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mercoledì 9 novembre 2016

Hanno vinto i Muri - e se avessero ragione?

Certo, la vittoria di Trump sulla Clinton la possiamo benissimo considerare una vittoria della Paura sulla Speranza, della Rabbia sulla Ragione, dell'America incolta e rurale sulle élites (anche se salta fuori che più laureati bianchi hanno votato Trump di quanto ci si aspettasse). E siccome ci consideriamo tra noi intelligenti, potremo continuare a darci ragione a vicenda e a infierire sulla stupidità di chi vota il candidato visibilmente meno capace.

Il confine USA/Messico, adesso.
Ma se fossimo intelligenti davvero, a questo punto un dubbio ce lo potremmo far venire. Anche dalla capacità di rimettere in discussione le proprie ipotesi si dovrebbe misurare, l'intelligenza; e non dal costruire modelli che confortano le nostre credenze, come a quanto pare hanno fatto tutti fin qui, compresi i sondaggisti convinti di maneggiare numeri e numeri soltanto: e invece ci stavano soltanto raccontando, ancora una volta, la storia che ci piaceva ascoltare.

Dunque a un certo punto forse ci siamo convinti che la Storia non potesse andare che in un senso: che frontiere e dogane fossero cose ottocentesche, superabili; che l'immigrazione - non importa quante tensioni avrebbe creato - fosse un meccanismo irreversibile e tutto sommato arricchente; che dalla delocalizzazione dell'industria verso i Paesi in via di sviluppo avremmo tratto tutti più benefici che danno e in un certo senso è così (lo sto scrivendo su una tastiera molto economica, prodotta in qualche Paese lontano che non conosco). Tutto questo avrebbe certo generato qualche malcontento, ma ehi! Sono cose che si risolvono, basta trovare politici convincenti che sappiano fare discorsi commoventi.

Qualche resistenza alla globalizzazione negli ultimi trent'anni c'è stata, ed è capitato anche a me di prendervi parte. Avevamo idee vaghe (non che qualcuno in seguito abbia dimostrato di averne di più precise), denunciavamo speculazione finanziaria e paventavamo il riscaldamento globale. Non avevamo tutti i torti, non avevamo tutte le ragioni. Ci mancava però un modello, un'alternativa strutturata (quello che nel 1814 era il liberalismo e nel 1917 era il marxismo) e quindi siamo andati alla deriva: alcuni si sono fatti l'orto bio, altri lottano per il diritto di Renzi a governare senza la maggioranza, alcuni entrambe le cose. Nello stesso periodo, a volte persino nelle stesse piazze, c'era chi la tagliava molto più semplice: se il futuro è la globalizzazione, abbasso il futuro, torniamo indietro. Alziamo gli steccati, rimettiamo le frontiere, Schengen è un errore, l'euro è un errore. È banale constatare che stiano vincendo loro: da questo punto di vista l'elezione di Trump non è così sorprendente. Prima c'è stata la Brexit, e a questo punto è lecito immaginare che seguirà la Francia con la Le Pen. Persone diverse, programmi diversi, un'idea comune: il Muro. La globalizzazione vista come un'invasione di persone e una fuga di risorse. Un'idea che ovviamente un vasto schieramento progressista, di cui cui faccio parte, ha ritenuto per tutto questo tempo sbagliata e perdente. Non si ritorna indietro.

Ma se invece ci stessimo sbagliando?

(NON-È-UN-MURO)
Perché a volte si ritorna davvero indietro. È già successo. Basta leggere la Storia... ok, la Storia ci insegna che la Storia non ci insegna niente. Tutto quello che ci sta succedendo è eccezionale, non sono mai stati otto miliardi di esseri umani su questa terra, non abbiamo precedenti, non possiamo fare paragoni. Ma allora l'idea che la globalizzazione sia irreversibile è altrettanto irrazionale dell'idea che si possa bloccare o addirittura invertire. Tanti dati che fin qui pensavamo di aver processato razionalmente, potrebbero essere soltanto proiezioni di storie che ci stiamo raccontando, come ieri ci raccontavamo che la Clinton piaceva agli afroamericani o alle donne. Parto da Israele perché fa sempre un certo effetto partire da lì (tremila anni di profeti non possono sbagliare): a un certo punto il processo di pace sembrava irreversibile. La Speranza che vince sulla Rabbia, l'amore sull'odio, ecc.. Poi gli israeliani hanno pensato che tutto sommato invece potevano alzare un muro abbastanza alto e aspettare che passasse il momento adatto per fare la pace. Qualcuno si è lamentato (anch'io). Ma alla fine è andata proprio così. Il muro ha funzionato, il processo di pace si è fermato, la guerra rimane nei limiti fisiologici che aiutano a mantenere lo status quo, lo Stato di Palestina continua a essere una chimera, e adesso i muri li alzano in Austria o Ungheria.

