Diritto di replica, già.
Heaven, heaven is that place
that place where nothing,
nothing ever happens....
Sono perfettamente consapevole che la storia del Museo di Bagdad rischia di diventare un’ossessione, che sembro un fanatico del cuneiforme, che i problemi in Iraq sono ben altri, ecc. ecc..
Pero' il diritto di replica è il diritto di replica, mi spiace.
In realtà, oggi, avrei voluto uscire con una bella replica redazionale di Repubblica, che mi spiegava che su Frankie mi sbaglio di grosso, che Frankie è una persona in carne e ossa, che non puo' trattarsi di un fotomontaggio per tantissime ragioni, tutte appurate. Ma non è cosi'. Repubblica non mi ha risposto, sigh.
Non mi resta che lasciare lo spazio di replica a Christian Rocca, che in un commento su Rolli cortesemente chiede:
scusa leonardo. Mi spieghi cosa c'entrano le frasi che hai tradotto con quello che ho scritto io?
Beh, sono tratte dagli stessi articoli che hai lincato tu. Mi sembra che questo c’entri per qualcosa.
Ho forse detto che gli americani avevano come priorità il museo? No, anzi ho scritto che hanno sbagliato.
Me ne rallegro.
Ho forse detto che altri siti archeologici ora sono difesi dagli americani? No.
Eh, pero' non hai detto neanche il contrario… hai evitato l’argomento. Tu fai cosi': trovi un paio di frasi che ti piacciono, linki l’articolo. E se l’articolo poi dice altre cose che non ti piacciono, fai finta di niente.
Ho forse detto che il saccheggio non c'è stato grazie agli americani, come mi attribuisci tu? No.
Ah, furbacchione.
Puo' anche darsi che tu non lo abbia detto, ma ti garantisco che a leggerti viene da pensarlo… senz’altro non ignori di essere in grado di scrivere cose molto convincenti, forse al di là delle tue stesse intenzioni.
In questo momento stai facendo il countdown dei reperti ritrovati: “ULTIMORA: i pezzi da museo che mancano all'appello sono scesi. Non più 47, ma 33”. Beh, ti garantisco che da qui ogni pezzo ritrovato sembra suonare come una salva di cannone: God bless America! E' un paese, anzi, un mondo meraviglioso! Non è successo niente! Peccato che, se uno va a leggersi il pezzo (sempre il solito vecchio trucco, accidenti), legge titoletti come:
Great loss for humanity
[…]
"I'm not so optimistic about them because I believe they were taken by professionals," [Museum research director] George said. "I believe they are out of the country now."
He said the loss of these artifacts was a tragedy.
Magari ci sono altri articoli che minimizzano davvero il saccheggio al Museo. Questo qui, pero', no: “Great loss”, “tragedy”… Ed è proprio quello che hai lincato tu. Riesci sempre a stupire.
Ho solo detto che gli articoli (e le tue difese ideologiche) erano bufale.
Prego?
Difese ideologiche? Io quindi avrei un’ideologia? Ne sono quasi contento, alla mia età almeno un’ideologia è qualcosa (in mancanza di un posto fisso).
E… di che ideologia si tratterebbe? Sarei un comunista? Un pacifista? Un terrorista, magari islamico? O addirittura le tre cose insieme? Sono sinceramente curioso.
A me sembra di avere una sola ideologia: quella del professorino pignolo (ex correttore di bozze). Quando trovo un errore, ci sbatto sopra: è più forte di me. Nel tuo blog ho trovato un sacco di forzature. Mi sono permesso di segnalarle, ogni volta spiegando il perché secondo me erano forzature.
Non ho mai parlato di 170.000 pezzi saccheggiati. Non ho mai fatto festa per le disgrazie della guerra. (L’archivio è a disposizione per chi abbia voglia di smentirmi). Non sono neanche un esperto di Medio Oriente né di civiltà mesopotamiche, anzi, posso dire che tutto quello che so sul caso del Museo l’ho imparato dagli articoli che linki tu. Ma ho imparato anche che tu hai un modo tutto particolare di lincare. Un modo… posso dire ‘ideologico’?
come hanno ammesso i giornali e le tv americane (ma non repubblica, che ha fatto la gnorri e fatto finta che il tesoro ritrovato fosse un altro).
Beh, non sono certo l’avvocato di Repubblica, ma non capisco chi vuoi prendere in giro.
Nell’articolo che tu ieri hai segnalato come esempio di “giornalismo cialtrone” si legge chiaramente che il tesoro di Saddam, prima di stare nel caveau della banca, stava nel Museo. Leggi qui:
Ricorda l'allarme lanciato dalla direttrice del museo? I saccheggi, il grido di dolore degli esperti, la sentenza terribile con cui si decretava la perdita irrimediabile di un pezzo di storia? Ecco: è avvenuto il miracolo. La maggioranza dei pezzi rubati e trafugati è tornata al loro posto.
