Appunti da Genova - 8
Sono molto fiero della mia tenda. L'ho piantata senza picchetti, con dei rametti di bambù, in questo maledetto terriccio ligure, secco e tutto sassi. E lei se n'è rimasta lì, sotto la pioggia battente di ieri, senza fare una piega. Piccole soddisfazioni di ex scout.
Sono stanco. Sono anche piuttosto sporco. E pensare che in realtà non è ancora successo niente. Le "tre giornate di genova" cominciano domani, con la marcia dei migranti. Una marcia, già. E io ho già un accenno di vesciche ai piedi.
Speriamo bene. Speriamo che domani sia bello. Speriamo che nessuno si faccia niente. Questo l'ho sentito dire veramente da tutti. Speriamo che serva.
Speriamo che i poliziotti non si facciano prendere dalla sindrome degli sceriffi. E' vero che può colpirti in qualsiasi momento, ma loro dovrebbero esserci allenati.
Speriamo che Marto, il ragazzo che durante il concerto è venuto a chiedermi la maglietta gialla del Genoa Social Forum, se la cavi senza problemi.
"Io lavoro al G8, sai?", mi diceva.
"Anche noi".
"No, no, io lavoro a quello vero!" E mi ha mostrato il pass. Fa il barista nella zona rossa. Se passa Bush e ordina un caffè lui glielo prepara. Al mattino lo fermano come minimo in due tra polizia e carabinieri.
"E domattina vuoi entrare con la maglietta del GSF?"
"Voglio vedere cosa mi fanno".
"Ma cosa vuoi che ti facciano... è solo una maglietta".
E' solo una maglietta. Speriamo non gli facciano niente. Speriamo.
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