho fatto politica? credo di si!! che mi succede adesso? boh!
luciana cremona
A proposito di scuola politica, ricordo ormai un po' di anni fa il mio prof di matematica delle media affermare, incalzato dai compagni di classe in fase pubero-fascista "non chiedete, non posso dirvi per chi voto... [sottovoce] pero' secondo me Almirante e' uno buono"
RispondiEliminaScherzi? In America a Obama avrebbero fatto la pelle per avere parlato nelle scuole a instillare il nazisocialismo...
RispondiEliminaNelloF
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaVorrei il permesso di citare alcune parti del tuo post (ovviamente indicandone la fonte); ringrazio e saluto.
RispondiEliminaComplimenti, ottimo post che illustra bene la situazione.
RispondiEliminaMa secondo te mettendo insegnanti o corsi extra-scolastici di recupero/sostegno per gli alunni stranieri(cosi' gli stranieri non intralciano il percorso educativo degli italiani perche' recuperano velocemente le loro carenze linguistiche o altro) basterebbe a risolvere il problema delle classi-ghetto? Lo so che non ci sono i fondi, ma ipotizzando che ci fossero...questo e' quello che mi pare avvenga in tutti gli altri paesi civili...ma da noi funzionerebbe o ci sono anche altri forti pregiudizi che fanno fuggire gli alunni italiani dalle classi miste?
Grazie!
RispondiEliminaUna lettura esauriente del "moderno" mondo scolastico che molti conoscono solo dai giornali con le interviste al Minis...ops di turno.
Tutto quello che leggete qui è sempre citabile, basta che segnaliate la fonte.
RispondiEliminaPer mia esperienza i corsi extra orario scolastico servono anche tantissimo; ma una classe composta con 14 stranieri e 14 italiani ghetto era e ghetto rimane. Comunque ha poco senso parlarne, perché le scuole non hanno più fondi per fare corsi di alfabetizzazione. Affermare che d'ora in poi gli analfabeti che non parlano italiano saranno divisi in tante classi diverse è un modo per far finta che non esista un problema. Tanto salterà sempre fuori qualcuno raccontando del cinesino tanto carino che in due mesi ha imparato a parlare coi compagni, e quindi a cosa serve un corso d'alfabetizzazione?
Leo, anche tu, però, non fare il tibi :)
RispondiEliminaQuel che ti obiettavano tutti era che: si, la scuola è ancora quella classista che denunciava Don Milani, ma che proprio per questo bisognava investire di più in integrazione (in primis proprio i corsi di italiano L2, ma non solo) INVECE che nelle classi ponte, ancora più ghetto e strumento in direzione opposta all'integrazione. Il contrario di "a cosa serve il corso di alfabetizzazione"
Ho la fortuna di conoscere vari insegnanti bravi, impegnati, con lunga esperienza e che lavorano (anche per scelta) in contesti non facilissimi. Tutti hanno intepretato le classi ponte come un disastro. (quasi tutti delle superiori e qualcuno elementari, sarebbe bello comunque approfondire un confronto)
Poi, il com'è fatto il nostro paese e la crisi tolgono le residue possibilità di una vera politica organica in materia, scaricando sugli insegnanti responsabilità e situazioni per le quali nessuno li ha formati (anzi, si torna indietro anche per quanto riguarda la disabilità, ormai non mi sorprenderei se qualcuno proponesse classi e scuole speciali). Ma siamo in italia, siamo così simpatici e bravi ad arragiarci, dicono..
Il corso di italiano L2, dove lo fai? In una classe mista o in una classe tutta di stran... ops.
RispondiEliminaLe classi ponte esistono già. I signori che parlano di multiculturalità e fanno i progressisti sui giornali sono i primi a iscrivere il figlio nella classe sperimentale dove, chissà perché, il cinesino tanto carino non entra mai.
Beh, scherzando ma non troppo, corsi di italiano non solo per stranieri non sarebbe mica un'idea da scartare :)
RispondiEliminaComunque, siamo d'accordo da sempre che la scuola è ancora quella classista che denunciava don milani, sarebbe bello andare avanti, mi sembra che sia stato ribadito abbastanza.
Mi sembra che paragoni il corso integrativo di italiano contemporaneo all’integrazione nelle classi, alle classi ponte-ghetto, ma forse ho capito male la battuta.
Dicevo appunto "non solo" proprio perché un corso integrativo funziona meglio se non è uno strumento isolato; in genere una finalità comune nelle attività extrascolastiche, cui non partecipino solo alunni gli stranieri con difficoltà con la lingua fa miracoli -teatro o altri laboratori in cui padroneggiare la lingua è strumento potente alla finalità condivisa.. e viceversa.
Ho visto risultati sorprendenti in scuole "sfigatissime", con poche risorse.
(Ma poi, come dicevi tu per primo, i tagli tagliano le gambe a qualsiasi possibilità di una politica organica, lasciando alle singole scuole -e insegnanti, e volontari- tutto il peso di inventarsi qualcosa per il loro caso. Figuriamoci poi se manca -e spesso manca- la volontà politica, e se si tagliano insegnanti di sostegno e ore alternative)
Non vivo di persona la fatica quotidiana di dover insegnare letteratura a chi non conosce sufficientemente la lingua (aspetto di un compito educativo ancora più grande e complesso, per il quale l’insegnante non può contare su alcuna risorsa esterna), e la rispetto molto.
Voglio solo farti notare stai mettendo nello stesso calderone l’insegnante (e non solo l’insegnate) che da lungo tempo affronta costruttivamente i problemi (non esclusivamente sull’integrazione di stranieri, ma anche riguardo altri tipi di esclusione) con i genitori ipocriti che nascondono il loro classismo sotto il tappeto. Non vedo che c’entrino.
L’esperienza dei primi, che da tanto lottano contro le classi ghetto in tutti i sensi, ed hanno un sincero e profondo timore delle classi ghettissimo, l’ascolterei.
Non che in un blog si possa pretendere sempre l’ascolto o l’approfondimento, ma questa categorizzazione tranchant non la trovo giusta.
Per assurdo, estremizzando un esempio, c’è chi usa il fanatismo di adel smith come argomento per sostenere i crocifissi nelle scuole pubbliche; e funziona.
Mi piace questo blog -oltre che per lo stile ed i contenuti intelligenti- proprio perché so che posso aspettarmi tutto il contrario della suddetta modalità ed un livello molto più alto. Per questo son pignolo sulle semplificazioni. C’hai abituato bene, mi aspetto che qui si possa discutere, nel significato più alto.
io voglio i corsi di italiano per gli italiani
RispondiElimina