Anche qui, Trump non ha davvero inventato niente, visto che tutto sommato un muro tra USA e Messico c'è già (ha aggiunto solo il tratto guascone del palazzinaro: lo faccio io ma lo pagano i messicani). Tutti questi muri sono senz'altro esecrabili, ma funzionano o no? Perché alla fine la Storia va così. Non ci giudica per la nostra bontà o cattiveria, ma per quello che realizziamo. Forse riderà di Trump, se Trump si dimostrerà un inetto: se le frontiere resteranno un colabrodo, la produzione industriale non tornerà negli USA, e il riscaldamento globale presenterà il conto. A me piace pensare che andrà così, ma come faccio a esserne sicuro? Molte cose che ho letto e a cui ho creduto potrebbero essere solo storie a cui volevo credere.

Siccome tra queste cose c'è qualche materiale un po' pessimista e neomalthusiano, ho il forte sospetto che il futuro sarà molto fosco: che alcune risorse scarseggeranno - stanno già scarseggiando - e che questo porterà a guerre e carestie. Magari molti elettori di Trump pensano la stessa cosa. Alcuni saranno meno scolarizzati di me, ma la loro reazione è poi così poco intelligente? Quando arriva l'uragano, ci si tappa in casa. Non serve avere una laurea. Ha senso perder tempo a far loro la morale? Non mi pare. Perché non sto facendo la stessa cosa? Non lo so.

Cioè alla fine mi è chiarissimo perché molti americani hanno votato Trump: faccio fatica a ricordarmi il perché io non voto analoghi personaggi. Non credo nei Muri - in Italia poi li trovo proprio tecnicamente irrealizzabili. Ma è una credenza, non il risultato di ragionamenti, o calcoli, o esperimenti. È la mia bandiera, e se la Storia riderà di me io comunque non sarò lì per soffrirne.

16 commenti:

  1. I muri funzionano perché la talpa, spaventata dall'aratro, si rifugia sotto terra.
    E fa la fine che fa, ma siccome non può dirlo a nessuno, la talpa che viene dopo non lo sa.
    In generale i fenomeni non vanno semplicemente enunciati, vanno gestiti; dire accogliamo tutti, ed intendere accogliete tutti, non è una soluzione e non lo è sopratutto per quelli che non hanno strumenti per gestirla.
    Si ritorna davvero indietro quando mancano gli strumenti per capire il presente.

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  2. Certo, le crisi economiche e la paura spingono a votare in maniera irrazionale e identitaria. Ma secondo me trascuri un elemento, nel predire che il mondo vada in quella direzione: i giovani tendono a non votare questi partiti. L'elezione di Trump negli Stati Uniti mi sembra il crudele colpo di coda di una generazione viziata, egoista e spaventata.

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    1. I giovani poi ad un certo punto diventano adulti e poi vecchi.

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  3. Tutto giusto e condivisibile. Infatti la penso tale e quale a te e agli elettori spaventati, che siano americani o altro. E mi può andare bene il muro, il riscaldamento globale, la penuria di materie prime e il due per cento più ricco che mangia sulla testa di quelli che hanno meno. Con un'unica differenza: io ho cinquant'anni, non ho figli e non ho parenti giovani. Posso permettermi di godermi i prossimi anni con il pco benessere che mi rimane. Ma l'elettore della bible belt con cinque figli e trenta nipoti? E le belle famiglie del midwest? E voi?

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  4. Quali risorse stanno scarseggiando? Di petrolio siam pieni, per dire.

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  5. Diciamo che i muri sono una cosa assai seccante per quelli che (come me) passano la vita a saltare da un lato all'altro, perlomeno frai vari paesi europei.
    Quelli come me troverebbero assai più comoda la Repubblica Federale Europea, anche perché il passo successivo ai muri è iniziare a sparare su chi sta dalla parte opposta, ed io avrei serie difficoltà a decidere verso quale lato del muro puntare il mio fucile.

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  6. Scusa, ma perchè sali sulle spalle degli altri e dici che non hanno capito niente di Trump, dei muri etc? L'umiltà con cui celi questa sicumera di aver centrato il fulcro della questione (globalizzazione e muri) è molto più arrogante dei sicuri di sè che vuoi denunciare. Non credi?

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    1. Dici a me? Non ho scritto che non hanno capito niente di Trump; al massimo non abbiamo, tutti, capito con chi vinceva Trump (ad esempio ha preso molti voti da donne, da redditi medio-alti: tutte fasce che in teoria dovevano preferire la Clinton).

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  7. Quindi il processo di pace in Israele si è fermato perché gli Israeliani hanno deciso di mettere su il muro? Però, che analisi obiettiva.

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  8. e invece io.

    prima
    "ha diritto di essere contrario al Muro solo chi non ha una chiave che chiude la porta di casa sua; gli altri sono imbroglioni e/o froci col culo degli altri"

    lo pensavo solo soletto; oggi che lo sento dire in giro sempre più spesso comincio, per il noto effetto Wilde, a provare la sensazione di avere torto.

