Sul Foglio.it campeggia
la letterina di un tizio che andò minorenne al G8 di Genova, "aizzato" tra l'altro da una trasmissione di Fabio Volo (?) Dopo aver preso un po' di mazzate, invece di tamponarsi la testa sanguinante si unì a un gruppo di devastatori, provando un inedito "furore punk" - ma sfogandosi su una vetrina già rotta "per solidarietà". Comunque se n’è pentito. Se n’è pentito davvero tanto. A Genova "quasi tutti fummo colpevoli", dice, ma nessuno ammette i propri errori. Parla per te, è la più ovvia reazione: io non ho rotto niente e mi caricavano comunque. Ma non è questo il problema.
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I ragazzi erano seduti a terra con le gambe incrociate e le braccia in alto, quando furono trascinati via dagli uomini della Digos. Perugini e quattro sottufficiali falsificarono i verbali della cattura, farcendoli di bugie. Durante il trasferimento in macchina al carcere, due dei no-global furono minacciati con una pistola: Vi ammazziamo, bombaroli di merda". |
Il
testo è di 4 anni fa: chissà se l’autore nel mentre si sarà liberato dal senso di colpa per la povera vetrina. Il suo racconto da piccolo Fabrizio Del Dongo alla battaglia sembra mescolare episodi del 20 (agguati e camionette) e del 21 (corteo sul lungomare), il che non significa che sia falso: capitò a molti in quei giorni di confondere ricordi personali con le immagini che venivano riversate in tv o internet. Neanche questo è il problema.
È che alla fine
tutti questi racconti sono uguali: treno-mazzate-devastazioni-treno. Quanto sarebbe più interessante un coraggioso sito o foglio che pubblicasse il ricordo di un poliziotto giovanissimo, addestrato da “maestri” che gli raccontavano
di gavettoni di sangue infetto, e poi mollato in libertà a sparare controvento gas urticante e picchiare i primi che incontrava. Quella sì, che letterina sarebbe. Com'è che non la scrive nessuno.
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RispondiEliminaAvevo postato qui un link a un articolo su un poliziotto (non so quanto giovanissimo) che sembra uno dei pochissimi ad aver accennato un'autocritica della polizia. Insomma mi sembrava abbastanza attinente a questo post, non capisco perché sia sparito..
RispondiEliminaAl
Ok ho ritrovato il mio commento, che era finito tra i commenti del 9 aprile... Allora c'è questo poliziotto (nel 2001 in servizio al G8) che è anche il direttore della scuola Allievi di Polizia di Peschiera del Garda, si chiama Giampaolo Trevisi e ha scritto un lungo post su Facebook. Il giorno dopo la notizia della condanna all’Italia, ha mostrato ai suoi 160 allievi, molti dei quali nel 2001 erano poco più che bambini, il film Diaz. Poi scrive anche che la polizia deve riconoscere i propri errori. L'articolo è qui: http://bit.ly/1JAI2cR
RispondiEliminaAl
(L'avevo visto ma non ti avevo risposto, scusa. E grazie, soprattutto).
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