Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

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martedì 28 gennaio 2003

grazie a Flaming* e a BrainwaxPermettete, compio due anni e mi vanto.

Et moi, moi, qui je suis resté le plus fier,
Moi… je parle encore de moi


A questo punto, qualcuno potrebbe anche avere il diritto di chiedermi il perché, e dove voglio arrivare. Beh, non ne ho più la minima idea.
Forse è proprio questo che mi piace. Sin da piccoli, ci hanno sempre rifilato i desideri degli altri, come se dovessero per forza piacerci i vestiti usati dei fratelli maggiori. Ma davvero volevamo diventare famosi come i Beatles? Rivoluzionari come Che Guevara? Maledetti come Bukowski? Tutta qui la gloria, uno scimmiottamento di cose già sentite e risentite, un’emulazione di un’emulazione di un’emulazione?
Sempre a incidere demo, a spedire manoscritti ai concorsi, come se le rivoluzioni si facessero davanti a una giuria competente. “Salve, siamo una band di noise brianzolo, facciamo cose tipo Sonic Youth, ho detto tutto”.
“Piacere, io sono un giovane scrittore, del filone intimista padano, dovrei sfondare la prossima stagione”.

Mi fa bene tenere un sito personale? Non lo so. Qualsiasi considerazione lascia il tempo che trova, davanti alla semplice evidenza che dalla laurea in poi non c’è stato un lavoro, né un amore, né un indirizzo, né un’abitudine che mi abbia resistito tanto tempo. Due anni.
Pochi? Fate due conti:

Si discuteva del genoma umano e del processo a Napster. La New Economy aveva subito una temporanea battuta d’arresto. Amato stava pensando di candidarsi come leader dell’Ulivo. Due anni.
I negozianti di Genova speravano di fare buoni affari col G8. I soliti pacifisti rompicoglioni protestavano perché in Afghanistan le donne non potevano più mostrare il viso in pubblico. Le Twin Towers, in Italia, nessuno sapeva cosa fossero e dove. Marco Biagi era un oscuro consulente del Ministero del Lavoro.
George Bush era il nome di un ex Presidente. Berlusconi era il nome di un ex Presidente. Due anni. 24 mesi. Dove sono finiti?
Io ce li ho in archivio. Dateci un’occhiata.

Mi fa bene tenere un sito personale? Cosa ci guadagno? Che cos’ho in mente? Non lo so. Forse sono solo curioso di vedere come va a finire, il muro contro il quale andrò a sbattere. Capitemi, è la prima volta nella vita che mi ritrovo in una storia di cui non conosco il finale.

E poi, insomma, che razza di domanda è, se mi fa bene o no? Come se ve ne fregasse qualcosa della mia salute.
Il fatto è che questo sito fa bene a voi, sennò sareste in meno. Tanto piacere, quindi: qui è Leonardo, blog italiano fatto in casa e non scremato. Dal 2001 m’invento due o tre storie alla settimana, e due o tre volte al mese vi diverto e vi faccio sentire intelligenti.
Non vi ho mai chiesto un soldo, né un accesso, né un link, ma oggi volevo chiedere un regalo. Credo di meritarmelo, e poi non vi costa nulla.

Vorrei che ciascuno di voi mi segnalasse – sul forum o per posta – il post che gli è piaciuto di più. No, non farò una classifica di gradimento. Vorrei solo sapere quando vi siete divertiti e quando vi siete annoiati, e farmi lisciare un po’ il pelo, perché no.

Per capire qual è il vostro post preferito, seguite le istruzioni qui sotto:
chiudete gli occhi,
contate fino a tre,
pensate: Acc, non mi vengono in mente post originali, solo quello là banale e scontato, Lui penserà che sono un tipo superficiale...
Bene, “quello là” è il vostro post preferito. Fidatevi.
Io conosco i miei polli.

(Se qualcuno mi vuole segnalare il post che gli è piaciuto meno, è ugualmente benvenuto)

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