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Dedicato a chi in questi giorni suda, lotta, lavora, s'intristisce leggendo i giornali, prova paura, sgomento, indignazione, ma anche qualche speranza… e in mezzo a tanti faticosi sentimenti continua a sentirsi in testa quello spaventevole ritornello: Vu Vu Vu, Mi Piaci Tu.
Every day,
Every night
Finché probabilmente impazziremo, ma nel frattempo è lecito porci la domanda:
Tutto questo ci farà comprare un disco in più?
Tutto questo ci convincerà a telefonare di più?
Siamo veramente così cretini?
O forse qualcuno, su nei palazzi del marketing, si sta facendo prendere un po' troppo la mano?
All'inizio era il solito spot con la Gale che combina qualche cosa d'insolito (tra parentesi: non c'è nessun comitato di consumatori o di mamme che protesti per il contenuto antieducativo di questi spot? Scala i grattacieli, pattina sul Guggenheim, si tuffa da ottanta metri, insomma è una mitomane con risvolti vandalistici, un pessimo esempio per i nostri ragazzi, no?)
La solita storia: do un'occhiata… più o meno critica a seconda degli ormoni del momento… e poi alla quarta-quinta volta cambio canale e non ci penso più.
Ma stavolta è successo qualcosa di diverso. Qualcosa che non ha molto a che fare coi suoi begli occhi o con la tecnica nel tuffo. Una sera, standomene sul divano (la tv scorreva in sottofondo) a sudare e a riflettere sull'ultima bolletta, ho compreso qualcosa di me che non mi era mai stato chiaro fino ad allora.
Mi sono reso conto che anch'io ero un cliente omnitel.
Ma sì, proprio io.
Non importava quanto fossi stanco, sudato, sfigato: nel target c'ero anch'io. La Gale si tuffava anche per me. E non si tuffava solo per mostrarmi il culo, come avevo sempre pensato, bensì per farmi arrivare un messaggio. Una promozione, probabilmente. Uno sconto su un tipo di chiamate, qualcosa del genere. Ma come avevo fatto a non capirlo prima? La tv mi bombardava di spot per spiegarmi come risparmiare soldi, e io mi limitavo a dare un'occhiata a due tette e a cambiar canale sbadigliando? Ma allora ero veramente un coglione!
Da quel momento ho cercato affanosamente lo spot su tutti i canali, nel tentativo di carpirne il messaggio. Invano. Sì, è vero che da qualche parte fuori campo una voce avvertiva i clienti di una specie di offerta promozionale. Comparivano anche delle cifre in sovraimpressione. Ma era tutto vano, con lei in primo piano.
Che ci volete fare. Ho sempre sofferto di difficoltà a concentrarmi davanti a uno schermo. Sono nato con la tv, cresciuto sin da piccolo in un orgia di tette e di culi, in teoria dovrei avere messo qualche anticorpo, invece no. Lei poi non è neanche il mio tipo, però da qui a disinteressarsene… a escluderla dall'attenzione e a concentrarsi su un risparmio di tot lire al minuto… con questi caldi… mentre lei fa a gavettoni…
Ho chiesto aiuto alla Fra', che immaginavo meno coinvolta di me sul piano ormonale.
"Fra', aiutami. Adesso si tuffa. Poi salterà fuori. Mentre io la guardo, tu fa' caso all'offerta promozionale. Per favore…"
FRA': "Mmm".
IO: "Ecco, ecco, adesso esce fuori, tutta bagnata…"
FRA': "Si vede che sta tenendo la pancia".
IO: "Cosa?"
FRA': "Sì, non è che abbia proprio la pancia, però la trattiene, si vede benissimo, guarda".
IO: "Sì, ma… l'offerta?"
FRA': "Che offerta?"
Tanto a lei che frega. Pensa a Ezio Greggio, lei.
Signori del marketing, sono cliente omnitel. Non so neanche il perché. Mio padre lo era prima di me, e io ho ereditato il suo cellulare, senza farmi troppe domande. È una compagnia telefonica come un'altra, che specula su di me meglio o peggio delle altre, e inonda l'etere di spot scemi come le altre. Non ho intenzione di cambiare o di boicottarla, per ora: vorrei solo farvi sapere, o Signori del Desiderio, che il bombardamento di Megan Gale a cui sono sottoposto da più di un anno non mi ha fatto fare una sola telefonata in più.
Credo anzi fermamente che abbia sortito l'effetto contrario: ogni volta che vedo la Gale, se pure non cambio canale, perdo comunque qualsiasi interesse a informarmi sulle offerte promozionali.
Signori del Marketing, credo che a furia di guardare il mondo dai piani alti, a furia di respirare aria condizionata, a furia di sfogliare il calendario Pirelli, abbiate perso di vista il senso del vostro mestiere, che in fin dei conti non consiste nell'assecondare e plasmare i desideri di miliardi di persone, ma più prosaicamente a convincerli a comprare un determinato prodotto invece che un altro.
Forse avete letto troppo Barthes e niente Hopkins. Forse vi credete troppo raffinati per fare i piazzisti. Forse vi pensate troppo potenti per dovervi preoccupare di quelle ridicole cose che noi pezzenti andiamo a cercare nei supermarket, i prodotti.
Ma siete davvero sicuri che il sistema sia funzionando? Che una modella coscialunga sia il testimonial ideale per qualsiasi prodotto, a prescindere?
E poi: vi siete chiesti chi sta promuovendo chi? È davvero la coscialunga che promuove i cellulari, o non è per caso il contrario? Siamo davvero noi poveracci del target che non possiamo fare a meno di tette e culi, o non siete per caso voi, che senza una modella scollata non riuscite più a farvi venire in mente una campagna decente?
Voi, signori del Desiderio, vi rendete o no conto che il Desiderio vi ha preso in ostaggio? Dal niente avete creato un mostro: Megan Gale. Provate solo a immaginare una campagna omnitel senza di lei. L'anno scorso ci avete anche provato, eh? Pare che non sia andata molto bene.
Come andrà a finire? Non si sa. Prima o poi ci stancheremo di lei. Forse ci siamo già stancati. E forse un giorno questo risulterà in una ricerca di mercato.
Immagino che a quel punto non ci sarà pietà per quella povera ragazza. Le daranno la caccia in tutta la città. Magari lei si rifugerà sulla cima di un grattacielo, minacciando gli elicotteri con orribili gridi gutturali.
Ma fino ad allora…
Vu vu vu. Mi piaci tu.
Every day.
Every night.
Spegnetemi la testa, per favore.
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