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lunedì 5 agosto 2024

Tu non mi scrivi e non mi telefoni


(Prosegue l'intervista con le Solite Stronze, un collettivo che si definisce punk e postmaschilista ma che ha intitolato inopinatamente il suo album
Perché non mi scrivi? Perché non mi telefoni?)

Siamo al secondo brano, che potremmo definire la title track di tutto l'album, se siete d'accordo...

Noi non siamo mai d'accordo.

E poi cazzo è una title track?

È il brano che dà il titolo all'album.

Ah beh in quel senso.

Mi sembra insomma che sia il brano su cui state insistendo di più.

Beh, in un certo senso è il primo che abbiamo realizzato... cioè qualche pezzo c'era già, ma non c'era esattamente il collettivo. Tu non mi scrivi è stato il brano che ci ha fatto pensare che aveva un senso prendere questa direzione.

Ma l'avete veramente presa? Cioè in realtà alla fine non sembra così rappresentativo del vostro stile, mi sembra che quasi tutti gli altri brani siano un po' più cattivi, mentre questo suona più...

Dai, dillo.

Non me la sento.

Ti suona più commerciale.

Beh sì, è più sbarazzino. È che è nato un po' per scherzo, da una cantilena di Fanny Tozzetti....

La nostra chitarrista.

Si chiama Fanny Tozzetti?

No, idiota, è uno pseudonimo. Non so dove l'ha tirato fuori.

Era la donna amata da...

Tuo nonno. Insomma lei quando sta aspettando una telefonata, e questa telefonata non arriva, per vincere l'ansia canta questa cosa.

Tu non mi scrivi e non mi telefoni.

Precisamente.

"Hai preso i lassativi / è per questo che non scrivi".

Sì, è un'idiozia totale, il punto è che quando abbiamo provato a farci una canzone, beh, non so perché, ma funzionava.

Poi forse abbiamo girato troppo attorno a questo concetto.

Quindi è corretto affermare che il vostro sia un concept album.

Non è corretto affermare un cazzo. Cos'è un concept album?

È appunto un album che gira tutto intorno a un concetto.

Aaah. Beh diciamo che è diventato una sorta di tormentone.

Un'ossessione, anche.

Quando non sapevamo come finire una strofa, ci mettevamo "tu non mi telefoni".

Ecco, appunto, e vorrei capire... come si concilia questo col vostro approccio, diciamo femminista?

Non si concilia.

Cioè se dai per scontato che l'unico approccio femminista sia quello empowering, siamo forti, non abbiamo bisogno di nessuno, fottetevi maschi impotenti, ecco, no. 

Potrebbe essere l'approccio del prossimo album.

Se riusciamo prima a vendere questo. 

Questo è un disco autoironico, la voce narrante è una rimastona molto incazzata perché qualcuno non le telefona. Non è senz'altro un modello. Il punk non deve fornire modelli.

Se non per sputargli addosso.

Ecco, appunto, probabilmente la nostra intenzione era quella.

Probabilmente?

Beh ho ricordi un po' vaghi, quando abbiamo composto la cosa non... non ero sempre in me, diciamo.

Diciamo che anche l'autoironia può essere empowering.

Cazzo, sì, diciamolo.

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