    (quanto a quelli di "i muri non hanno mai funzionato, dalla Muraglia Cinese al Vallo Adriano" suggerisco di provare la combinazione muro + elicottero + arma automatica)

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  9. E importantissima aggiunta all'analisi: grafico sull'affluenza

    http://imgur.com/TOGIbcP

    Come al solito, la sinistra perde se non riesce a mobilitare l'elettorato.

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  10. Assumere che i laureati siano piu` intelligenti dei non laureati e` piuttosto forte come ipotesi.
    "sondaggisti convinti di maneggiare numeri e numeri soltanto": ma si raccontano una storia o maneggiano solo numeri?

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  11. Non so... sicuramente non avevano capito la storia nemmeno i politici liberali che provavano ad armeggiarsi con certi nuovi strampalati saltimbanchi un poco violenti chiamati fascisti al domani della Grande Guerra. Ad una certa, si sono detti che in fondo i fascisti avevano ragione, che con loro non c'era la guerra civile e quindi era meglio smettere di fare Aventini e fare piuttosto il saluto romano. Pazienza se qualche professore ebreo non poteva più insegnare all'Università.
    Di queste giustificazioni credo che dobbiamo aver paura. Paura di noi stessi e della nostra capacità di distribuire ragioni e torti e ripensamenti di comodo per mancanza di fantasia.
    Io sono un bianco, un europeo a cui non è mancato nulla, Trump non mi farà mancare nulla, non ci metto niente a dire che hanno ragione i muri. O che ho una tastiera che viene da un paese che manco conosco. Il fatto è che lì hanno fatto la fame per "me", io ho speso dei soldi per prenderla e questi ultimi non sono tornati in circolo, mi sono incazzato e in fondo ho ragione ad aver votato Trump. Ma intanto l'1% della popolazione mondiale sta crescendo vertiginosamente il suo pezzo di torta che è ormai al 48% della ricchezza mondiale. L'80% di quegli 8 miliardi di umani si scannerá quindi per un 5% di iphone cagato come oro da un Congo ridotto alla fame e né qui né tantomeno lì si parlerà più di ragione o torto.
    Insomma... mi pare che sia qui il punto. Guardiamo la luna o il dito? Qui pare ci sia un bel dito medio. Facile dare dell'ignorante a chi ha votato quel dito o del fatucchiere mascherato a chi aveva previsto un bell'indice con unghia smaltata. Sempre di dita si tratta. Non parliamone troppo e torniamo alla luna.
    Non riusciamo a spiegarci perché ha vinto Trump non perché abbiamo torto, ma perché siamo come quei vecchi politici liberali che invece di vedere un re cialtrone e un popolo in miseria, vedeva il suo bel potere scivolare in mano ad un gruppo di persone cattive, ma brave a fare il dito medio più alla moda. Il re doveva star lì cascasse il mondo. Pari patta, noi non siamo in grado di vedere che se oggi ci lamentiamo di un politico incapace e compriamo un iphone, stiamo facendo politica, stiamo sparando con un fucile diverso, rendendo quel politico ancora più incapace e ben più capace chi lo vorrebbe usare come una marionetta per i suoi interessi lobbistici. Diciamo "industrie delocalizzate in Cina per una manodopera più bassa", non diciamo "produttori in fuga in cerca di schiavitù". Non difendendo l'operaio cinese, non difendiamo noi stessi. E come mai? Ma difendere un operaio cinese vuol dire far fatica, fare un boicottaggio, forse soffrire.. così è la storia. Ieri non vedevamo lo schiavo, il servo della gleba, il terzo stato... oggi con la globalizzazione abbiamo la novità che facciamo lo stesso. E siccome noi soffrire non vogliamo perché siamo dei vecchi liberali, teorizziamo che il duce ha sempre ragione e poi ci penseranno i partigiani tra vent'anni a fare i creativi per noi.

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. Anche se un po' in ritardo, ti invito a leggere questo:
    http://fivethirtyeight.com/features/why-fivethirtyeight-gave-trump-a-better-chance-than-almost-anyone-else/

    Tanto per capire come funzionano i sondaggi. Magari, almeno tu, prima di sparare a cavolo frasi del tipo "sondaggisti convinti di maneggiare numeri e numeri soltanto", informati.

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  14. Io non ho figli e dio mi scampi dal cambiare idea. Ma mi fanno un misto di tristezza e fastidio quelli che, dalla mia stessa situazione, pontificano sul come dovrebbero comportarsi i genitori. Perché è sacrosanto sostenere che in quarta elementare non te ne fai un cazzo dello smartphone, ma un altro conto è tenere botta alla pressione selettiva quotidiana di un contesto in cui tutti i compagnetti ce l'hanno ed il tuo adorato marmocchio rischia di diventare quello "strano". Questo per dire che i muri sono oggettivamente una porcata e un grammo di sale in zucca basta a chiarirlo, ma se nell'immediato tamponano un problema reale è un bel casino infilare in milioni di altre zucche insipide la proiezione di quanti rovi ci metteranno radici intorno.

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