E qui:
La caccia al tesoro inizia un mese fa. La direttrice del museo aveva fornito agli americani l'inventario dei pezzi e rivelato un particolare che nessuno conosceva. Prima dell'inizio della guerra, temendo il peggio, aveva raccolto 8.000 pezzi tra i più pregiati di quelli esposti e li aveva rinchiusi in 179 casse di zinco, saldate e sigillate. Le aveva poi trasferite in un deposito coperto con un muro, stuccato e dipinto.
E qui:
"Il 3 luglio li tireremo fuori dal caveau per un paio d'ore e li mostreremo alla stampa. Poi, quando la situazione della sicurezza lo consentirà, esporremo la collezione nel museo". Perché il museo riaprirà presto i battenti, spiega lo studioso.
Chi è che fa “lo gnorri”? Chi è che non legge bene l’italiano? Chi è che fa finta di leggere solo le prime venti righe degli articoli? Capisci che poi, quando ti metti a fare il Grande Inquisitore di Repubblica, a qualcuno puo' scappare da ridere? E dire che magari su certe cose, chissà, potresti perfino aver ragione. Ma le difendi molto male, le tue ragioni (se vuoi un parere – un parere senza cognome).
Ho solo detto che non c'è stato il saccheggio di 170 mila pezzi come è stato raccontato per settimane. Anzi c'è stato ma lo aveva fatto Saddam venti anni fa. Ora, grazie agli americani, questa volta si', i 170 mila pezzi tornano al museo.
E' ufficiale: mi hai preso per un fesso.
Hai appena detto (citando il Washington Post) che "era matematicamente impossibile che avessero rubato 170 mila pezzi. Non ce n'erano cosi' tanti"!
Beh, ma insomma. Il fatto che io non abbia un cognome non significa che non abbia un cervello, da qualche parte. Ripeto: sono felice che non c’è più Saddam Hussein (ma non sono contento del modo in cui è stato mandato via), sono felice che i tesori del Museo siano stati conservati. Sono triste che a conservarli sia stata l’avidità di Saddam Hussein e di altri iracheni, e non l’esercito USA, che aveva altro da fare (malgrado la situazione del Museo fosse universalmente nota).
Sai qual è il tuo problema? che di cognome non fai Raines, senno' ti saresti già dimesso.
Dimesso da cosa?
Credi che io sia pagato da qualcuno per fare tutto questo? Eh, magari. No, ti garantisco che si tratta del mio tempo libero. Credi che mi serva più di un’oretta ogni tanto a spulciare il tuo blog? Sono veloce col mouse, è tutto.
E questa insistenza sul mio cognome, non la capisco proprio. Non è una minaccia, per caso? Non sta bene minacciare i più piccoli.
Comunque, se al mio cognome di tieni proprio, ti spiego una cosa che di solito non dico a nessuno: sai che nel mio blog c’è un link “scrivimi”? Prova a cliccarlo. Troverai la mia e-mail. E dall’e-mail dedurrai facilmente il mio cognome.
In seguito, potrai fare anche una ricerca su google. E scoprirai… che non sono nessuno di importante. Sono l’ultimo coglione al mondo, e ti sto mettendo in difficoltà. E non mi ci vuole neanche tanto: un computer e un dizionario di inglese. Chiunque su internet puo' metterti in difficoltà in pochi minuti. Vuoi una prova? Ecco qui.
E ora che sai che sono un qualunque coglione, che non sono iscritto a nessun albo, che non ho amici avvocati, che farai? Mi denunci perché ho citato degli stralci degli stessi articoli che hai citato tu? Potresti perfino farlo. Sai che il solo fatto di aggiornare periodicamente un sito non registrato come testata giornalistica (quindi di tenere un blog) in Italia è potenzialmente un reato? (Beh, potrei appellarmi al Primo Emendamento, visto che il luogo materiale del mio blog è negli USA). Sai che il mercato del lavoro è flessibilissimo, e tra qualche anno ogni datore di lavoro prima di assumermi farà la tua stessa ricerchina su Google, scoprendo cosi' tutte le mie opinioni da due anni a questa parte? Capisci che per questi motivi i poveri coglioni come me hanno una naturale ritrosia a mettere in giro il proprio nome?
Ma che te lo dico a fare. A quest’ora di sicuro non mi leggi più. E giustamente: dovevo darti il diritto di replica, e invece ho controreplicato. Scusami. Sono pignolo e testardo. Credo che tu possa capirmi.
(E mi piacciono anche i King Crimson).
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